
Redazione TirrenoNews
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Processo Marlane. Finalmente arrivano le perizie ambientali
Domenica, 18 Maggio 2014 18:56 Pubblicato in Alto TirrenoNell'ultima udienza al Tribunale di Paola, arriva la prima parte della richiesta perizia.
E viene comunque confermato il nesso di causalità tra la morte di alcuni operai per malattie tumorali le sostanze utilizzate nella fabbrica tessile chiusa dal 2004 ed i materiali inquinanti all'interno dell'area industriale.
Potrebbe anche essere confermata la teoria più volte posta in evidenza delle famose nebbie provocate dall'ebollizione dei tessuti, mischiate a presenza di materiale chimico.
Ovvia la reazione dei difensori che preannunciano battaglia e si preparano a smontare gli studi del pool di esperti.
I periti non hanno effettuato nuovi campionamenti all'interno dell'area industriale considerando i 10 anni trascorsi dalla chiusura definitiva ma sono ritenuti validi gli atti prodotti in precedenza firmati da Magnanimi e da De Rosa.
Infatti sin dal 30 ottobre 2006 in occasione dei primi carotaggi erano emersi ad una profondità di quattro metri la presenza di: “cromo VI, arsenico, cadmio, cobalto, rame, mercurio, nichel, piombo, selenio, zinco ecc. unitamente a migliaia di tubetti tronco conici utilizzati per l’avvolgimento dei filati identici a quelli rinvenibili in diversi punti dell’area intorno allo stabilimento”.
La professoressa De Rosa nella sua relazione riferisce che “I risultati degli accertamenti dimostrano come le zone sottoposte a prelievo (solo 3 zone su 140.000 mq.) sono da definirsi inquinate ed alcune di esse, vedi la Z4-2 estremamente pericolosa per la salute dell’uomo e per l’ecosistema. Le sostanze chimiche rilevate sono nella maggior parte dei casi, riconducibili all’attività di una azienda operante nel settore della colorazione dei tessuti. Il disastro ecologico che si può ipotizzare dall’analisi dei dati richiede ulteriori indagini anche nel territorio circostante e nelle falde acquifere”.
A questa ultima udienza erano presenti tre dei quattro periti: il coordinatore, Giuseppe Paludi, Pietro Comba e Piergiacomo Betta, assente: Maria Triassi.
Ed ecco in sintesi le conclusioni.
-il Cromo VI che ha colpito almeno tre lavoratori provocando l'insorgenza del tumore;
-l'ambiente unico che avrebbe posto a rischio tutti i lavoratori;
-il sistema di aerazione;
-la presenza di polveri leggere nocive.
I periti prospettano anche un possibile danno ambientale per la presenza di trimetilduebenzilammina, sostanza non cancerogena ma ritenuta tossica.
Il processo continuerà nelle udienze di venerdì 6 e sabato 7 giugno.
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Lacrima il bambinello in braccio alla Madonna di Porto Salvo, ma non è un miracolo
Domenica, 18 Maggio 2014 13:26 Pubblicato in ItaliaLa società ha bisogno di miracoli. E così vede miracoli dappertutto.
Ed un miracolo è stato visto dai fedeli, sempre più numerosi, nella lacrimazione del bambinello in braccio alla Madonna di Porto Salvo.
Tre lacrimazioni che si sono succedute una all’altra.
Parliamo del bambinello posto nella teca in piazza nella cappelletta inaugurata lo scorso 21 dicembre.
Se ne sono accorti i primi fedeli che si sono recati in chiesa per la messa delle Palme e hanno dato un’occhiata alla Madonna con il suo Bambinello.
Sulla guancia sinistra e sotto l’occhio si notava una chiazza rossa grossa quanto un cecio che la sera prima non c’era.
Il parroco, don Roberto Romeo, ha confermato la circostanza.
Da quyel momento un continuo pellegrinaggio di fedeli.
Poi la voce che si sparge ed i fedeli che arrivano anche da fuori provincia.
Cauta la curia che dispone indagini approfondite.
Le prime vennero eseguite dal prof. Elio Insirello, ricercatore presso l’Istituto di ricerca medica e ambientale dell’Università di Catania ed i risultati vennero resi pubblici lo scorso 29 aprile
Poi altre indagini chieste al prof. Domenico Trombetta del Centro Interdipartimentale di Tossicologia Sperimentale, Ambientale e del Lavoro dell’Università di Messina.
Ed ora il risultato
Non è sangue ma resina
E’ solo resina colorata, usata nella manifattura della statua per incollare l’occhio di vetro all’orbita, e fuoriuscita per l’effetto serra che si era creato all’interno della teca dentro la quale è stata custodita la statua esposta alla venerazione dei fedeli.
Lo ha annunciato nella messa di ieri sera il parroco, don Roberto Romeo.
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Reggio Calabria. Violenta una disabile. Arrestato
Domenica, 18 Maggio 2014 09:25 Pubblicato in Reggio CalabriaSempre peggio . Va sempre peggio se a 60 anni si usa violenza su una disabile!
L'indagine ha avuto origine a seguito di alcune segnalazioni
E’ successo a Reggio Calabria dove un sessantenne tale Domenico Tirinato ha usato violenza ad una disabile che ha avuto la sola colpa di abitare vicino alla sua casa.
Una violenza che è giunta al culmine di una lunga serie di molestie sessuali, di vessazioni fisiche e morali
Le vessazioni erano talmente pesanti da indurre la donna a ipotizzare un estremo gesto autolesionistico
La violenza che è stata compiuta in una casa di cui il violentatore aveva disponibilità
E purtuttavia nessuno sembra abbia potuto prevederla ed impedirla
Serve poco che Domenico Tirinato sia stato arrestato dalla squadra mobile di Reggio Calabria
Serve probabilmente poco che il violentatore provi la tristezza del carcere nel quale è stato ristretto a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Servirà anche poco la pena alla quale la Giustizia probabilmente lo condannerà se sarà provata la sua colpevolezza.
All'uomo, nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico su richiesta della Procura della Repubblica, viene contestato anche il reato di sequestro di persona
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