Riceviamo e pubblichiamo:
“Ci risiamo.
Notizie gravi precise e concordanti lasciano pensare ad una fine vicina della consiliatura Pizzino.
Ancora una volta, a distanza di un anno da quando finiva l’esperienza Sabatino.
Non è mai bello vedere la fine di un’amministrazione, anche quando la città merita di liberarsene, perché per chi fa politica come noi, in modo disinteressato ed anzi rimettendoci in salute e risorse, non c’è niente da rallegrarsi a vedere un ulteriore fallimento di una comunità che ancora una volta ha scelto gente immeritevole di rappresentarla ed incapace di gestirla.
Un anno fa, non a cuor leggero, firmavamo per lo scioglimento anticipato della giunta Sabatino, mentre erano già presenti gli sciacalli gongolanti che si sono puntualmente candidati, pensando di poter vincere un’elezione poi “governata” dal pifferaio magico che ha messo in fila i topolini da eleggere e gli elettori per votarli.
Ma adesso i topi scalpitano e lui, il pifferaio, ha deciso di disperderli così come li aveva riuniti.
Una domanda semplice e banale: qualcuno di loro ha mai pensato per davvero cosa significhi governare seriamente e in modo integerrimo una città?
In questi giorni comunicati stampa e post ovunque, fiumi di parole, anzi fiumi di ipocrisia e falsità, ma risalta nella lettura di questi scritti elaborati sicuramente da luminari e dotti della politica, non trovare parole importantissime e chiave come etica, morale, onestà, eguaglianza sociale, meritocrazia… niente, niente di tutto questo!
E come è stato sette mesi fa, chissà se anche stavolta accadrà di notte come la notte prima della presentazione delle liste in cui un Pizzino qualsiasi è stato destinato ad essere il sindaco di questa città.
Certo, indipendentemente dal pifferaio magico a tutti noto, Pizzino merita prepotentemente di andarsene a casa: ha saputo sconvolgere il già precario equilibrio della macchina comunale, ha caricato ai diversi capisettore un carico di lavoro insostenibile, perdendo finanziamenti per circa un milione di euro pacchi di Natale compresi, ha depotenziato l’ufficio tributi piuttosto che potenziarlo, ha affidato al ragioniere di nuova nomina e già oberato anche il personale e l’economato, non è riuscito a riorganizzare i servizi facendo continue ed illegittime proroghe per non parlare del problema della scuola media , del porto, del Catocastro, e del disagio sociale.
Terribile poi la situazione dell’ultimo consiglio comunale (surreale e da non credere se non lo avessimo visto con i nostri occhi!) con il quale è riuscito ad inimicarsi l’associazione commercianti, creando un’ insanabile frattura tra questa e il suo presidente, ha illuso i vigili precari perdendo la possibilità di stabilizzarli e ha mostrato di essere da un punto di vista amministrativo e gestionale lo zero assoluto, spaccando anche la maggioranza che ha mostrato con chiarezza di non essersi evoluta dalla sua realtà di impalcatura elettorale mai diventata squadra di governo.
Una lista infinita di incapacità, irregolarità e leggerezze che continuano ad affossare la già agonizzante città.
Di tutto questo Pizzino presentatosi come il risanatore, deve assumersi responsabilità e deve farlo nelle sedi istituzionali: ecco perché abbiamo già pronta una richiesta per incontrarci nella conferenza dei capigruppo, perché la fine di questa amministrazione non sia lasciata al pifferaio magico, ma avvenga nelle sedi opportune come deve essere e davanti alla città.
Non sappiamo dirvi cosa accadrà dopo: potrà esserci chi dall’opposizione prima inciucia e poi insoddisfatto chiede le dimissioni, oppure la vergognosa precedente amministrazione che invece di temere il giudizio della Corte dei Conti parla del dissesto senza rendersi conto che il dissesto non si fa ma si dichiara e si dichiara solo e soltanto se esiste nei numeri della contabilità di un comune.
Per cui dire “noi non l’avremmo fatto” significa dire che avrebbero continuato ad occultare la verità nella carte contabili dei bilanci come è stato fatto per lo meno negli ultimi 25 anni nel Comune di Amantea, grazie ad accordi scellerati tra la parte politica e la parte amministrativa che poi si sono sovrapposte ed "unificate" nell'ultima amministrazione prima dell'inevitabile dissesto.
L’unica speranza rimane solo nella capacità dei cittadini, i più capaci e meritevoli, che devono trovare la forza e il coraggio di mettersi a disposizione di un cambiamento reale per il futuro che può esserci non certo se si crede alle bugie di chi è lì a distruggere politica e città da trent’anni.
Gruppo consiliare M5s
Francesca Menichino
Francesca Sicoli