Giugno 2015 ė il tredicesimo mese di questa amministrazione.
Una giunta nata sotto la luce di tanti selfie, enormi proclami e grandi ambizioni.
Una sindaca donna dalle tante speranze, dalla giovane età e dall’indole apparentemente confortante per un territorio che, invece, veniva ridotto a brandelli da cacciatori di consenso e venditori di fumo.
Una giunta che si dichiarava coraggiosa perché caratterizzata da un mix di navigatori esperti e giovani speranze.
Una maggioranza che si vantava di essere solida abbastanza per sostenere un governo forte e dalle scelte coraggiose.
A distanza di poco più di un anno, le luci sono diventate ombre, le speranze preoccupazioni, il coraggio inerzia, la giovinezza incompetenza e la solidità fragilità.
I social e le rassegne stampa di questi giorni danno risalto all' ultimo consiglio raccontando la dissociazione di Salvatore Alessandro, al quale va dato atto che, coraggiosamente, ha raccontato dall’interno le nefandezze di questa maggioranza. Decidendo di sedere, dal prossimo consiglio, sui banchi dell’opposizione.
Difficile non notare il duro attacco del nuovo consigliere di opposizione all’assessore Cannata e, da contraltare, la “paradossale” difesa del sindaco la quale lo definiva il migliore tra gli assessori di una giunta (disastrosa).
Penso che questo sia l’inizio di un’agonia di cui questa amministrazione non può non prendere atto.
Così come nella Nigger Island del romanzo “Dieci piccoli indiani”, questa maggioranza è destinata a perdere pezzi, uno dopo l’altro. E proprio come nel romanzo di Agatha Christie sono in molti (anche all’interno dello stesso gruppo) a chiedersi quando arriverà la prossima dissociazione e chi sarà il prossimo o la prossima ad uscire dal gruppo.
Francamente non mi appassiona ribadire per l’ennesima volta chi sia il colpevole di questa situazione o chi saranno le prossime figure a dissociarsi.
Mi preoccupa e mi allarma la deriva scadente e approssimativa di questo governo, la mancanza di una visione strategica del futuro, l’ignorare continuamente il disastro in corso e il non imparare dagli enormi ed innumerevoli errori che, in così poco tempo, si è stati in grado di fare.
Credo sia arrivato il momento di dire: grazie sindaco, pensiamo abbia fatto abbastanza, non c’è bisogno di andare avanti.
Il mio ruolo continuerà ad essere di ferma opposizione a questa maggioranza.
Lo chiedono i miei elettori, lo esprime il territorio che ho l'onore di rappresentare, lo esige la mia coscienza che non vede lontanamente ragioni del contrario.
In consiglio continuerò a non fare sconti a chi pensa di essere Alice nel paese delle meraviglie, continuerò invece ad aspettare con piacere che altri (o altre), comincino a guardare il disastro in corso con maggiore obiettività.
Penso comunque non debba esserci per forza il bisogno di andare avanti con questo stillicidio: sindaco, spero davvero che la doccia fredda di questi giorni abbia contribuito ad aprirle gli occhi.
In un periodo storico di forti divisioni mi sembra che i cittadini e le cittadine di questo territorio siano d’accordo su una cosa in particolare: le dimissioni più auspicate da parte di tutta la cittadinanza sarebbero, semplicemente, le sue. Le aspettiamo a breve!
Amantea, 27 giugno 2015. Concetta Veltri