L'altra sera a Roccella Jonica sono sbarcati 70 immigrati pachistani a bordo di una barca a vela. Dalle prime informazioni si apprende che 28 di essi sono risultati positivi al Coronavirus. C'erano anche sulla barca 20 minori non accompagnati, i quali sono stati ospitati in una struttura di Roccella presa in affitto dal Comune. E gli altri? Sono stati trasferiti a Bova e ad Amantea. Avete letto bene:AMANTEA. Dove? In quale struttura idonea sono stati sistemati? Rimarranno in quarantena sempre nella struttura o avranno contatti con altre persone? Li vedremo passeggiare sul lungomare o davanti ai supermercati con un bicchiere di plastica in mano che chiedono l'elemosina? I cittadini sono preoccupati. Molti hanno paura. La notizia che gli immigrati sono risultati positivi al Coronavirus ha creato apprensione
… Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, i perdenti una scusa.... John Fitzgerald Kennedy.
La nostra redazione spesso è tacciata di creare allarmismi, problemi e pensieri alla Commissione Straordinaria o al Sindaco di turno, tutt'altro ribadiamo noi, vogliamo spesso essere di sprono e di segnalazione ai problemi del territorio che vediamo, viviamo e ascoltiamo.
Causa di tanti disastri naturali, spesso purtroppo, sta nella mancata pulizia degli alvei dei fiumi e dei torrenti che provoca l’innalzamento degli alvei, dovuto alla cronica deposizione dei sedimenti e di trasporto solido, riducendo la sezione, che non riesce più a contenere il volume d’acqua del bacino scolante.
La maggior parte dei problemi sarebbe risolta con una manutenzione costante del corso d'acqua, liberandolo dai tronchi d'albero e dal materiale vegetale che ne impediscono il regolare deflusso, e con una pulizia del fondale dei fiumi e dei torrenti dalla deposizione della sabbia e della ghiaia trascinate dalla corrente, che ripristini la storica condizione dell'alveo e la sezione originale di deflusso.
Negli anni, di esperienza di vita vissuta, ci fa presupporre che immancabilmente, dopo ogni episodio di disastro o calamità ambientale, compaiono sulle prime pagine dei media dichiarazioni roboanti che offrono soluzioni che appaiono semplici e risolutive.
L’annoso caso dei sedimenti fluviali rappresenta proprio uno di questi esempi.
In pratica, è diffuso il luogo comune per cui la presenza di ammassi di materiali ghiaiosi nei nostri fiumi sarebbe da annoverare tra le cause delle sempre più frequenti alluvioni, in quanto questi materiali avrebbero innalzato il letto del fiume, riducendone la sezione di deflusso ed aumentando quindi i rischi di esondazione.
In primo luogo, occorre separare e distinguere gli interventi puntuali di rimozione degli inerti dall’alveo da una diffusa e generale operazione che dovrebbe interessare interi reticoli fluviali dalla rimozione di erbacce e "cannizzole".
Nel primo caso le opere sono inutili ed addirittura dannose, mentre nel secondo non solo sono utili, ma addirittura necessarie.
Le ragioni sono molteplici.
In primo luogo, mentre si sostiene che l’accumulo di inerti, come ghiaia, o sabbia, è andato aumentando negli ultimi decenni, è generalmente vero il contrario.
Il letto nei nostri fiumi non si sta alzando, anzi al contrario si sta abbassando.
L’eccessiva escavazione di sedimenti dall’alveo che si è verificata dal dopoguerra all’inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo ha scatenato un impressionante fenomeno di erosione regressiva, con la conseguente massiccia incisione degli alvei.
Gli isolotti di ghiaia aumentano non perché il fiume li deposita di più, ma perché il fiume si abbassa, incide il letto e li fa emergere.
Togliere ulteriore materiale dai letti dei fiume potrebbe rivelarsi un’operazione controproducente.
Il problema della gestione degli eventi alluvionali non si risolve facendo scorrere più velocemente l’acqua, ma dissipandone l’energia.
E non si venga a dire che una volta si pulivano gli alvei e adesso no: un tempo si utilizzava lavoro manuale, non meccanizzato
Cosa occorre dunque mettere in campo per agire e prevenire nuovi disastri?
Dunque per prevenire nuovi disatri, a nostro parere, è necessario il rispetto e specialmente la conoscenza del terrirorio, e quindi quello che si fa. Tutto cio deve essere la base concettuale di chi governa l'operare sul territorio.
Nel mese di Giugno, la nostra città è stata un set cinematografico per una clip musicale del noto cantante neomelodico napoletano Gabriel Piscopo, Gabriel è un cantautore-compositore di genere pop latino – melody apprezzato negli ambienti musicali partenopei.
Savio "Gabriel" Piscopo si è già fatto subito notare: 36 anni, fisico imponente, accento marcato napoletano e approccio diretto, cresciuto ascoltando per gran parte della giornata la musica, già a 7 anni accompagnava a suon di musica i propri familiari durante gli avvenimenti festaioli, una consuetudine molto in voga negli ambienti partenopei.
Ha dichiarato di essere stato molto colpito dalla nostra città, soprattutto per la grande ospitalità.
Savio è un cantante abbastanza conosciuto in tutta la campania: la sua carriera è in rapida progressione, ma nell’ambiente musicale partenopeo è conosciuto con il nome d'arte di Gabriel Piscopo.
Tra le esperienze del giovane va sicuramente segnalata la partecipazioni a The Lady 2, per la produzione di Lory Del Santo, per la quale ha anche curato la colonna sonora: uno dei suoi singoli ‘Principessa Napulitana‘ è stato inserito nella colonna sonora dello show.
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