La riapertura delle Terme Luigiane ha restituito alla fruizione un pezzo di storia turistica quanto mai rilevante. La risposta che gli utenti hanno fornito, compatibilmente con i tempi organizzativi ridotti, è stata encomiabile e testimonia la necessitàdi credere in un roseo futuro. L’industria della bellezza e del benessere è chiamata, da questo punto di vista, a sostenere la crescita economica della regione, programmando idee e investimenti.
È in tale contesto che l’Ame Academy, grazie anche alla disponibilità mostrata dalla direzione dell’istituto termale, ha deciso di trasferire, per una giornata, le proprie attività formative all’aperto, all’interno del parco termale Acquaviva che accoglie anche un bellissimo centro benessere.
«Gli studenti – spiega il fondatore di Ame Academy Giuseppe Li Preti – potranno così entrare in contatto con le potenzialità delle terme, percependone le difficoltà, le aspettative e le potenzialità. Non bisogna dimenticare infatti che il mercato delle professioni connesse alle bellezza annovera anche le funzioni che si esercitano in ambito turistico e ricettivo. Venerdì 9 settembre, in concomitanza dell’apertura delle attività didattiche 2022/2023, le lezioni avranno luogo in una modalità del tutto innovativa, in un agire sinergico con i docenti e soprattutto con delle sessioni aperte al pubblico. Prendersi cura di se stessi significa anche sperimentare nuovi metodi e percorsi. Ed è esattamente ciò che intendiamo fare».
Un pensiero condiviso anche da Valentina Pulzella, direttrice delle Terme Luigiane, che ha compreso l’utilità del progetto. «Da sempre – evidenzia Valentina Pulzella – la sinergia con il gruppo Ame ha ampliato e portato valore aggiunto all’offerta di servizi di benessere delle Terme Luigiane. Il target termale è molto cambiato negli ultimi anni e la domanda di vacanze wellness è in costante aumento e proviene da una clientela sempre più giovane e dalle famiglie. La professionalità maturata dal personale termale delle Luigiane in ben 80 anni di attività, insieme all’esperienza decennale di Ame Academy, garantiscono all’utenza un’offerta di servizi sempre al passo con i tempi. Ci auguriamo di poter continuare a sviluppare progetti sempre più ambiziosi».
Info, interviste e approfondimenti:
-dott.ssa Valentina Pulzella Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
-dott. Giuseppe Li Preti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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dott. Ernesto Pastore
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Quando Dioniso scoprì il vino e i suoi effetti, decise di socializzare globalmente questa sua creazione e con il suo corteo di ninfe, satiri e baccanti, intraprese un lungo viaggio intorno al mondo. Andò prima in Egitto, poi in Siria; attraversò l'Asia, si spinse fino in India; nel viaggio di ritorno passò per la Frigia, la Tracia, in Beozia, in Argolide, nell'isola di Chio e finalmente nell'isola di Nasso, la più grande delle Cicladi. Quando giunse in Tracia il frastuono del suo culto con balli, canti e suoni di tamburi, arrivò alle orecchie di uno dei potenti: il re Licurgo; dubitando che si trattasse del rito dionisiaco si recò sul posto e nascondendosi vide le Menadi e i Satiri agitarsi sfrenatamente, li circondò e diede ordine di colpire tutti con una nuvola di frecce. Solo Dioniso riuscì a scamparla gettandosi in mare, dove Teti, la primordiale Dea dell’acqua e madre di Achille, lo accolse amichevolmente.
La reazione non si fece aspettare; Licurgo impazzì e siccome per sfogare la sua rabbia stroncava tutte le viti che incontrava con un colpo di scure ammazzò il suo stesso figlio, scambiandolo per un ceppo. Tanta era la forza che la scure ricadde sui suoi piedi e lo ferì, alle sue urla di dolore le catene che tenevano legati isopravvissuti seguaci di Dioniso, si liberarono e tutti decisero che era giunto il momento di ribellarsi al re tiranno. Catturarono Licurgo e lo fecero a pezzi. Forse bisognerebbe rivolgersi ancora una volta alla stessa Dea, che dopo aver partorito Achille e non potendolo rendere totalmente immortale, tornò a vivere sul fondo del Mediterraneo.
Se in passato alcune scoperte scientifiche sono state fonte di progressiva emancipazione e di sviluppo, questa epoca sembra essere segnata da un nuovo passaggio storico con possibili sviluppi scellerati per gran parte dell’umanità.
Questo deriverebbe dalla trasmissione alla memorizzazione e al recupero dell'informazione tramite i processi informatici e telematici. Si sono superate le invalicabili categorie dello spazio e del tempo. Questa nostra era sembra essere la naturale conseguenza di ciò che i potenti della Terra diedero vita a Hiroshima. L’uomo per la prima volta nella sua storia scoprì di essere in grado di autoeliminarsi. Di estinguersi.
Oggi i predicatori divulgano la nuova novella sul come una persona qualsiasi potrebbe entrare in contatto con le informazioni che nel mondo si producono ed insieme potrebbe confrontarle fra di loro e con quelle del passato. Ciò che doveva essere un’autentica rivoluzione in grado di trasformare radicalmente e su scala planetaria il panorama sociale, culturale e politico, si sta, ahimè, trasformando in un probabile genocidio.
Il potere ha scoperto che l’uomo qualunque, dopotutto, non è per nulla indispensabile. L'informazione è diventata, per i pochi “condottieri”, la nuova ricchezza, il nuovo mercato, il nuovo potere, il nuovo sviluppo. A sua volta genererà nuove povertà, non dovute alla mancanza di beni materiali, ma all'esclusione dai circuiti informativi degli altri essere umani.
Qualcuno si era illuso nel vedere in questo mutamento socioculturale, chiamato post-industrialismo, l'inizio di una società nella quale l'uomo, emancipato dalla natura, avrebbe finalmente potuto fare scelte in piena autonomia, proprio per un potere distribuito capillarmente e per il suo esercizio possibile a tutti. La libertà è sempre stato un concetto semplice e potente: discuterne è invece sempre complicato. Il digitale non è di per sé una macchina della schiavitù, ma di certo le persone si possono lasciare schiavizzare dal digitale. Le forme di dipendenza indotta sono infinite.
La rivoluzione delle comunicazioni prodotta dall'esplodere delle reti telematiche di cui Internet, la Rete, è la materializzazione più visibile, ha effetti molteplici che coinvolgono potenzialmente tutte le sfere dell'attività e dell'organizzazione umana. Atale proposito, si parla sempre più spesso di nuova schiavitù come conseguenza di una "tecnologia centrale" nelle mani di pochi.
Dal punto di vista sociale è da osservare che il sistema informatico telematico è per sua natura centralizzato, anche se i suoi servizi sono regolamentati e di massima estensione. Molti autori, recentemente, hanno cominciato a denunciare il pericolo del cosiddetto "totalitarismo elettronico" attraverso il quale le persone verrebbero controllate tramite una sempre meno ipotetica torre centrale di controllo secondo l'affermazione "sempre visti, senza mai vedere".
Sappiamo che l’intento dei regimi totalitari del Novecento era quello di creare un’umanità nuova. Espresso in formule diverse, anche diametralmente opposte e conflittuali, questo era, per esempio, l’obiettivo del regime nazista.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
Maltempo, allerta gialla in 19 Regioni italiane tra cui la nostra Calabria. Temperature in calo. Lo scontro tra l’aria polare e quella calda portata da Hannibal può portare piogge intense e grandine, cosa che preoccupa Coldiretti perché potrebbero certamente provocare gravissimi danni all’agricoltura. Molti automobilisti sono stati bloccati lungo le strade allegate e sotto i cavalcavia. Copiose grandinate si sono registrate nel Pavese e nella Bassa Bergamasca con gravi danni e disagi alle persone e alle cose. Ma anche nella nostra Regione Calabra e precisamente lungo la costa Calabra tra Belvedere Marittimo e Amantea ieri sera si è abbattuto un nubifragio di vaste proporzioni allagando strade, scantinati, garage, magazzini e locali commerciali. L’acqua piovana molto copiosa ha invaso le strade, sembravano dei fiumi in piena, provocando alcuni danni. I tombini non hanno retto, non ce l’hanno fatta ad assorbire tutta quell’acqua. La gente ha avuto tanta paura e molti non sono andati neppure a dormire. Ora la situazione è ritornata alla normalità, ma è rimasta davvero molta critica per alcune ore. Frane e smottamenti nel Comune di San Pietro in Amantea lungo la strada provinciale S. Pietro-Amantea in località sotto il cimitero, lungo la SS278 di Potame tra San Pietro e Terrati e lungo la strada interpoderale San Pietro-Sant’Elia in contrada Sciolle. A Belvedere Marittimo, in Amantea e a San Pietro in Amantea le vie e le strade sono state completamente ripulite dal fango, dalle pietre e dai tronchi di alberi, grazie ai Vigili del Fuoco e alle ruspe della Provincia di Cosenza. In Amantea oltre alle strade allagate la pioggia copiosa ha provocato una grossa buca in Via Lavagaenza, immediatamente fatta transennare, causando limitazione al traffico per il restringimento della strada. Su Facebook è apparso questo post:-Anche i rischi per la pubblica incolumità sono crescenti: le strade colabrodo costituiscono un serio pericolo per la collettività e le emissioni tossiche dell’asfalto mettono costantemente a repentaglio la salute dei cittadini-.