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La vicenda delle Cooperative B di Cosenza ha assunto toni sempre più giudiziari che sociali. Di ieri le dimissioni dell’assessore alle cooperative Carmine Vizza.

Dall’altro lato, invece, la mossa strategica del sindaco Mario Occhiuto che ha deciso opportunamente di farsi assistere dal sig Prefetto. Una bella mossa che toglie spazio a qualsiasi interpretazione malevola e, nel contempo, garantisce le stesse cooperative da “errori”

Ed infatti il sindaco Occhiuto ed il Prefetto Raffaele Cannizzaro hanno sottoscritto un accordo in base al quale un gruppo di tecnici del ministero dell’Interno collaborerà il personale dirigenziale del Comune al fine di stilare il bando per l’affidamento dei servizi delle Cooperative ed ovviamente di guidare un percorso certificato di legalità e di legittimità.

Una occasione valida per tutti

Una occasione estensibile anche al comune di Amantea

Siamo certi che Tonnara, sempre alla dichiarata ricerca di correttezza amministrativa e politica coglierà l’occasione spegnendo sul nascere voci di possibili ricorsi ed esposti

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Riceviamo solo ora la lettera del sindaco Tonnara all’assessore cappelli e le diamo pubblicazione, pur continuando ad evidenziare che la “ disparità” di trattamento( in termini di tempestività di informazione, evidentemente) continua a non piacerci. Non comprendiamo infatti il perché di due misure temporali tra la informazioni a stampa e quella via web. Ma ecco il testo che offriamo ai nostri lettori :

“Confesso che provo una grande difficoltà a risponderti pubblicamente perchè sono un “analfabeta del XXI secolo” che non ama esternare la sua intimità tramite facebook e twitter.

Mi è insopportabile l'idea che due inquilini dello stesso pianerottolo nemmeno si salutino, e poi magari conversano per ore attraverso il computer.

Resto legato al rapporto umano “faccia a faccia”, ai chiarimenti ed ai consigli datimi direttamente e non mediati da giornali o quant'altro.

D'altronde, in tutti questi anni non ho mai assunto il ruolo di leader. Più semplicemente mi sono sempre sentito “uno inter pares” che ama il civile confronto e le scelte collegiali.

Quindi non mi piace - non l'ho mai fatto - richiamare pubblicamente qualcuno, perchè non mi riconosco l'autorità per farlo ed anche perchè amo mettere in rilievo i pregi di ognuno piuttosto che i difetti, che inevitabilmente ciascuno si porta dietro.

E comunque, come ho già avuto modo di dirti personalmente, non era assolutamente mia intenzione “farti apparire come il solo colpevole, deformando i fatti”.

In un clima avvelenato da tanti fattori, alcuni dei quali misteriosi e preoccupanti per il vivere civile della nostra Città, credo sia richiesto ad ognuno di noi un maggiore senso di responsabilità e prudenza, un “linguaggio mite che non conosca i fremiti dell'ira e dell'orgoglio”.

Pertanto non ho certamente approvato e condiviso, come ho avuto modo di dirgli personalmente, la reazione di Mazzei nei tuoi confronti - esternata alla stampa e per di più alla presenza di avversari politici - pur se dettata da uno scatto di orgoglio per essere stato richiamato dinanzi a persone estranee al gruppo consiliare. E del resto continuo a pensare che quel richiamo potevi benissimo evitarlo.

Sono rimasto costernato nell'apprendere, solo il giorno dopo, le “pesanti frasi” che il consigliere Socievole avrebbe rivolto nei tuoi confronti. Stento ancora a credere che Socievole abbia potuto fare simili affermazioni, perchè tutti noi riconosciamo “il tuo impegno civile, che trova fondamento nei principi di moralità pubblica”.

Marcello, con il quale ci siamo sentiti telefonicamente, ha smentito di aver mai pronunciato simili frasi e si è ripromesso di incontrarti al più presto.

Sono convinto che una regia, non troppo occulta, stia tentando di avvelenare il clima all'interno della Giunta comunale. Ne è riprova il fatto che le polemiche paradossalmente non nascono da scontri su fatti reali, ma da pettegolezzi e sospetti che vengono riportati ora all'uno ora all'altro.

Alla luce di tutto ciò credo davvero che non ci siano assolutamente le condizioni per cui debba sentirti isolato e dimetterti.

Pertanto, nel respingere le dimissioni ti chiedo di riprendere con entusiasmo il tuo impegno, sicuro della mia stima che è di vecchia data e non ha certo bisogno di essere periodicamente ribadita.

Del resto, sarebbe davvero grave aprire una crisi in un momento così delicato. Non possiamo farlo per il bene dei cittadini e della Città, che ci ha tributato un successo eclatante, e per rispetto dei nostri consiglieri comunali, specie i più giovani, che continuano a sostenerci con entusiasmo e grande fiducia.

Credo che sia piuttosto il momento di rimboccarci le maniche, di aumentare l'impegno e la presenza non solo in Comune ma soprattutto tra i cittadini con cui bisogna dialogare costantemente.

Sono convinto che molte critiche nei riguardi della nostra amministrazione siano riconducibili specialmente ad una mancata conoscenza di fatti e dati, che dovremmo sforzarci di comunicare quotidianamente.

E' proprio questa nostra carenza che facilita, poi, le ricostruzioni del tutto fantasiose fatte da alcuni mezzi di informazione, i giudizi superficiali e qualunquistici, le critiche pretestuose, la cultura del sospetto.

Dobbiamo recuperare la serietà che in questi anni ci ha contraddistinto. Non sopporterò più che anche noi finiamo per alimentare chiacchiere e pettegolezzi.

Confrontiamoci apertamente con la Città sulle difficoltà economiche, sul Piano Strutturale, sul project financing del Porto, su alcuni ritardi non imputabili a nostre responsabilità.

Non abbiamo nulla da nascondere, perchè di una cosa sono sicuro: magari non saremo ottimi amministratori, ma della nostra onestà possiamo andare fieri.

Anche se, per vari motivi, dovesse diventare inevitabile il ricorso anticipato alle elezioni, è necessario che la durata della gestione commissariale sia la più breve possibile.

Questi mesi possono e debbono essere caratterizzati da un proficuo lavoro, che ci consenta di raggiungere obiettivi importanti.

Ecco: sono convinto che ciò sia possibile e che i fatti, alla fine, continueranno a darci ragione.

 

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Amantea, aveva ragione Orofino: Cappelli alla fine si è dimesso davvero

Si. Aveva ragione Paolo Orofino che ha anticipato la notizia a ben prima del giorno delle reali dimissioni.

Si legge su Miocomune che “Alla base dei dissidi, fra l'altro, il prolungamento in servizio di due impiegati vicini alla pensione”

Non solo, ma l’articolo continua sostenendo che “ Nella lettera si fa riferimento anche all'ultima discussione dai toni tutt'altro che pacati avuti con l’assessore Sante Mazzei. Si riferisce di un violento attacco verbale, con pesanti ingiurie pronunciate alla presenza del sindaco e dei dipendenti comunali. Un riferimento anche alla frase lanciata dall'assessore Mazzei: “O lui o me”.

Ed infine sempre Miocomune aggiunge che “Cappelli rivendica la paternità politica del project-financing sul porto. «Ritenevo – scrive Cappelli al sindaco Tonnara - dopo tanti anni di disinteressato impegno, di meritare ben altra considerazione da parte tua. In questo clima avvelenato dalla presenza di persone che vogliono solo distruggere e non costruire, non c’è più posto per me».

Proprio questa ultima riflessione offre l’occasione per ritenere che la questione delle dimissioni essendo sottesa da un clima di “distruttori e non di costruttori” potrebbe anche risolversi in positivo nella misura in cui il Sindaco Tonnara, paziente rifinitore di questioni “umane” riuscirà una volta ancora a ritrovare per la sua Giunta la serenità che si è avuta finora.

In sostanza un chiarimento ed una stretta di mano appaiono possibili e, per taluni versi, doverosi se come dice Cappelli questa giunta intende costruire.

Porsi sul crinale della distruzione non serve alla città!

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