La storia è sempre la stessa. Il comune viene condannato dal Giudice di pace per i Photored , la sentenza diventa esecutiva, il comune non paga quanto dovuto( euro 120,00, di cui 55,00, per onorario ed euro 65,00 per diritti, oltre spese generali in ragione del 12,5%, sull’importo degli onorari e dei diritti, IVA, spese e CAP, come per legge, a titolo di spese del giudizio, da distrarsi ex art 93 c.p.c.), il legale ricorre al tar per il giudizio di ottemperanza e soccombe.
Inevitabilmente
E così in luogo della somma di euro 120,00, di cui 55,00, per onorario ed euro 65,00 per diritti, oltre spese generali in ragione del 12,5%, sull’importo degli onorari e dei diritti, IVA, spese e CAP, come per legge, a titolo di spese del giudizio, da distrarsi ex art 93 c.p.c. il Comune è stato condannato al pagamento delle spese di causa fissate in euro 500.
Ora il comune ha 30 giorni per pagare ed in caso di ulteriore inadempienza interverrà la nomina da parte del Prefetto di un commissario ad acta con spese a carico dell’Amministrazione Comunale, che vengono complessivamente e forfettariamente fin d’ora determinate in euro 500,00 (euro cinquecento/00), oltre le spese documentate.
Ecco la sentenza: N. 00560/2013 REG.PROV.COLL.
N. 01422/2012 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1422 del 2012, proposto da:
Fabio Virgilio, rappresentato e difeso dall'avv. Giovanni Iaconetti, con domicilio eletto presso il medesimo in Cosenza, via Cattaneo N 40;
contro
Comune di Amantea;
per
l'ottemperanza formatasi sulla sentenza n 395/09 emessa dal Giudice di Pace di Amantea
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 11 aprile 2013 il dott. Alessio Falferi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Il ricorrente espone che il Giudice di Pace di Amantea, con sentenza n. 395/2009, ha condannato il Comune di Amantea al pagamento della somma di euro 120,00, di cui 55,00, per onorario ed euro 65,00 per diritti, oltre spese generali in ragione del 12,5%, sull’importo degli onorari e dei diritti, IVA, spese e CAP, come per legge, a titolo di spese del giudizio, da distrarsi ex art 93 c.p.c..
La detta sentenza è stata notificata il 18.4.2011.
Il ricorrente precisa che alla data del 21.9.2012 è stato accertato dalla Cancelleria Civile del Tribunale il passaggio in giudicato della sentenza.
Considerato che a tutt’oggi il Comune intimato non ha provveduto al pagamento del dovuto, il ricorrente agisce in questa sede al fine di ottenere l’integrale esecuzione della sentenza citata non oltre il termine di 60 giorni, chiedendo che sia nominato fin d’ora un commissario ad acta per l’ipotesi di ulteriore perdurante inottemperanza.
Non si è costituito in giudizio il Comune intimato.
Alla Camera di Consiglio dell’11 aprile 2013, il ricorso è stato trattenuto in decisione.
Il ricorso è fondato e va accolto.
Ai sensi dell’art. 112 del D.Lgs. 2 luglio 2010, n. 104, è possibile attivare il giudizio di ottemperanza per ottenere l’esecuzione delle sentenze passate in giudicato del giudice ordinario.
Nel caso in esame, dagli atti di causa emerge che l’Amministrazione comunale intimata non ha ancora provveduto all’adempimento dell’obbligo di assicurare effettività alla pretesa creditoria azionata dalla parte ricorrente, quale risulta definita dalla pronuncia giudiziale sopra ricordata, con riferimento alla quale è stato attestato, in data 21.9.2012, il passaggio in giudicato.
Va, pertanto, affermata la persistenza dell’obbligo del Comune intimato ad ottemperare al giudicato nascente dalla decisione giurisdizionale di cui in epigrafe.
Nella specie, pertanto, il ricorso va accolto e, per l’effetto, va dichiarato l’obbligo in capo al Comune di Amantea, in persona del legale rappresentante pro tempore, di dare integrale esecuzione al giudicato di cui trattasi, corrispondendo alla ricorrente gli importi come liquidati nella citata sentenza, gli interessi dovuti, con la decorrenza indicata in sentenza, fino alla data in cui ha avuto luogo l’effettivo pagamento.
Appare opportuno, al riguardo, assegnare per l’adempimento de quo all’Amministrazione comunale intimata il termine di giorni 30 (trenta) decorrenti dalla data di notifica o comunicazione in forma amministrativa della presente sentenza.
Per il caso di ulteriore inadempienza, nomina fin d’ora, quale “Commissario ad acta” il Prefetto di Cosenza o un Dirigente della medesima Prefettura dallo stesso delegato, affinché provveda, avvalendosi dei poteri a ciò necessari, a dare integrale esecuzione al giudicato di cui è questione, entro l’ulteriore termine di giorni 30 (trenta), con spese a carico dell’Amministrazione Comunale, che vengono complessivamente e forfettariamente fin d’ora determinate in euro 500,00 (euro cinquecento/00), oltre le spese documentate.
Il Commissario ad acta dovrà provvedere, sotto la sua responsabilità, ad adottare ogni provvedimento ritenuto utile per l’espletamento dell’incarico conferito.
Le spese del presente giudizio seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Seconda)
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto,
lo accoglie e, per l’effetto,
- dichiara l’obbligo del Comune di Amantea di provvedere, entro 30 (trenta) giorni dalla notificazione a cura del ricorrente o comunicazione della presente sentenza, a dare integrale esecuzione alla sentenza di cui in epigrafe;
- nomina Commissario ad acta il Prefetto di Cosenza o altro funzionario da questi delegato, affinché provveda, in ipotesi di perdurante inottemperanza dell’Amministrazione comunale, a quanto previsto nel successivo termine di trenta giorni dalla scadenza di quello assegnato all’Amministrazione intimata.
Condanna il Comune di Amantea al pagamento delle spese del presente giudizio in favore di parte ricorrente, che liquida in complessivi euro 500,00 (cinquecento/00).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Catanzaro nella camera di consiglio del giorno 11 aprile 2013 con l'intervento dei magistrati:
Massimo Luciano Calveri, Presidente
Concetta Anastasi, Consigliere
Alessio Falferi, Primo Referendario, Estensore
DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 09/05/2013
E’ una voce di popolo, insistente, decisa, ma della quale non esiste una sola versione e, tantomeno, una versione ufficiale.
Tutto si muove silenziosamente o quasi.
Sembra che a giorni uno degli assessori si dimetterà coerentemente agli impegni politici assunti ( anche se è chiaro che la coerenza è un pregio dell’uomo e non certo dell’ “Homo politicus” e quindi a dimettersi sarà l’uomo , non certo il politico).
Sembra che in vista di queste dimissioni si stia cercando una “New Entry” che sia la più qualificata possibile e , soprattutto, che non crei “disequilibrio” nella maggioranza.
Se vera la notizia, si sa bene che occorre portare rispetto alle singole parti per evitare fibrillazioni atriali che possano creare problemi cardiaci ed infarti .
Addirittura ( e sempre in modo riservatissimo) si sussurra che la carica di assessore sia stata offerta ad un uomo di peso che ha mostrato momenti di défaillance ma che sia stata rifiutata( la conferma che la coerenza è un virtù umana e non certo politica).
Non sembra così, invece, nel caso di una seconda persona che, al contrario, si sarebbe sentita orgogliosa e felice di ricevere questo riconoscimento tardivo ma sempre interessante e significativo.
Ma forse si tratta di voci senza alcuna veridicità, poste in giro da denigratori della attuale amministrazione.
Vedremo.
Un sola cosa sembra certa e cioè che se cambio ci sarà lo si dovrà solo ad una rinuncia , il che non significherà certo una valutazione negativa del suo operato di amministratore, anzi che, se vera, la sua mancanza non sarà certo un fatto di interesse della comunità.( nella foto Berlusconi consegna il campanellino a Monti)
Se c’è una cosa che mostra tutta la approssimazione della politica amanteana è certamente la viabilità.
Parliamo di quella viabilità che insieme ad una antica e collaudata orditura che regge da ben 40 anni ( il primo senso unico venne attuato il 1972 e previde la famosa circolazione polmonare sx di Via Margherita che si completava con via Orti, Via Mazzini ed un pezzo di via Dogana, e quella dx di via della Libertà che si completava con Via V Emanuele, via Baldacchini ed un pezzo di via Dogana)
A questi primi tratti seguì il senso unico di Via R Mirabelli che si completava con via Torino e poi via Bologna e via Baldacchini.
I sensi unici vennero posti in essere per permettere i parcheggi mancanti nelle vie più vecchie( Via Margherita, Della Libertà, Baldacchini, R Mirabelli, Bologna) e fino ad allora fruite a doppio senso di circolazione.
La viabilità veniva integrata comunque da soste orarie che impedivano quelle lunghissime soste che riducevano la libera fruizione delle poche aree di sosta e le contravvenzioni elevate erano tantissime.
Poi il buio. Dalle improvvisazioni circolatorie che hanno aggravato l’inquinamento acustico ed ambientale, alle strisce blu poste in essere in un paese che si è lasciato rubare i parcheggi obbligatoriamente previsti dall’art. 4 della legge 29 settembre 1964, n. 847 e dal DM 1444/1968.
Oggi sentiamo parlare di un piano di viabilità predisposto dal nuovo comandante della Polizia Municipale sulla base di indicazioni della politica( indicazioni che non è dato conoscere) ; un piano segreto e che non riusciamo nemmeno a confrontare con quello redatto dal comandante Angeli; un piano che siamo curiosi di leggere e di inviare( questa volta, almeno) al competente ufficio ministeriale per verificare il rispetto delle norme sulla circolazione, anche se dovessimo fare come i gamberi.
Né sembra che questo piano ( se vera la notizia offertaci) sia stato preceduto da analisi specifiche sul traffico.
Siamo certi comunque che l’Amministrazione Tonnara avrà cura di sentire le organizzazioni commerciali e la cittadinanza.