Non si arresta l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dalle donne e dagli uomini del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia.
Nel corso della giornata del 22 Giugno, i militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, nell'ambito dei servizi predisposti a tutela della filiera della pesca e degli stock ittici nazionali, hanno elevato sanzioni amministrative per un importo totale di 4000 euro.
I militari, nel corso del pattugliamento effettuato via mare, hanno colto in flagranza un’unità da diporto utilizzata per la pesca con attrezzi professionali nelle acque antistanti il comune di Gizzeria.
Per tale motivo, il personale della Guardia Costiera ha proceduto a porre sotto sequestro il natante e l’attrezzo da pesca rinvenuto a bordo, in quanto utilizzati in contrasto con la vigente normativa a tutela delle risorse ittiche.
L’attività di repressione posta in essere dal Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera contro gli illeciti in materia di pesca proseguirà incessantemente anche nei prossimi giorni sia a mare, che a terra, allo scopo di garantire il rispetto delle leggi in materia ed a tutela della salute dei consumatori.
Continua l’attività di contrasto alla pesca illegale portata avanti dalle donne edagli uomini del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia.
Nel corso della giornata del 16 giugno, i militari della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina e di Cetraro, nell'ambito delle consuete attività di controllo della filiera della pesca a tutela del consumatore e degli stock ittici nazionali, hannoelevato sanzioni amministrative per un importo totale di 2000 euro.
Nell’area del porto di San Lucido (CS), il personale della Guardia Costieraha rinvenuto attrezzi da pesca professionali detenuti illegalmente su piccole unità da diporto e ricondotti a soggetti senza regolare licenza di pesca che li utilizzavano in maniera illegittima.
In particolare,sono stati posti sotto sequestrodue reti derivanti, ossia una tipologiadi attrezzo da pesca passivo che può essere utilizzato esclusivamente da pescatori professionali a determinate condizioni,a salvaguardia degli stock ittici e dell’ecosistema marino.
Nei prossimi giorni,a tutela dei consumatori ed anche degli imprenditori ittici che lavorano nell'alveo della legalità, continueranno le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, al fine di contrastare la pesca illegale e l’immissione del frutto di tale pesca sul mercato.
Si è tenuto lo scorso 7 giugno presso la Prefettura di Catanzaro il tentativo di conciliazione a seguito dello proclamazione dello stato di agitazione da parte dell'USB del personale ex Lsu-Lpu impiegato nei comuni calabresi.
All'incontro con la delegazione di USB Pubblico Impiego hanno partecipato il Dott.Turco in rappresentanza della Prefettura del capoluogo e il Dott.Capicotto per la Regione Calabria. Pesante l'assenza dell'Anci, e non è la prima volta che un organismo così importante non partecipa a incontri e riunioni per affrontare il futuro dei diversi precari che mantengono in piedi i comuni calabresi. Pesante ancor di più l'assenza della politica, la sola in grado di poter superare la serie di cavilli burocratici che continuano a lasciare lavoratori con contratti anche a 15-16 ore settimanali.
È da gennaio infatti, dopo l'equiparazione tra LPU e LSU del dicembre scorso, che questi lavoratori attendono, senza risposte al momento, l'aumento dell'orario di lavoro che troppo spesso non permette loro di poter mantenere in maniera dignitosa la propria famiglia.
Le argomentazioni della Regione non sono servite a rasserenare gli animi, né a poter dare rassicurazioni a questi lavoratori, così il tentativo di conciliazione ha avuto purtroppo esito negativo.
Chiediamo con forza al Presidente Occhiuto, dopo le dichiarazioni in pompa magna dei mesi scorsi, di attivarsi tempestivamente con tutta la delegazione parlamentare calabrese per sbloccare questa situazione che sta assumendo connotati grotteschi.
Come USB non accetteremo ulteriori rinvii, siamo pronti a proclamare lo sciopero del personale ex Lsu-Lpu calabrese e ad attivare ogni azione necessaria per garantire il rispetto di questi lavoratori che, dopo anni e anni di servizio, non possono essere più presi in giro.
Federazione USB P.I. Calabria