“Decolonizzare gravidanza e parto”: è questo il tema del seminario che si terrà all’Università della Calabria nell’ambito del corso “Studi di genere e metodo intersezionale”. Gli incontri si terranno lunedì 2 maggio nell’aula H3, dalle ore 11 alle ore 13, e martedì 3 maggio nell’aula G1, dalle ore 9 alle ore 11.
Le motivazioni che hanno spinto Laura Corradi,docente del Dipartimento DISPeS dell’Unical, ad organizzare questo seminario con le associazioni,le ostetriche e le studentesse hanno a che vedere con l’importanza dei temi della nascita, della gravidanza e del parto.
Attraverso questi corsisi vuole sottolineare il protagonismo femminile nell’evento della nascita e discutere con gli studenti, del corso del parto come pratica di empowerment e autonomia delle donne.
Ospiti dei due incontri l’ostetrica Silvia Puntillo dell’associazione “Dall’Ostretrica” e Monica Zinno, presidente dell’associazione “Infanzia e Adolescenza G. Rodari”. Verrà inoltre proiettato il video “Storie di parto, in Calabria le donne raccontano la nascita”.
La libertà è solo un'altra parola
per dire che non c'è più niente da perdere.
Niente, è tutto ciò che Josef K mi ha lasciato.
Sentirci felici è stato facile.
Sembrava bastare a me e a Josef K.
Qualcuno deve aver pensato che, nella surreale Calabria, schiava della burocrazia, delle intimidazioni, delle falsità e della corruzione, che emergono dalle opere di Franz Kafka, fossero solo racchiuse fra le pagine dei suoi romanzi.
Il grande Scrittore conosceva poco l’Italia e in particolare, molto poco il Meridione. Il libro che ho recentemente riletto e che mi ha fornito molteplici spunti e riflessioni, è stato “Il Processo”, il capolavoro dello scrittore praghese che più di ogni altro ha dato voce ai dubbi, alle angosce, alle inquietudini dell’uomo moderno.
L’angoscia era per l’Autore, il frutto della paura del nulla che ogni uomo nutre nel proprio animo, della mancanza di qualsiasi forma di libertà individuale. ‘Se sono condannato, sono non solo condannato a morire, ma anche a difendermi fino alla morte’.
Qualche tempo fa, mi è stata notificata dai Carabinieri una specie di avviso di garanzia perché a seguito di una minaccia di morte da me subita e denunciata, mi si accusa di aver violato la proprietà privata di chi mi ha minacciato di morte insieme a tutta la sua famiglia e ad un suo ‘bravo’ che, all’uscita dall'uscio di casa di un mio caro amico in quel di Coreca, hanno pensato bene di minacciarmi semplicemente per aver denunciato un’appropriazione indebita di un bene demaniale.
Nel ‘Processo’ di Kafka, l’assurda avventura, si trasforma in un incubo, nel quale viene definitivamente annientata la dignità dell’uomo, che è costretto a rivedere ogni scelta di vita, proiettandosi in un futuro tenebroso, dove diviene sempre più arduo il tentativo di far luce sul proprio infelice destino.
Eppure nonostante i molteplici tentativi, nessuno riuscirà mai a spiegargli il motivo del suo essere processato da un’autorità giudiziaria, incalzante ed enigmatica. Pensando ad un errore, decide di intervenire con tempestività per risolvere quello che ritiene essere uno spiacevole (ma temporaneo) malinteso.
Purtroppo ogni tentativo di difesa si rivela invano al suo desiderio di salvezza e il protagonista avverte la misura della propria reale insufficienza e percepisce il proprio isolamento.
Questo anche grazie ad una organizzazione giudiziaria che, nel ‘Romanzo’, si rivela un gigantesco, impenetrabile muro di gomma, mentre la città assomiglia inspiegabilmente, sempre di più ad un immenso tribunale, in cui tutti sono misteriosamente a conoscenza del processo.
Così dopo mille avversità che il destino gli ha riservato, abbandonato da chiunque, il protagonista del ‘Processo’, ferito nel proprio animo, si rassegna ad accettare passivamente una condanna che lui stesso, senza saperne il motivo, ritiene ‘inappellabile’.
Per creare una situazione astorica,Kafka si aiuta anche non specificando né il tempo, né lo spazio. Difatti del primo non viene specificato né il tempo storico, né quello della storia anche se quest'ultimo è intuibile, in quanto si capisce che la vicenda dura nel complesso solo pochi anni.
Finito il ‘processo’, il protagonista viene prelevato da due agenti del tribunale e condotto in una cava, dove viene giustiziato con una coltellata.Muore in conseguenza di una condanna inflittagli da un tribunale che non lo ha mai informato in merito alla natura delle accuse a suo carico.
Se così dovesse essere, che tramontipure l’Occidente insipido, ipocrita; vigliacco e guerrafondaio, che, rinnegando la propria identità, sputa sulla propria storia, calpestando la propria cultura genitrice. Tutto sembra far credere che il protagonista sia vittima di un oscuro disegno, di un atroce inganno; eppure l'innocenza più volte ribadita non nasconde nient'altro che la sua colpa profonda, la colpa di chi ignora la natura della leggedel padrone.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
COSENZA, 12 APRILE 2022 - Forse ci siamo. Ci sono voluti “solo” 15 anni per bandire una nuova gara di appalto sul servizio di ristorazione dei presidi ospedalieri e delle strutture sanitarie dell’Asp di Cosenza. E a giorni dovrebbe concludersi l’iter di aggiudicazione della gara.
L’ultima, anzi l’unica, risale al lontano 2007 quando venne fatta una gara dall’ex Azienda sanitaria n.3 di Rossano sul servizio di ristorazione espletato per i presidi ospedalieri del territorio jonico cosentino e poi esteso ad altre strutture fino a un affidamento temporaneo del servizio per i presidi ospedalieri di Cetraro e Paola. Notate bene: Temporaneo! Ma, nel frattempo, è andato avanti un sistema di proroghe di fatto illegittime e poco trasparente.
Come ha sottolineato la Corte dei Conti in riferimento all’Asp di Cosenza la proroga “è un istituto di carattere eccezionale e ad utilizzo estremamente circoscritto, non potendo rappresentare il rimedio ordinario per sopperire a ritardi e disfunzioni organizzative”. Ma così non è stato.
Tutto questo è emerso a seguito di una mia richiesta agli atti: spulciando le carte consegnatemi dall’Asp di Cosenza ho ricostruito l’intera vicenda. La Società nel 2007 si aggiudicò il servizio con il prezzo di euro 11,80 più Iva per la giornata alimentare (colazione 1,80 + Iva; pranzo 5,90 + Iva; cena 4,72 + Iva). Il contratto avrebbe dovuto avere una durata triennale. Nel 2010 il servizio viene esternalizzato per l’erogazione pasti ai degenti dei presidi di Acri e Lungro, poi nel 2012 si estende anche ai degenti di Castrovillari, nelle more dell’indizione di una nuova procedura di gara, tenuto conto dell’aumento Istat. Nel 2016 l’allora commissario straordinario dell’Asp di Cosenza firma la delibera numero 1876 del 30 ottobre 2015 avente ad oggetto: Affidamento temporaneo del servizio di ristorazione ospedaliero per gli ospedali di Cetraro e Paola (euro 13,397 per giornata alimentare ed euro 4,110 per il cestino da distribuire alle Unità operative di Dialisi e oncologia).
Il servizio di ristorazione affidato per la durata di tre anni in realtà è stato prorogato senza interruzioni a un prezzo, tra l’altro superiore rispetto alle gare che sono state poi aggiudicate per altri ospedali calabresi. L’Asp di Cosenza fino ad oggi ha pagato circa tre euro in più al giorno rispetto, ad esempio, all’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria: se si tiene conto che giornalmente vengono somministrati migliaia di pasti per i degenti delle varie strutture sanitarie e ospedaliere dell’Asp di Cosenza è evidente che si sono dovuti sopportare e si continuano a sopportare costi aggiuntivi per milioni di euro.
Finalmente, con delibera numero 412 del 5 maggio 2020, l’Asp di Cosenza ha indetto la gara d’appalto per “l’affidamento del servizio di preparazione e somministrazione di pasti veicolati ai degenti presso i presidi ospedalieri dell’Asp di Cosenza”. Una gara di appalto, viene detto nella delibera, attualmente garantita in regime di proroga forzosa. E con costi, potremmo aggiungere, molto più elevati. La nuova gara di appalto vale circa 15 milioni di euro e l’attuale commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ha deliberato di avviare sul portale Consip le procedure per la prestazione di servizi di ristorazione per la durata di tre anni. Il 12 maggio 2021 il commissario straordinario dell’Asp ha sostituito un componente e nominato la nuova commissione di gara. Fino ad oggi diversi componenti della commissione aggiudicatrice si sono “stranamente” dimessi e sono stati sostituiti. L’ultima dimissione risale a marzo 2022. Ora finalmente siamo arrivati alla conclusione e speriamo di poter chiudere una brutta pagina della sanità cosentina che è costata cara sia in termini economici che di qualità del servizio di ristorazione.
Carlo Guccione
Responsabile Pd Salute nel Mezzogiorno