Domenica 10 febbraio si è votato in Abruzzo per il rinnovo del Consiglio Regionale e per l’elezione del nuovo Governatore.
E’ stato eletto il candidato del centro destra e la Lega di Salvini si è confermata il primo partito.
La Lega ha stravinto, ha raddoppiato i voti rispetto alle elezioni nazionali dello scorso anno.
Il M5Stelle è crollato. Ha perso, ha dimezzato i consensi.
E il Pd? In queste elezioni si è nascosto ma i loro rappresentanti gridano al miracolo:-E’ risuscitato! E’ risuscitato!-.
E sono arcicontenti che nella competizione elettorale sono arrivati secondi. Beati loro.
E Salvini che fa? Gongola. E’ soddisfatto, ma non passa subito all’incasso. Per il momento non ha chiesto nulla. Non ha chiesto un rimpasto di Governo con più Ministri e Sottosegretari leghisti. Ha rassicurato il rissoso alleato che giammai tradirà il contratto firmato, che non cambierà nulla, che possano stare sereni.
Anche Renzi alcuni anni fa disse a Letta:- Enrico, stai sereno -.
E poi sappiamo come andò a finire. Renzi prese il posto di Letta. Salvini assicura l’alleato che non cambierà nulla.
Io, invece, sono sicuro che qualcosa cambierà.
Bisogna aspettare le elezioni in Sardegna tra un paio di settimane e quelle in Basilicata tra un mese. Se le cose dovessero andare come sono andate in Abruzzo sono sicuro che Salvini aprirà una crisi di Governo perché ormai i rapporti di forza tra Lega e M5Stelle sono cambiati.
Ma la crisi di governo porterà ad elezioni anticipate? Il Presidente Mattarella scioglierà il Parlamento e si convincerà che il voto sia il male minore per il paese? E se dovesse dare un nuovo incarico ad un esponente del Movimento 5 Stelle per formare un governo con l’appoggio del Pd? Sarebbero felici Franceschini, Martina, Zingaretti e Co.
Questo stanno aspettando come una manna caduta dal cielo dopo essere stati estromessi dalle stanze dei bottoni nelle elezioni del 4 marzo scorso. Amici, allacciamoci le cinture. Uno tsunami è in arrivo sul Governo Conte.
Ne vedremo delle belle. Salvini galvanizzato, rafforzato, diventerà intransigente, più aggressivo, alzerà i toni e farà ingoiare ai grillini, suoi alleati, molti rospi e detterà l’agenda: la Tav, le autonomie locali, le trivelle, la legittima difesa, acqua pubblica, riconoscimento di Guaidò in Venezuela. Lega e M5S litigheranno ogni giorno, ma alla fine troveranno un accordo sapendo che alla fine conviene ad entrambi.
Se la Lega non porta a casa la Tav è un problema serio. Se il M5S dice sì alla Tav è un problema ancora maggiore. E allora? Stallo completo, aspettando le elezioni europee.
E se prima delle Europee la Lega e il M5S facessero una cosa fantastica che nessuno fino ad oggi ha mai fatto cosa accadrebbe? Tutti a casa. Dimissioni in massa. Direbbero agli italiani che non hanno mantenuto le promesse elettorali perché qualcuno glielo ha impedito.
Non li hanno lasciati governare come avrebbero voluto. Ve lo immaginate, amici, cosa potrebbe accadere in Italia?
Gli italiani capirebbero e si scuoterebbero dal lungo torpore.
Allora sì, il cambiamento potrebbe cominciare davvero.
Cosa ne pensa la cara dottoressa?