Sono giorni che Romano Prodi ha ripreso a parlare di politica italiana ed europea.
Nei giorni scorsi l'ex premier, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito alla questione migranti ha detto che "Nessuno in Europa vuole condividere l'accoglienza".
Poi ha aggiunto "L'emergenza sbarchi non la sta vivendo l'intera Europa perché ogni singolo Paese va per conto suo.
Si mettono insieme solo accordi minori ma quando si va al sodo l'Europa non c'è. L'Italia è ancora sola".
Prodi, in sostanza ha preso e dato atto che l’Europa non c’è!
Non solo ma ha anche detto che l’Italia è sola e fuori dall’Europa
Che si sia pentito?
Infine ha concluso "Cosa mi ha ferito di più oggi?
Macron che tutti attendiamo con grande ansia si vede che è attanagliato da problemi di politica interna e dai vari sindaci a partire da quello di Marsiglia.
Proprio la Francia che ha avuto l'iniziativa di questa tragica guerra in Libia dovrebbe anche pensare che non può lasciare tutte le conseguenze all'Italia".
Ah Prodi Se ti servono ti mandiamo una scatola di cerotti.
Difficile per non dire impossibile non commuoversi dinanzi a fatti che mostrano il segno di quella bontà infinita e soprattutto inusuale che ogni tanto si scopre in giro per la nostra terra italiana.
Ecco il fatto riportato da Gennaro Morra su Il mattino
“Bimbi malati di cancro ordinano la cena, la risposta della paninoteca è commovente.
È stata una cena speciale, quella consumata mercoledì sera dai piccoli pazienti del reparto di oncologia pediatrica del Vecchio Policlinico di Napoli.
A organizzarla per loro i volontari dell’associazione “Diamo una mano Onlus”, che da anni svolgono attività di animazione all’interno di quel reparto, cercando di rendere meno pesante la degenza ai bimbi ricoverati e offrendo un sostegno morale anche ai loro genitori.
L’idea era semplicemente di cenare tutti assieme lì, in ospedale, lasciando scegliere ai bambini cosa mangiare.
E loro avevano espresso il desiderio di ordinare dei panini da Puok Burger Store, una paninoteca del Vomero che, in poco più di un anno di attività, è già diventata un punto di riferimento per gli amanti del genere.
Così i ragazzi di D1M hanno preso le ordinazioni e le hanno inviate al locale, avvisando che poi sarebbe passato uno di loro a ritirare il tutto.
E quando Viviana, la ragazza deputata a prelevare la cena, ha fatto rientro in reparto, bambini e volontari non credevano ai loro occhi: «Arriva Vivi, con buste piene zeppe di panini, patatine, salse di tutti i tipi, e ci dà un bigliettino (quello in foto), ci siamo emozionati tutti – si legge in un post pubblicato ieri sulla pagina Facebook dell’associazione –.
Ma non perché non ci abbia fatto pagare nemmeno un euro, o perché ci abbia mandato il doppio di quello che avevamo richiesto, ma per il modo e soprattutto l'amore in cui quel gesto è stato fatto!!».
Al post sono allegate tre foto, una delle quali mostra lo scontrino su cui sono stati battuti tutti zeri e al centro è riportato un messaggio scritto a penna: «Che sia un momento di gioia. Staff Puok».
Un gesto che ha commosso i tanti utenti che seguono l’attività dell’associazione attraverso il social network, come si può leggere nei numerosi commenti che fanno seguito al post: «Grande gesto, la migliore medicina per l'anima........l'altruismo e la generosità!!!
Chi vive di questi gesti ha tutto da raccogliere per quello che semina!!! Clonate queste persone che ne abbiamo un bisogno vitale!!!», scrive Lino.
Invece, Luisa commenta così: «Che bello mi sono emozionata, non ci sono parole x descrivere la vostra bontà».
E Franco si ripropone di far visita al locale prossimamente: «Appena torno a Napoli vado da Puok».
NdR.Appena ci sarà possibile non faremo anche noi!
E’ un campo di oltre due ettari appartenente al comune di Milano.
Il campo è da anni affittato ad un’azienda agricola, che , però si dichiara estranea.
La incredibile scoperta è stata fatta dagli agenti del commissariato di Rho Pero.
Nel terreno, che affaccia sulla tangenziale Ovest e sorge tra via Ghisolfa di Rho e via Silla del capoluogo, i poliziotti hanno infatti trovato una vera e propria piantagione di marijuana, il cui proprietario è - ad ora - ignoto.
A portare alla luce la piantagione è stato il buon occhio di un agente, che - di passaggio accanto al campo - ha notato, tra le tante piante di mais presenti, una con foglie decisamente differenti.
Ai poliziotti è bastato un rapidissimo controllo per trovarsi di fronte a cinquanta piante di marijuana, tutte ormai alte un metro e mezzo e ben nascoste tra la piantagione di mais.
Il campo - spiega il commissariato di Rho in una nota - è stato isolato e le piante sono state disseminate e sottoposte ad un accurato processo di conservazione in attesa di essere analizzate e sottoposte a sequestro penale.
Gli stessi agenti hanno subito sentito i titolari dell’azienda agricola che gestisce il campo - una famiglia di Rho che lo utilizza per la coltivazione di cereali -, che hanno giurato di non saperne nulla di quelle piante di marijuana.
Il terreno, in effetti, non è recintato e chiunque può avere libero accesso al campo.
Ora le indagini continuano per identificare chi sia stato a piantare e coltivare la marijuana.