
Per un volo cancellato, un papà i due suoi figli della provincia di Reggio Calabria hanno ricevuto 1800 euro. Una cancellazione del volo Milano Freeport del 13 giugno 2019 da parte della compagnia Blue Panorama, che ha dato comunicazione del volo cancellato solamente in aeroporto.
Sulla questione è intervenuto il Giudice di Pace di Busto Arsizio, che, pochi giorni fa, ha condannato Blue Panorama al pagamento di 1800 euro nei confronti dei tre passeggeri.
«Il Giudice di Pace di Busto Arsizio – commentano da ItaliaRimborso, che ha difeso i passeggeri aerei - , ha applicato il Regolamento Comunitario 261/2004, che tutela i passeggeri aerei anche in casi di volo cancellato, con i passeggeri che possono richiedere la compensazione pecuniaria. Nella fattispecie non vi erano circostanze di sciopero o di condizioni meteo avverse».
ItaliaRimborso punta a far valere i diritti dei viaggiatori ed ancora una volta ha ricevuto una sentenza favorevole, accaduto come il 97,8% dei casi. Per attivare l'assistenza legale, senza alcun prezzo per il passeggero, è possibile farlo agevolmente, compilando il form presente nell'homepage del sito italiarimborso.it.
“Una rivoluzione che non arriva alle sue ultime conseguenze è perduta”. Ernesto Guevara
Sparito il sonno, le ossessioni dominano le notti. Le parole smettono di significare e lo slancio erotico esplode in mille roteanti raffigurazioni come un fuoco di bengala in una notte senza luna. La voglia si traduce in vaneggiamento.
In tanto meraviglioso delirio, alla fine, si riconosce un centro lucido e immutabile: la certezza che un unico sentimento costituisca il senso della vita. E con questa certezza subito se ne annuncia un’altra: che non siamo beneamati e non vogliamo bene mai abbastanza.
Questa è la vera oscenità: non saper vivere fino in fondo i nostri desideri più segreti. Comunque, come dice Hermann Hesse: “L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà". La gente dice che ho un aspetto gradevole, e stronzate simili. Non possono sapere che ho una scheggia nel cuore. Non sanno che sto vivendo in un vuoto foderato di raso. Sembra che non si rendano conto di quanto io sia diventato idiota. Ma io lo so! Mi capita di buttarmi in ginocchio e cercare una formica o uno scarafaggio con cui parlare.
Sto iniziando a stancarmi di parlare sempre da solo. Ogni tanto prendo il cellulare e faccio finta di parlare con lei. Se ho conosciuto l’amore lo devo a Lei. Il sentimento in sé non è una malattia. Non compare nei manuali di psichiatria. Piuttosto è la sofferenza che smuove che viene portata spesso davanti ad uno psicanalista. Diventa tuttavia l’ambito privilegiato di molti disturbi. Perché in questo sentimento mettiamo tanto di noi, le parti più intime, le nostre fragilità, fratture, esigenze. Senza rendermi conto, attraverso questo sentimento evoco le prime relazioni affettive. E il terreno dell’attaccamento è sempre scivoloso, denso di imprevisti e complicazioni. Ci sono somiglianze tra lo stato del cervello quando siamo affascinati o dopo aver fumato dell’ottimo hashish, ad esempio.
Quando ci si lascia andare all’anticonformismo. Si dice che l’attaccamento confini con la follia. Quando Orlando (nel “Furioso” di L. Ariosto) sfinito si addormenta, fa un sogno che appare come un triste presagio: gli sembra di trovarsi insieme ad Angelica in un luogo bellissimo (s’una verde riva/ d’odoriferi fior tutta dipinta) ma improvvisamente si scatena una tempesta che struggea i fiori, et abbattea le piante e mentre cerca riparo, smarrisce la fanciulla; disperato, la cerca invano, finché non sente una voce che ammonisce: Non sperar più gioirne in terra mai. Terrorizzato, Orlando si sveglia in lacrime e senza esitare indossa un’armatura, balza in groppa al suo cavallo e parte alla ricerca di Angelica. Incubi? Vaneggiamenti? “Chi non sogna forse non è neanche vivo”.
Gigino A Pellegrini & G elTarik
La notte scorsa ho sognato Lenin che mi diceva: “Unoschiavo che non ha coscienza di essere uno schiavo e che non fa nulla perliberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha la coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero!”
Cosa simboleggia in maniera inequivocabile la vita di un essere umano? Il carattere conflittuale è ciò che più di ogni altra cosa simboleggia la vita di un individuo nel suo quasi isolamento e nei contenuti. E’ questa l’azione che riesce ad afferrare la sua essenza in quanto uomo-protagonista e in possesso del suo destino. L’obbiettivo è senza dubbio la lotta che investe la vita intera dell’essere umano alla conquista della sua libertà e della sua indipendenza che dovrebbero consentirgli la creazione di un nuovo mondo.
Se si vuole cambiare il mondo…
Bisogna amarlo
Amarlo veramente.
L’ho trovato che parlava alla mia anima.
La Terra senza una ragione
Io senza corazza
Lasciando scendere le lacrime
Mettendo l’orecchio sulla fredda sabbia
e ascoltare la musicadi creature viventi.
L’Europa post-pandemica (si fa per dire) e all’inizio della primavera di bombe russe e resistenza ucraina sembra essersi svegliata dal sonno della ragione che si era auto-imposta. Ancora una volta,ci siamo trovati davanti una libertà non frutto naturale come possono essere i fichi d’India e l’uva o come scriveva Antonio Labriola, undono che cade dal cielo, come la manna religiosa, ma quella libertà che l’uomo fa sua attraverso una continua conquista del lavoro umano che non può mai permettersi di disarmare sé stesso nello spirito e nella forza. Certamente non una libertà “concessa” dalla liberal-democrazia occidentale che all’occorrenza ci viene tolta e poi ridata facendola passare come un atto di grande generosità da parte di chi governa il nostro mondo.
Sempre Lenin diceva che: la libertà eraunaenorme e pesanteparola, ma sotto la bandiera della libertà dell’industria si sono fatte le guerre, sotto la bandiera della libertà del lavoro si sono depredati i lavoratori. Non risulta sufficiente fare riferimento in modo generico alla libertà, ma occorre esaminareuna indicazione specifica. Ad ogni modo, nella situazione attuale il concetto dilibertà viene assunto acriticamente: in modo analogo a quanto avviene con la nozione di democrazia, la libertà viene considerata come un valore indiscutibile. La libertà non può essere una vaga idea regolatrice, ma una vera e propria necessità ontologica dell’umano, da cui non è possibile liberarsi .
Gigino A Pellegrini & G elTarik