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un-cuore-di-pace 900x760Scutellà: «Un esempio di come si costruisce la pace. È la solidarietà l’arma contro le atrocità»

CORIGLIANO-ROSSANO – Lunedì 9 Maggio 2022 – «Con il voto favorevole degli iscritti il Movimento 5 Stelle finanzierà la missione umanitaria che, in queste ore, sta portando in Italia 63 bambini provenienti dagli orfanotrofi dell’Ucraina».

È quanto fa sapere la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, sostenitrice della prima ora dell’utilità sociale e civile della restituzione di parte degli emolumenti derivanti dallo stipendio dei parlamentari.

«Il Movimento 5 Stelle – precisa ancora Scutellà - continua ad essere l’unica forza politica a restituire parte del proprio stipendio alla collettività e sono davvero orgogliosa che questa volta i nostri contributi serviranno per ridare un po' di serenità ai bambini ucraini, che sono le principali vittime della follia di una guerra ingiusta».

«È lodevole – aggiunge - l’impegno profuso da enti e istituzioni per portare avanti un progetto promosso dall’associazione “Papa Giovanni XXIII” impegnata sul territorio di guerra dall’inizio del conflitto per assicurare conforto e aiuto alle vittime ucraine; a tutti loro va il mio personale e più sincero ringraziamento. La sinergia solidale che si è innescata per questa nobile operazione – conclude - ci ricorda quanto la volontà ed il senso di umanità possano vincere anche sulle peggiori atrocità».

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trasporto-sanitarioOgni giorno ci capita di vedere per le strade, sfrecciare le sirene di ambulanze di soccorso del 118, quasi mai ci siamo posti la domanda su quanti mezzi di assistenza tempestiva abbiamo a disposizione nel nostro Pese e quante tipologie di ambulanza esistono. Questi sono solo alcuni dei diversi dubbi che riguardano i mezzi di soccorso e di trasporto privato o pubblico e le loro dotazioni di bordo necessarie, il costo complessivo di un trasporto presso le strutture sanitarie e le percorrenze su lunghe e medie tratte. Le risposte sono presto fornite da portali web come Trasportoambulanza.it che si occupa da molti anni di trasporto sanitario in ambulanza privata, sia su brevi tratti che a lunga percorrenza, verso destinazioni italiane ed estere .

                Che differenza c’è tra un mezzo di soccorso pubblico e un mezzo di soccorso privato?

Un mezzo di soccorso privato o trasporto, quindi parliamo di ambulanza di tipo A, B, o C si differenzia dal servizio di ambulanza (118) di soccorso o di trasporto semplicemente per motivi burocratici ed economici. Di seguito proviamo a fare un esempio tra la richiesta di un mezzo di soccorso pubblico e la richiesta di un mezzo di trasporto privato:

Quando accade un incidente, arriva sul luogo un mezzo di soccorso del 118 ma il paziente, che ha subito lievi o gravi danni dall’incidente, non avrà nessun onere a carico riguardo il trasporto verso una struttura sopedaliera, questo perché i costi verranno sostenuti interamente dal Servizio di Sanità Nazionale. Quando chiamiamo un’ambulanza per il rientro a casa di un paziente che ha difficoltà di deambulare da solo, i costi del servizio di trasporto su ambulanza privata sono invece a carico dell'utente stesso che ha richiesto il servizio.

                Quanto costa il trasporto in ambulanza privata?

Quando si ha necessità di raggiungere un ambulatorio o una struttura ospedaliera, la prima cosa che viene in mente è quella di prenotare un mezzo di trasporto idoneo alle condizioni del paziente. A questo punto ci si chiede quali saranno costi da sostenere per il trasporto privato in ambulanza da e verso le strutture sanitarie italiane ed estere.

Le spese e gli oneri di un trasporto privato in ambulanza sono calcolati su diversi fattori variabili:

- distanza chilometrica da percorrere (a seconda se si tratta di un trasferimento a breve, media o lunga percorrenza la tariffa può variare a partire da una base  base di 0,80 € a km

- tipologia di assistenza necessaria per il paziente (un malato in condizioni gravi, necessita di essere assistito a bordo da personale medico ed infermieristico)

- equipaggiamento necessario per assistere il paziente durante il viaggio (macchinari per il monitoraggio delle funzioni vitali, ad esempio)

- eventuale pedaggio autostradale (se previsto il transito in autostrada)

- costi di uscita: riconosciuti all’Ente (varia da 20 a 50 euro)

                Come funziona la richiesta di un trasporto in ambulanza privata ?

L’utente può rivolgersi al nostro servizio online , una volta entrato sul Portale, potrà richiedere il servizio e le informazioni su costi e mezzi, in tre modi differenti:

- compilando i campi del modulo Prenota ambulanza, ricordandosi di fornire dettagli su località in cui si trova il paziente, il luogo di destinazione, condizioni cliniche del paziente

- attraverso il numero telefonico di assistenza

- attraverso il servizio e-mail al servizio assistenza

- compilando il form di contatto direttamente sul Sito

Una volta compilato il modulo (preoccupandosi di includere indirizzo e i riferimenti del luogo di destinazione, in cui si trova il paziente e in cui deve essere trasferito. Le generalità del paziente e degli eventuali accompagnatori) , verrà inviata una mail di preventivo e tutte le informazioni sul trasporto e sulle dotazioni a bordo, sul parco mezzi di soccorso messi a disposizione dai partners del network , dotati di standard di qualità alti tra cui: autorizzazione sanitari , RCT a terzi ecc.

Il preventivo viene fornito dopo pochissimi minuti ed include tutti i costi e le possibili varianti del trasporto richiesto.

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solL’importanza del Terzo Settore in particolar modo in Calabria, è da sempre sottovalutata dagli amministratori locali, non considerando il fatto che gli ETS si occupano sostanzialmente e praticamente di sopperire alle carenze della pubblica amministrazione nell’erogazione di servizi essenziali alla popolazione.

Ho scritto più volte delle difficoltà alle quali vanno incontro quotidianamente nello svolgimento delle loro attività queste realtà, qualinon da ultimo l’aumento dei costi energetici da sopportare senza che nessuno fattivamente riduca il loro disagio, la difficoltà ad accedere a bandi di finanziamento, la carenza nei servizi messiloroa disposizione, nonché tavoli di confronto quasi inesistenticon gli enti pubblici per co-programmare e co-progettare attività calibrate sui  reali bisogni dei territori, come legge prevede(Codice del Terzo Settore Dlgs 117/2017),al fine di essere di indirizzo a questi ultimi.

Per quanto riguarda i bandi sarebbe interessante capire quali ATS Calabresi hanno presentato progetti relativi alle misure del PNRRM5C2-00-ITA-12 e M5C2-00-ITA-13relativi a progetti di servizi  che prevedono il coinvolgimento di 500 Ambiti territoriali sociali (Ats) per la realizzazione complessivamente di 700 progetti autonomi con scadenza 31.03.2022 che dovrebbero consentire un livello essenziale delle prestazioni sociali che assicuri la possibilità di partecipare a un progetto per la vita indipendente a tutte le persone con disabilità che ne abbiano necessità.

A tutto ciò,non solo da oggi ma già da anni, si aggiunge l’aggravante dei ritardati pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni delle spettanze di quanto dovuto, che ovviamente, si ripercuotono sui lavoratori del settore che attendono stipendi da più mesi. Vi sono infatti da parte di alcuni Comuni Capo Ambito,tra cui ad esempio quello di Catanzaro,che registranoritardi nei pagamenti che vanno da 8 a 12 mesi e che mettono a dura prova le finanze degli operatori di settore,tra cui imprese e cooperative sociali, che ricordiamo creano occupazione e danno lavoro in Italia (dati 2019) a 861.919 addetti regolarmente assunti e solo in Calabria a circa 11.000. 

Gli ETS che per definizione non distribuiscono utili a fine anno se non in minima parte, pur reinvestendo quanto conseguito non ce la fanno a sopperire a mancati pagamenti che si protraggono per mesi, riversando loro malgrado le inefficienze della pubblica amministrazione sui lavoratori, che seppur soffrendo la mancanza di stipendi non fanno mai mancare il sostegno all’utenza che usufruisce dei loro servizi, che ricordiamo è di per se un’utenza che racchiude persone con bisogni specifici. 

Le domande che bisogna porsi dunque sono: cosa accadrebbe se i lavoratori di queste realtà incrociassero le braccia anche solo per un giorno? Cosa accadrebbe se le imprese e cooperative in questione fossero costrette a chiudere la propria attività e questa utenza si riversasse nelle strutture pubbliche di fatto quasi inesistenti in Calabria?

Qualcosa nel meccanismo non va quindi ulteriormente ci chiediamo: è la Regione Calabria che eroga in ritardo le prestazioni oppure sono i Comuni capo ambito che trattengono le somme per mesi e non erogano quanto dovuto nei tempi stabiliti? O ancora è l’intero sistema, che genera così come concepito,inefficienze a discapito di chi lavora onestamente nel sociale facendo riferimento quanto ai datori di lavoro quanto ai lavoratori?

A cosa servono,ci si chiede, i finanziamenti concessi alle imprese sociali ed ETS per il loro rafforzamento ed i loro programmi di investimento se questi ultimi rischiano la chiusura a causa dei ritardi nelle spettanze loro dovute e ironia della sorte potrebbero anche non restituire quanto avuto perché non ce la fanno a sopravvivere? Sarebbe oltre che un danno sociale anche un danno economico per l’intera Regione.

Alla luce di quanto evidenziato la CICAS quale sindacato datoriale pretende risposte a tutela non solo dei propri associati ma anche di tutte le realtà presenti nell’intera Regione, e pretende che gli amministratori locali facciamo mea culpa e finalmente risolvano i problemi che minano la sopravvivenza di imprese edentioperantiin un settore che genera non solo assistenza a particolari utenze, ma soprattutto occupazione, che in questo momento specifico va assolutamente tutelata. In particolar modo nel terzo settore oggi in Calabria i diritti e gli interessi di datori di lavoro e lavoratori sono coincidenti come non mai, uniti soprattutto dal grande interesse comune di tutela e salvaguardia del bene collettivo sociale! 

 

Anna Maria De Rose

Responsabile Nazionale CICAS Terzo Settore – Finanza Agevolata

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