
La delusione sul volto di Bersani dopo il voto è palese. Ed è concentrata ed espressa dalla frase “ Siamo arrivati primi , ma non abbiamo vinto”. Il silenzio, invece, negli altri. Ancora una volta lo lasciano solo a prendersi le bastonate. Intanto il vecchio establishment del partito concorda cosa fare, a chi farlo fare, con chi farlo e con chi farlo fare. La mina impazzita del Movimento 5Stelle è vigile e non intende scendere a compromessi, quantomeno se il paese non viene governato con il popolo e non contro il popolo. La prova di quanto sopra nel fatto che lo spread è salito(il che vuol dire che ormai il mondo, ma soprattutto l’Italia è governata da poteri diversi dallo Stato e che autarchia ed autonomia sono solo meri concetti lontani dalla realtà) e che le azioni delle banche sono state svendute ( il che significa che la Borsa reagisce visto che le banche sono ormai senza protettori istituzionali). Un’altra prova nel silenzio del “ Terzo polo” la cui casiniana bocca è stata zittita dal risultato elettorale che ha massacrato l’UDC. Una ulteriore prova nel dramma della lega che subisce una fortissima debacle che Maroni-Yoghi tenta di mascherare con un pletorico “ Missione compiuta” riferendosi al dato regionale della Lombardia che resta l’unico suo dato positivo. E potremmo continuare a lungo, parlando di Fini, di Di Pietro, eccetera .
Ed allora non resta che il PD, che non vorremmo diventasse sempre più il PDv ( Partito dei vecchi). Il PD per sopravvivere a se stesso, per tentare di avere voce e governare il paese, non può solo affidarsi alla figura di Bersani, operaio in maniche di camicia, di Bersani del “lo dico con chiarezza”, di Bersani dell’antiberlusconismo, di Bersani del “non siamo qui mica per pettinare le bambole”.
Ormai l’Italia vuole una sinistra non solo democratica, ma soprattutto moderna, slegata da posizioni storicamente datate, da establisment datato e non solo culturalmente.
L’Italia vuole una sinistra che non somigli così tanto alla destra ( vedi banche et simili).
L’Italia vuole una sinistra che sia “giovane”, fatta di giovani, che comprendano il malessere dei giovani e che “facci qualcosa”- direbbe l’ormai fuori moda Fantozzi- , E SUBITO
Ma immediatamente, prima che, ancorpiù, il “nuovo” popolo della sinistra si sposti, come già successo, verso la reazione, che oggi si chiama 5Stelle, ma domani non sappiamo.
Riceviamo e pubblichiamo il presente contributo che offre il quadro della rivoluzione che è avvenuta per via dell'ingresso nella politica del Ciclone Grillo , tra cui la scomparsa di Di Pietro, la scomparsa del FLI, la fortissima contrazione dell'UDC, la forte contrazione della Lega.
Il quadro precedente il quadro attuale differenza
PDL 272 97 PERDE 175 DEPUTATI
Lega Nord 60 18 PERDE 42 DEPUTATI
Fratelli d’Italia 0 8 GUADAGNA 8 DEPUTATI
MPA 8 0 PERDE 8 DEPUTATI
Totale 340 123 PERDE 217 DEPUTATI
PD 211 292 GUADAGNA 81 DEPUTATI
SEL 0 37 GUADAGNA 37 DEPUTATI
Centro Democratico 0 6 GUADAGNA 6 DEPUTATI
Di Pietro 28 0 PERDE 28 DEPUTATI
Totale 239 335 GUADAGNA 96 DEPUTATI
UDC 36 8 PERDE 28 DEPUTATI
SVP 2 5 GUADAGNA 3 DEPUTATI
Grillo 0 108 GUADAGNA 108 DEPUTATI
Monti 0 37 GUADAGNA 37 DEPUTATI
Sommano 617 617
Non sono ancora certi i dati italiani , regionali e locali.
Ma una prima cosa è certa e cioè che il Parlamento avrà un notevole cambiamento sia nella composizione che negli uomini.
Poi ce n’è una seconda e cioè che i sondaggi elettorali sono una bufala e non ci “azzeccano” come diceva Di Pietro.( non diteci per favore che gli Italiani sono cambianti così tanto in 15 giorni!)
Poi una terza è cioè che gli Italiani sono incazzati contro i vecchi politici responsabili di questo stato di cose ( chi altri?), tanto incazzati da aver cominciato una irrefrenabile, silenziosa rivoluzione democratica, quale è quella del cambiamento dei politici, votando, cioè, gente nuova e comune ,tale da poter essere considerata come gente fuori dalla politica, come sono i candidati del Movimento 5Stelle che ha avuto un risultato impensabile pur non essendo conosciuti.
Come valutare i 1766 voti avuti ad Amantea e che hanno fatto del Movimento 5Stelle il primo partito nella città? Un voto istintivo di gente stanca verso chi non crede ai loro problemi, verso chi non fa nulla per cambiare, verso chi continua ad operare in modo usuale ed inefficace. Come non capire che dietro questo voto c’è la voglia di cambiare( i politicanti, innanzitutto) e soprattutto la voglia di riscatto morale ed etico. Sembra che Amantea abbia finalmente riscoperto la bellezza del voto libero e non condizionato dai poteri.
Come valutare i 77.684 voti, pari al 25,55 %, avuti in provincia di Cosenza e che hanno fatto del Movimento 5Stelle il primo partito nella provincia?( al momento e su 828 seggi su 869)
Come valutare i 180.036 voti ( parti al 22,17%) avuti in Calabria e che ne fanno ( al momento su 2.354 seggi su 2.411) il terzo partito nella regione?
Come valutare i 7.054.173 voti ( pari al 23,78 %) avuti in Italia, al momento (per 58.733 seggi su 60.431) e che ne fanno il secondo partito in Italia?.
Come valutare i 641 759 voti ( pari al 29,50%) avuti al momento per 5.148 seggi su 5.309 e che ne fanno il primo partito in Sicilia e soprattutto con un aumento esponenziale rispetto alle recenti consultazioni regionali?
Una realtà diffusa, non un fenomeno localistico, quindi, una realtà reale non virtuale, una realtà popolare che nasce da una profonda disistima della vecchia politica e dei vecchi politici, un nuovo sole che illumina le due Camere nelle quali non entra da tempo la luce.
Una realtà esplosiva ma ottenuta con le regole della democrazia.
Una voce del popolo, non delle banche, della massoneria, della mafia, della chiesa, delle lobby, dei poteri;una voce che nel mentre continua a gridare il corale disappunto proverà a governare in modo nuovo e per la gente.
Andrea Marchese