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La strategia tutto sommato era semplice, ma forse, alla lunga, non molto efficace: si appostavano dov'era più facile che gli automobilisti commettessero infrazioni, li multavano con sanzioni alte, facevano pagare in contanti al comando garantendo che in questo modo avrebbero evitato la perdita dei punti o il ritiro della patente. Poi però verbalizzavano una sanzione più bassa e intascavano la differenza. Per i tre vigili di Arconate arrestati a settembre di un anno fa, il caso è chiuso: il pubblico ministero Ferdinando Esposito ha chiuso le indagini. Tanti i reati di cui sono stati accusati l'allora comandante, Pierangelo Valorio, 40 anni, e i due agenti Massimo Castrucci e Christian Festa, 33 e 31 anni: associazione a delinquere, peculato, truffa, abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale, soppressione di documenti. Per Valorio, la procura ravvisa anche la concussione: l'ex comandante avrebbe costretto un commerciante cinese a pagare più di quattromila euro per evitare controlli sul suo laboratorio tessile. Tra l'agosto 2010 e il settembre 2011 il gruppo avrebbe sottratto alle casse comunali circa 25mila euro con verbali che documentavano sanzioni anche di 500 euro che poi arrivavano alla tesoreria comunale contraffatti -- in modo da riportare multe di meno di cento euro -- o addirittura fatti sparire. Partendo dalla denuncia di un cittadino, le indagini dei carabinieri di Legnano hanno ricostruito il modus operandi dei vigili: «Gli operanti, posizionandosi prevalentemente in luoghi dove era più probabile l'accertamento delle infrazioni, fermano il trasgressore, redigono verbale di accertamento, evidenziano i punti patente da decurtare e le eventuali sanzioni accessorie (ritiro patente o carta di circolazione), invitando il contravvenzionato a pagare al più presto in contanti e presso l'ufficio della polizia locale». Facendo intendere che in questo modo «si sarebbe potuto evitare la decurtazione dei punti o il ritiro della patente». In certi episodi, hanno verificato gli investigatori, erano gli stessi vigili a indicare il bancomat più comodo per prelevare e pagare l'infrazione. «In qualche caso -- si legge ancora nella richiesta del pm Esposito -- il documento di guida o circolazione viene trattenuto sul posto dal vigile che, avuta conferma del pagamento tramite comunicazione telefonica o dopo aver visionato la ricevuta, lo restituisce all'avente diritto».
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