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AutonoleggioIl 2019 è stato un anno di grandi soddisfazioni per il settore dell’autonoleggio. Lo conferma una ricerca di ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici effettuata sui dati raccolti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In termini numerici sono state ben 462.000 le vetture a noleggio immatricolate, un dato che rappresenta una crescita del 6,1% rispetto al 2018.

Un altro dato interessante che emerge dal report dell’ANIASA è quello che indica la cifra totale di automobili noleggiate a lungo termine, più di 1 milione. Un numero record che non fa altro che confermare il grande interesse degli italiani per un settore in forte espansione. Numeri che nonostante la grave emergenza in corso e la naturale flessione che sta colpendo le aziende sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. Anche perché ad oggi la tendenza è quella di prolungare i contratti in corso.

Il quadro che se ne ricava è chiaro: quella del noleggio delle auto è una pratica che sta prendendo sempre più piede e adottata da liberi professionisti, aziende e anche privati. Questi ultimi, in particolare, possono disporre di un’ampia scelta quando si tratta di noleggiare un’auto, tra cui un noleggio a lungo termine senza anticipo km illimitati privati.

Per quanto riguarda le tipologie di vettura più noleggiate è bene sottolineare la crescita dei veicoli commerciali leggeri, che hanno raggiunto i 213.000. Merito, probabilmente, dell’incremento delle consegne da effettuare in questo periodo.

Aumentano poi inesorabilmente le city car e le utilitarie che rappresentano il 75% del totale delle auto noleggiate. A giocare a loro favore sono le dimensioni, che le rendono ottimali per girare tranquillamente in città. Per quanto riguarda esclusivamente il noleggio a lungo termine il panorama è dominato da Panda, Golf, Tipo e 500.

E sul fronte alimentazioni? Cala a picco il gasolio, che vede ridurre la sua percentuale di immatricolazioni del 10% (da 76 a 66) e perde 20.000 unità rispetto all’anno precedente. Ne beneficiano le auto a benzina che schizzano in alto registrando 18.000 immatricolazioni in più. Per quanto riguarda le alimentazioni alternative la situazione rimane stabile (costituiscono circa il 10%).

Merita un capitolo a parte la Smart Mobility, una scelta moderna e sostenibile per la mobilità all’interno di uno scenario che rischia di essere deleterio per l’ambiente. Se sistemi come la condivisione dei mezzi di trasporto sono già ben collaudati, il boom dei noleggi a lungo e a breve termine che si è verificato lo scorso anno mette in risalto anche l’utilizzo dell’auto privata.

Nonostante il periodo di emergenza metta a rischio la mobilità di tutti, i risultati dell’anno scorso sembrano essere una garanzia di successo per l’autonoleggio, che negli anni a venire si appresta a diventare una realtà sempre più consolidata.

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solitudineUn uomo anziano che da più di un mese viveva chiuso in casa e non potendo più vedere, accarezzare, baciare, abbracciare il suo nipotino che amava tanto, si è tolta la vita buttandosi giù dal suo balcone di casa. Si sentiva solo al mondo e così l’ha fatta finita. Non poteva uscire. Non poteva comunicare con nessuno, nemmeno con i suoi affetti più cari. I giorni che si susseguivano ad un ritmo frenetico, sempre gli stessi. I rapporti con gli altri, anche con i vicini di casa, completamente scomparsi, neppure poter scambiare due parole con i vecchi amici in piazza o fare una partita a carte nel circolo del quartiere. E allora, poiché la solitudine della quarantena a causa del coronavirus per lui era diventata insopportabile, si è tolta la vita. Ha spiegato la sua drammatica decisione in un biglietto scritto a mano. Tutti in queste ultime settimane, giornali quotidiani, riviste, talk show, esperti, virologi, politici, politologi hanno parlato fino alla noia del numero dei contagi, dei morti, della crisi economica, della Germania e dell’Olanda che non vogliono gli eurobods, delle industrie piccole e grandi che sono in crisi, delle tantissime persone che hanno perso il posto di lavoro, delle persone che non hanno più nulla da mangiare perché i frigoriferi sono completamente vuoti, ma del dramma degli anziani nessuno se ne è interessato. Della loro solitudine neppure una paginetta sui giornali. Eppure in Italia vivono milioni di anziani, molti sono rinchiusi nelle case di riposo, altri vivono nelle loro case da soli, a volte abbandonati dai propri familiari. La tragedia che vi sto raccontando si è consumata a Savona, una città della Liguria e, come avete potuto constatare, è una storia molto drammatica. A questo vecchietto non mancava proprio nulla. Aveva una casa, aveva da mangiare, era autonomo. Ha resistito per più di un mese, poi è crollato. Stremato dalla solitudine imposta dalla quarantena ha compiuto questo tragico gesto. Nel biglietto che ha lasciato c’era scritto:- Non riesco a vedere il mio nipotino. Non riesco a vivere così-. Nell’ultimo mese, purtroppo, in Italia e nel mondo si sono registrati diversi casi di persone che hanno deciso di togliersi la vita.

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conte"Questa primavera deve segnare la svolta umana della nostra nazione, che tutti deve includere e nessuno escludere.

Diamo il via ad un processo di umanizzazione della nostra società!" 

La lettera di un disoccupato  del Sud Italia  

Caro Presidente Giuseppe Conte, 

la nuova "primavera", purtroppo, vedrà molte persone morire di fame. 

Il Suo Governo ha stanzia to  400 miliardi di euro per le grandi, medie e piccole imprese. Ogni possessore di partita Iva potrà andare in banca e chiedere un finanziamento  di euro 25 mila a tasso agevolato ed erogabile senza controlli i n quanto lo Stato è garante. Perché non disporre anche 25 mila euro per noi disoccupati e per i lavoratori in nero, con le stesse modalità? Ci sono milioni di italiani  che, per sopravvivere, lavorano in nero. A loro chi pensa? A noi che non abbiamo un lavoro chi pensa? 

Certamente è illegale lavorare in nero,  ma deve "passare la tempesta" per sanare la piaga del lavoro nero, che nessuno finora ha voluto sanare! Questa primavera, segnata dall'epidemia, tuttavia fiorita e fulgida di colori, reca il suono straziante delle lacrime non solo dei familiari di quanti sono stati uccisi dal coronavirus, ma anche di quanti si  sono fermati, per evitare il contagio e svolgevano un lavoro non regolarizzato dalle leggi del diritto del lavoro, non certo per propria scelta, ma perché la nostra nazione, così generosa con alcuni, lascia indietro, molto spesso, i meno abbienti, i cittadini più deboli. Non vi è dubbio che siano anch'essi cittadini, ma non vi è dubbio anche che essi non vivano il  diritto di cittadinanza. E' indiscutibile che sia doveroso, per equità sociale e per dovere morale, l'aiuto anche a queste persone, non solo alle imprese. Esiste una realtà dolorosa che sono i poveri, degna di maggior attenzione!

Ora lo Stato ci aiuti e non faccia moralismo: costoro non sono evasori, sono persone a cui è stata negata la dignità, il diritto di essere un lavoratore,  contrattualmente tutelato. Soldi non solo alle imprese, ma a tutti cittadini! Questa primavera deve segnare la svolta umana della nostra nazione, che tutti deve includere e nessuno escludere.

Diamo il via ad un processo di umanizzazione della nostra società!  Iniziamo dai poveri, molti dei quali svolgono un lavoro in modo non regolare, perché lavorano in nero.

Non voltiamo le spalle a tutti quei cittadini che aspirano alla cittadinanza  sociale, lavorativa ed umana.

La Pasqua, che significa passaggio, sia veramente un momento di svolta. 

Lei ha citato la Pasqua cristiana. Ebbene, Cristo era povero e si batteva per difendere i più deboli, gli esclusi, gli ultimi. Fu ucciso dai farisei, dai moralisti, da cosiddetti  "giusti", che Cristo definiva "duri di cuore".

Apriamo i nostri cuori, in questa Pasqua attraversata dal dolore della morte, accendiamo la luce della speranza e facciamo risorgere l'amore sociale che sembra essere morto, ma che certamente può rivivere se diamo il diritto di cittadinanza ai più poveri. 

Basta aprire i nostri cuori all'amore fraterno!

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I Racconti

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