BANNER-ALTO2
A+ A A-

ITALIARoma – “Il Sud deve diventare sinonimo di eccellenza ma per farlo bisogna iniziare dall’Università e dalla Ricerca. Non è un caso se oggi il 26,4% dei diplomati del Sud e delle Isole ha conseguito la laurea in università del Centro e del Nord, e anche il 90% dei laureati provenienti dall'estero, ha scelto un ateneo del Centro-Nord: al contrario, è il risultato di un lungo processo che ha portato i governi precedenti a tagliare gli stanziamenti per il fondo ordinario e a redistribuirlo in parti diseguali tra gli atenei”. Così Alessandro Melicchio, deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, durante l’audizione del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, sui divari territoriali per l’istruzione.
“Occorre ragionare su come far aumentare il numero di studenti iscritti nelle università del Sud e, di conseguenza, aumentare il numero di docenti, rivedendo, ad esempio, i parametri su cui si determina la ‘virtuosità’ o meno degli atenei. Oggi, la ‘virtù’ di un’università significa semplicemente avere studenti più benestanti e tassarli il più possibile”, prosegue il deputato.
“Con le ultime due leggi di bilancio si è cercato di invertire la tendenza per quanto riguarda il finanziamento; tra le varie misure adottate, sono stati anche stanziati 16 milioni in più per ridurre il numero degli studenti cosiddetti ‘idonei senza borsa’ e nel decreto Milleproroghe è stato presentato un piano straordinario per l’assunzione di 1600 ricercatori e per la progressione di circa 1000 aspiranti al ruolo di professori di II fascia. In Parlamento, inoltre, lavoriamo alla proposta di legge per modificare il sistema di reclutamento dei nostri ricercatori all’insegna di trasparenza e meritocrazia”.
“Ormai è noto a tutti che investire in formazione e ricerca ha un impatto positivo anche in termini di Pil, oltre che per lo sviluppo sociale del Paese: dobbiamo dunque procedere con ancora più convinzione nella direzione intrapresa, individuando anche diversi criteri di ripartizione delle risorse economiche e di personale. Il perdurare di questo squilibrio tra Nord e Sud fa male all’Italia intera”, conclude Melicchio.

Nella sua risposta il Ministro per il Sud ha ricordato l'importanza dell'Università della Calabria nel suo ruolo di attivatore di processi di sviluppo.
https://www.facebook.com/alexmelicchio/videos/188752109098772

Alessandro Melicchio

portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Leggi tutto... 0

barbaraE' una questione di giustizia e di verità nei confronti dei telespettatori e nei confronti del popolo meridionale, che ha un' anima e un'innegabile sensibilità, nonché indiscutibile dignità. 

Roma, 2 marzo 2020 - Ieri sera, nella trasmissione Domenica Live, andata in onda su Canale 5, la padrona di casa e conduttrice Barbara D'Urso, ha invitato la Signora di Ischia a formulare le scusa per il messaggio veicolato sul suo profilo Facebook, mediante cui inveiva contro i turisti provenienti dal Nord Italia per soggiornare a Ischia.
Tale messaggio, a detta dell'interessata, era stato lanciato per paura del contagio da coronavirus. 
“Non si tratta di razzismo. I Settentrionali hanno definito e definiscono ancora  noi  meridionali "terroni". Nel mio caso, si tratta di tutelare la salute delle persone  che vivono nei nostri territori. Siamo, infatti, in stato di calamità pandemica” - ha dichiarato la Signora, la quale ha fatto pensare ad un atteggiamento razzistico.
In merito, noi Sudisti dichiariamo: "Siamo impegnati per il riscatto socio-economico del nostro popolo e per difenderne i diritti che, nel corso della storia italiana, sono stati elusi. Siamo, altresì, un movimento nato con l'intento di contrastare ogni forma di discriminazione sociale e razziale. 

Per tale ragione, prendiamo le distanze dalla cittadina di Ischia per quanto attiene le modalità di trasmettere i propri messaggi, se pur diretti alla tutela della salute dei cittadini di Ischia.
Ci preme sottolineare di essere vicini a tutti i cittadini italiani che vivono il dramma creato dal coronavirus . 
Il popolo meridionale è un popolo solidale e ospitale per tradizione e cultura e ciò che ha fatto la signora non ci rappresenta, nonostante comprendiamo che la paura del coronavirs sta suscitando nelle persone un panico smisurato. 
Occorre, tuttavia, per onestà intellettuale e per amore della verità storica far presente che, sin dal sorgere dello Stato Italiano, dal dopoguerra fino ai nostri giorni, molti cittadini del Nord Italia e qualche giornalista hanno etichettato i meridionali con ogni sorta di definizione molto offensiva, tra le quali le più note a tutti sono "terroni", "puzzolenti", "parassiti" e "sporchi". 
E' ben noto a tutti che Vittorio Feltri ha scritto articoli giornalistici, i cui titoli sono molto offensivi della dignità dei meridionali. 

Stupisce il fatto che nessuno, a parte qualche giornale del Sud Italia, ha mai chiesto al giornalista di porgere  le scuse per le offese dirette al popolo meridionale.

Chiediamo a Barbara D'Urso e a Mediaset, televisione nota per il senso di equità e nota per essere veicolo di un'informazione democratica e corretta, di invitare anche Vittorio Feltri nella stessa trasmissione al fine di formulare le scuse ai meridionali offesi.
Se è vero che la signora ischitana ha sbagliato ed è stata invitata a chiedere pubblicamente scusa ai settentrionali e a tutti gli italiani, è altrettanto vero che Feltri ha offeso il popolo meridionale e deve anch'egli chiedere scusa. 
La par condicio non ha distinzioni di classe e di posizione geografica.
E' una questione di giustizia e di verità nei confronti dei telespettatori e nei confronti del popolo meridionale, che ha un' anima e un'innegabile sensibilità, nonché indiscutibile dignità. 
Feltri ha insultato ed offeso il popolo meridionale, in modo ancora più grave della signora di Ischia, in quanto è un giornalista affermato ed ha utilizzato le pagine di un giornale molto letto ed affermato. 
Dov'è la deontologia professionale di Feltri? 
Mediaset chieda a Vittorio Feltri di formulare le scuse ai cittadini del Sud Italia, che sono portatori di dignità alla pari dei cittadini del Nord Italia. 
Vittorio Feltri è un giornalista e comunica per iscritto su autorevoli giornali. Non può ratificare la libertà di offesa, perché il giornalismo condanna la libertà di offesa. Siamo una nazione civile. Mediaset, per senso di giustizia e perché  ama i cittadini del Sud Italia, non negherà al popolo meridionale la richiesta delle scuse da parte di  Vittorio Feltri. Ringraziamo per la sensibilità che Mediaset vorrà dimostrare in proposito".

Simone Passanetti
Movimento Sudisti Italiani
www.sudistitaliani.it

Leggi tutto... 0

aeroportoLa diffusione repentina del Coronavirus in Italia comporta una serie di precauzioni in più da mettere in pratica quando si viaggia. La corretta informazione è la prima cosa da portare con sé durante gli spostamenti, soprattutto in un contesto come quello attuale. SosTariffe.it ha fatto il punto della situazione attraverso 13 fatti essenziali da conoscere a proposito dell’emergenza Coronavirus.

Il Coronavirus ha iniziato a diffondersi nel mondo a partire dalla Cina, che si trova al primo posto tra i Paesi nei quali il virus è maggiormente diffuso. A seguire ci sono la Corea del Sud, dove i casi sono più di 1.200, e l’Italia, dove il numero di soggetti positivi è superiore a 350.

Il sito ufficiale da consultare per verificare se un Paese è a rischio è viaggiaresicuri.it del Ministero degli Esteri, che viene costantemente aggiornato sulle nuove restrizioni che i singoli Paesi esteri hanno deciso di applicare ai viaggiatori provenienti dall’Italia. Sul sito è presente la sezione “Cerca Paese” corredata dalle informazioni specifiche circa un’eventuale limitazione all’accesso degli italiani.

In questo momento, alcuni Paesi hanno predisposto un periodo di quarantena o l’auto quarantena per chi viaggia dall’Italia o da alcune zone di essa: nello specifico si tratta di Regno Unito, Romania, Malta, Israele, Polonia, Emirati Arabi, India e Croazia. Ci sono poi alcuni Stati nei quali non è al momento consentito l’ingresso degli italiani.

Per chi viaggia in questo periodo, SosTariffe.it ha predisposto un’infografica che riassume 13 cose da sapere prima di mettersi in viaggio.

Dove è bloccato l’ingresso a chi proviene dall’Italia

Chi ha prenotato un viaggio in Paesi come Giordania, Iraq, Turkmenistan, El Salvador, le isole Seychelles, le Mauritius e il Kuwait non potrà partire in quanto è stato vietato l’accesso ai cittadini italiani. Per quanto riguarda i rimborsi, saranno possibili se previsti dalla propria assicurazione viaggio o in base alle condizioni della singola compagnia aerea. Per i viaggi la cui destinazione è una “zona rossa” per contagio da Coronavirus è previsto sia l’annullamento sia il rimborso per motivi di sicurezza.

Chi atterra a Pechino da Paesi che sono stati colpiti dal Coronavirus è tenuto a 14 giorni di auto-quarantena, in modo tale da evitare un’epidemia di ritorno. La Russia consiglia ai propri cittadini di non fare viaggi in Italia, Corea del Sud e Iran, ma non ha imposto alcun divieto. Lo stesso è stato consigliato dalle autorità dell’Arabia Saudita.

Non è stata impedita la mobilità da e verso i 27 Paesi dell’Unione europea, come confermato dal Ministero degli Affari Ue Vincenzo Amendola. Il Regno Unito ha imposto l’auto-quarantena per tutti i soggetti che prevengano dai luoghi di maggiore diffusione del virus, le cosiddette “zone rosse” anche in assenza di sintomi, mentre chi viaggia dal resto dell’Italia settentrionale sarà tenuto a farlo in presenza di sintomi.

In Olanda è stato ordinato di non andare nei comuni italiani che rappresentano il focolaio del Coronavirus, né a Roma e in Lazio. La Francia ha mandato a casa i bambini e i ragazzi che sono stati in gita in Lombardia o Veneto negli ultimi 14 giorni e ha previsto dei controlli sui treni francesi della linea Parigi-Milano.

Nessuna limitazione da parte della Germania, mentre a Praga vengono controllati in aeroporto i passeggeri che provengono dall’Italia e la compagnia nazionale bulgara, Bulgarian Air, ha annullato tutti i voli da e per Milano, fino al 27 marzo, per i quali è previsto il rimborso totale.

Quali sono le zone rosse in Italia

Le zone rosse, ovvero i focolai dai quali è partita la diffusione del Coronavirus in Italia sono in totale 11. Si tratta dei Comuni lombardi di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e del Comune di Vo’ Euganeo, in Veneto.

Le zone gialle, ovvero quelle che non costituiscono il centro del focolaio, ma sono comunque più a rischio, sono le aree di Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

Alle zone rosse vengono applicati alcuni divieti di accesso e di allontanamento tramite il presidio da parte delle Forze dell’Ordine in diversi check point. Chi è stato nelle zone rosse negli ultimi 14 giorni è tenuto a comunicarlo all’ASL che disporrà la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario”. Non sono previste limitazioni di alcun tipo per chi si sposta in Italia.

Prenotare un viaggio e partire: consigli utili

Prenotare un viaggio in questo periodo è possibile: si consiglia di farlo attivando un’assicurazione viaggio che preveda il rimborso in caso di cancellazione, ipotesi molto plausibile dato il momento storico, e la copertura di eventuali spese mediche. Prima di partire per l’estero è bene controllare la sicurezza del luogo di destinazione sul sito viaggiaresicuri.it, assicurandosi di avere a propria disposizione i riferimenti per contattare le autorità italiane dall’estero.

Chi viaggia in treno, aereo, macchina e qualsiasi altro mezzo deve prestare più attenzione del solito al rispetto delle normali norme igienico-sanitarie, cercando soprattutto di lavarsi le mani più spesso e di mettere il gomito davanti alla bocca in caso di tosse o starnuto, considerato che non sono in vigore limitazioni per gli spostamenti sul territorio nazionale, ad eccezione della “zona rossa”.

Cosa fare se si manifestano sintomi influenzali

Prima di tutto, è consigliato di non intasare i numeri dedicati all’emergenza alla comparsa del primo colpo di tosse, in quanto ci troviamo anche nel periodo di maggiore diffusione dell’influenza stagionale. Nel caso di comparsa di sintomi influenzali, ovvero febbre, mal di gola, tosse, raffreddore e difficoltà respiratorie bisogna evitare di recarsi in ospedale o al pronto soccorso per prevenire una possibile diffusione.

Se si sta per partire all’estero, si può contattare l’Autorità italiana competente e il servizio sanitario locale. In caso di viaggi in Italia, bisogna rivolgersi al proprio medico di base, contattandolo telefonicamente, e ai numeri nazionali 1500 e 112. Ogni regione italiana ha comunque messo a disposizione un numero verde regionale, al quale rivolgersi in caso di necessità, che è disponibile sul sito del Ministero della Salute.

Per maggiori informazioni:    

Alessandro Voci
Tel+39.340.53.96.208

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.    

Skype: sostariffe

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy