
Siamo in guerra e il Governo italiano, il governo giallo rosso, il governo del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, il Governo di Di Maio e Zingaretti è muto. In Medio Oriente si spara e si muore. I missili degli USA colpiscono ancora. I soldati italiani si nascondono nei bunker e lasciano in fretta Baghdad. E cosa fa il nostro Ministro degli Esteri? Tace. Ma trova il tempo di incontrare a Palazzo Chigi Zingaretti il partner della compagine governativa. Invece di difendere i nostri interessi nazionali in quelle zone martoriate e le vite dei nostri militari dispiegati in quelle zone di guerra il Ministro Di Maio si preoccupa del programma governativo, della verifica di governo, della questione di inquisire Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. E mentre in Medio Oriente spirano venti gelidi di guerra e Trump, il Presidente degli USA, da via libera all’uccisione del comandante iraniano Soleimani, il nostro Ministro degli Esteri non solo taceva, era all’oscuro di tutto. Era in vacanza in Spagna con la fidanzata. Non molto tempo fa il Governo degli USA, prima di prendere decisioni cruciali, non solo ci informava, ma chiedeva finanche il nostro parere ed aiuto. Ora, invece, il Ministro Pompeo informa tutti gli Ambasciatori della NATO, tranne quello italiano. Che vergogna! Le autorità statunitensi hanno ignorato l’Italia e come riporta “Il Corriere della sera” si tratta di un clamoroso schiaffo a un alleato storico, ma ora non più affidabile e irrilevante, malgrado l’Italia abbia migliaia di soldati che presiedono quelle zone calde del Medio Oriente. L’esclusione dalle telefonate del Ministro Pompeo all’Italia evidenzia l’irrilevanza dell’Italia che pure ospita varie basi militari statunitensi. In questi tempi di guerra l’On. Di Maio, che ricopre il prestigioso e importantissimo incarico di Ministro degli Esteri, che fu di Saragat, Nenni, Moro, Fanfani, Andreotti per citarne alcuni, si è rivelato non all’altezza. E se l’Italia fosse davvero un paese normale il Ministro degli Esteri del Governo Conte bis, nato solamente per tirare a campare e impedire a Salvini di governare, dovrebbe rassegnare le dimissioni. Ma Di Maio non può dimettersi in questo momento difficile che attraversa il Governo Conte bis perché ci sarebbe una crisi inevitabile dalle conseguenze disastrose che porterebbero alla fine ingloriosa del Movimento 5 Stelle, a scissioni a ripetizioni, allo scioglimento della legislatura e ad elezioni politiche anticipate e Matteo Salvini, secondo i sondaggi, diritto diritto a Palazzo Chigi.
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Avrei potuto anche intitolare il mio articolo così: Lo schiaffo del Papa. Ma mi sono ricordato dello schiaffo famoso di un altro Papa e così ho desistito. Il Santo padre, oggi, affaciatosi dalla finestra apostolica in occasione dell’Angelus ed impartire, come al solito, la benedizione, si è scusato con tutti i presenti per il cattivo esempio di ieri. Il Pontefice, martedì, è stato strattonato da una donna e lui si è divincolato con forza. Il gesto di ieri del Santo Padre, lo voglio ribadire, non è stato il primo che ha fatto tanto scalpore. Il Papa, commentando l’accaduto, ha così detto:- A volte perdiamo la pazienza. Anche io. E chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri -. Come già detto l’episodio si è verificato al termine della celebrazione del Te Deum nella Basilica quando il Santo Padre si è recato in Piazza San Pietro per ammirare il presepe allestito in piazza e salutare i tantissimi fedeli stipati dietro le transenne. Ma mentre si allontanava una donna gli ha afferrato la mano con decisione, tirandolo a sé, facendolo barcollare. Il gwesto ha fatto innervosire il Pontefice che ha reagito in un modo inconsueto e per liberarsi dalla presa che gli faceva anche male l’ha colpita con l’altra mano proferendo alcune parole. Il gesto del Papa ha fatto scalpore tra i suoi detrattori, ha fatto il giro del mondo specialmente sui social. Schiaffo del Papa, da Urbi et Orbi a botte da orbi il passo è breve. Dio perdona, Bergoglio no. Vi ricordo che anche Padre Pio menava di brutto. Fallo di reazione. Il Papa salterà per squalifica i prossimi 4 Angelus. La pazienza ha un limite anche se si è Papa. Dai, porgi l’altra mano. E non poteva mancare il commento di Vittorio Sgarbi giustificando però:- Anche Papa Francesco può avere i suoi 5 minuti, è comprensibile -.