
Le Sezioni unite scrivono che devono essere considerate escluse dall’area del penalmente rilevante «le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore».
Il grande regalo di Natale a tutti i consumatori italiani.
La decisione delle Sezioni unite, intervenuta su un caso di coltivazione di 2 piante di marijuana (una alta 1 metro con 18 rami, l’altra alta 1,15 metri con 20 rami) pone fine a un contrasto interno alla stessa Cassazione e alle Sezioni semplici.
Secondo un primo orientamento per potere fare scattare il reato previsto dall’articolo 28 del Testo unico sugli stupefacenti (Dpr n. 309 del 1990) non è sufficiente la semplice coltivazione di una pianta conforme al tipo botanico vietato che, per maturazione, ha raggiunto la soglia minima di capacità drogante, ma è necessario verificare se questa attività è in concreto idonea a compromettere la salute pubblica e a favorire la circolazione della droga alimentandone il mercato.
Secondo un altro orientamento, invece, la capacità offensiva della condotta di coltivazione consiste nella sua idoneità a produrre la sostanze per il consumo.
Secondo questa linea interpretativa, non ha importanza la quantità di principio attivo ricavabile nell’immediatezza, ma la semplice conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza stupefacente, con l’obiettivo di scongiurare il rischio di diffusione futura della sostanza drogante.
Felice il senatore Mantero del M5s
Poverini sono disadattati!
PESCARA. Lo rapinano della bicicletta dopo la cena di Natale alla Caritas.
E’ avvenuto alle 4,30 di questa notte, nella zona di piazza Santa Caterina. Subito sono intervenute le pattuglie della squadra volante che hanno arrestato tre nigeriani, dai 30 ai 35 anni, residenti uno a Chieti, due a Pescara e richiedenti asilo politico.
La “vittima” è una ragazzo di Lanciano che aveva dato una mano alla Caritas per organizzare la tradizionale cena di Natale per gli ospiti indigenti.
Lo scrive il giornale locale il centro.it
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, stava tornando in bicicletta verso la stazione ferroviaria per andare a riprendere il treno per Lanciano quando è stato fermato e aggredito da tre uomini, successivamente identificati per i tre nigeriani.
I tre gli hanno “strappato” di mano la bicicletta, lo hanno circondato e picchiato nel momento in cui il ragazzo ha cercato di opporre resistenza.
Uno dei tre lo avrebbe anche cercato di colpire con una bottiglia.
I rapinatori si sono poi allontanati.
Il ragazzo ha chiamato il 113 e la polizia è riuscita a bloccare i tre con la bicicletta.
CRONACA, NEWS giovedì, 26, dicembre, 2019
Lorenzo Fioramonti ha consegnato la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte.
Il ministro dell’Istruzione nelle ultime settimane aveva più volte lamentato la mancanza di fondi per la scuola e l’università in manovra.
Secondo quanto riferiscono diverse fonti di maggioranza, Fioramonti potrebbe lasciare M5s per fondare un gruppo parlamentare autonomo ma ‘filogovernativo’, come embrione di un nuovo soggetto politico. ansa