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Due brevi premesse. Non sono stato un tifoso dell’accordo M5S e Lega.

Ho sperato fino alla fine che un PD rinnovato (abbandonato l’abbraccio renziano al liberismo e ritrovato un minimo di riferimento ai valori di sinistra),

 

facesse un confronto serio con il M5S e insieme dessero vita a un vero governo di centro-sinistra.

Ma il PD sempre più renziano ha scelto la strategia del popcorn, tifare per il governo DimaioSalvini e poi sperare (gufare) il fallimento, per poi tornare dagli italiani e poter dire “avete ragione, puzziamo, ma vedete gli altri!).

Certo non mi è facile mandare giù il decreto sicurezza, ma ho speranza sul DEF.

La manovra (DEF) del governo M5S-Lega prevede un deficit/PIL del 2,4% (circa 41 miliardi di euro), e tra le altre cose introduce il reddito di cittadinanza (10 miliardi, quello che costarono gli 80 euro, meno di quello che si spese per salvare le banche, meno di quello che servono per non fare aumentare l’IVA, fardello lasciato dal governo PD!), un risarcimento ai truffati dalle banche, porta la pensione minima a 780,00 euro.

Concreti interventi di contrasto alla povertà.

Il PD scende in piazza contro il lavoro, i lavoratori in sofferenza e gli ultimi, a difesa dello spread, dei mercati e dell’austerità, e addirittura con la speranza, neanche tanto nascosta, che questi facciano cadere il governo.

E questo sarebbe un partito di sinistra?

Il PD fa tanta tristezza e tanta rabbia!

Finalmente getta la maschera e si qualifica quale partito che difende i mercati e lo spread che sono i riferimenti del liberismo e delle destre politiche.

Infatti il PD si trova in buona compagnia con Briatore che sostiene che al Sud votano M5S perché non hanno voglia di lavorare!

Vecchio vizio borghese quello di considerare i poveri unici responsabile della loro povertà. Per questi signori la povertà è una colpa. Meridionali e poveri non hanno voglia di lavorare!

Dal 2008 tutti i governi, a parte il governo Monti, hanno sforato gli impegni con l’Europa.

Il governo Renzi (2014-2015-2016) ha fatto un deficit-pil del 3%-2,6%-2,5% rispettivamente.

Il governo Gentiloni ha fatto un deficit- Pil del 2,4%, contro l’1,8 concordato.

Ma i miliardi del deficit e quelli ottenuti con maggiori flessibilità li hanno girati non ai poveri, non ai pensionati al minimo, ma alle categorie più abbienti o comunque meno indigenti: banche (una cinquantina di miliardi in 5 anni, di cui 20 solo nel dicembre 2016), proprietari di case (4 miliardi per l’abolizione dell’Imu), imprese (12 miliardi di incentivi per il Jobs Act), lavoratori dipendenti (bonus di 80 euro).

Nulla (a parte il mini-reddito di inclusione avviato da Gentiloni) per i 10 milioni di poveri e i 3,5 milioni di precari.

Forse è per questo che non si sono sentite le grida dell’Europa, dei tanti zelanti economisti e commentatori dall’alto dei loro opulenti contratti a tempo indeterminato!

Il Cottarelli, sempre presente da Fazio, pontifica contro l’abolizione della Fornero dall’alto del suo pensionamento a 59 anni!

Ora il governo Conte, ed è il paradosso, visto che viene descritto come il più a destra (qualcuno lo definisce razzista perché vuole abolire i vitalizi!) della storia repubblicana (qualche zelante commentatore addirittura sarebbe sul punto di espatriare o di bruciarsi vivo!)– sposta il grosso della manovra sulle fasce più deboli: disoccupati, pensionati, piccole imprese, vittime delle truffe bancarie.

Tutti in coro PD, Europa e i meglio commentatori ed economisti (non facciamoci ingannare l’economia non è una scienza esatta, tutte le sue teorie discendono dalle ideologie dei loro sostenitori!).

L’intervento del governo infatti riceve plausi insospettati dalla sinistra meno prevenuta (Stefano Fassina) e persinoda uomini del Pd non renziani (Michele Emiliano: “È una manovra di sinistra, io al posto loro l’avrei fatta così e mi domando perché non l’abbiamo mai fatta noi delPd”).

Dalla metà degli anni novanta, ma con maggiore evidenza in questi ultimi 5 anni renziani, in Italia si è assistito a una accettazione strisciante e continua, da parte del PD, del neo-liberismo e del capitalismo più selvaggio e dal volto disumano. Il partito che doveva rappresentare “la Sinistra” ,il PD, ha svenduto la sanità pubblica, ha massacrato lo stato sociale, demolito le pensioni d’anzianità.

Il PD renziano, ha cancellato l’art. 18, come se fosse uno strumento legislativo marxista-leninista, ha dimenticato gli ultimi.

Dagli anni novanta ad oggi l'opposizione reciproca tra destra e sinistra è stato più che vero conflitto politico una sorta di gioco codificato, un minuetto.

Per circa 25 anni destra e sinistra si alternano al potere, ma i lavoratori, gli ultimi, i precari, quel popolo di sinistra che vuole più democrazia, uguaglianza e onesta si è sentito tradito e ha cominciato a costatare che i governi di sinistra non facevano il loro mestiere.

Questo è diventato il più grave problema dell’Italia, avere un partito che si professa, a parole, di sinistra ma attua e difende politiche liberiste!

L’Italia è l’unico paese senza una vera sinistra di peso capace di fare una opposizione con orizzonte di governo di sinistra.

E’ in questo infelice panorama, di decadimento, di abbandono degli ultimi, umiliazione del lavoro, tradimento di quanti aspirano a una società più giusta e solidale che ha fatto la comparsa ilM5S.

Persone comuni e non politici di professione, che hanno rimesso al centro, con tutte i limiti e le approssimazione che si vuole, i temi classici della sinistra, lavoro garantito e tutelato, difesa della nostra Costituzione, lotta alla povertà, lotta ai privilegi, lotta alla corruzione.

Il M5S consapevole che la corruzione è il cancro che corrode e avvilisce la nostra società (ecco il grido onesta!), che la corruzione esiste perché politici di professione ed eterni sono corruttibili e corruttori, hanno portato avanti una idea rivoluzionaria: due mandati e poi si ritorna nella società (che bello se diventasse la scelta almeno di tutti quelli che si definiscono di sinistra!

E quanto bene farebbe all’Italia, il paese più corrottodell’Europa!).

I lavoratori, i disoccupati, gli ultimi e chi crede in una società più giusta e solidale, semplicemente chi si sente di sinistra, votano M5S per essere rappresentati, perché hanno capito che il PD non li rappresenta più.

E non perché non hanno voglia di lavorare, per buona pace del PD e diBriatore!

Giuseppe Furano

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Amici carissimi di Tirreno News. Oggi vi voglio raccontare una storiella che ho appreso guardando la televisione, Canale 5, e precisamente la trasmissione di Antonio Ricci “Striscia la notizia”. Pinuccio, uno degli inviati speciali del programma satirico più seguito in Italia, ci ha portato a Bari e ci ha fatto sapere che in quella città c’è un morto che parla.

Parla davvero, non esagero.

Parla con tutti, vive in famiglia, è vivo e vegeto, tranne che con l’INPS.

Per l’Istituto della Previdenza Sociale è bello e morto da alcuni mesi.

E quando uno è morto non può più essere assistito dall’INPS.

Ora vi racconto la storia che fa certamente ridere, ma che fa riflettere e dovrebbe far vergognare gli impiegati dell’INPS della nobile città di Bari, posto meraviglioso.

Una famiglia ha un figlio che ha diritto al reddito di inclusione. Però dopo il primo pagamento avvenuto nel mese di maggio il reddito è stato tolto alla famiglia perché per l’INPS il figlio è morto.

La mamma e il giovane si sono recati presso gli uffici dell’INPS di Bari ed hanno protestato.

Hanno esibito diversi documenti, un certificato di esistenza in vita, la tessera di riconoscimento, ma gli impiegati dell’Istituto non li hanno creduti.

Eppure il giovane era presente fisicamente avanti gli sportelli.

Era lui il morto.

Era lì davanti agli sportelli, davanti a loro, in carne ed ossa.

Niente da fare.

Per l’INPS il giovane era morto e quindi niente reddito di inclusione.

I pensionati che attendevano il proprio turno nella sala d’aspetto sono rimasti scioccati e si sono messi a ridere.

Non c’è stato nulla da fare.

Per l’INPS quel ragazzo che percepiva il reddito di inclusione era morto, ecco perché la famiglia non potrà più avere quel reddito, necessario per poter andare avanti.

Forse, chissà, per un cavillo burocratico, per un errore di trascrizione dovuto all’inesperienza di qualche impiegato,l’INPS ha tolto il sostegno economico alla famiglia bisognosa.

Pinuccio, l’inviato di Striscia, però non si è dato per vinto.

E’ andato agli Uffici di Bari e ha raccontato la triste storia al Direttore, il quale ha promesso che provvederà al più presto a risanare l’ingiustizia e risolvere tutto.

Restiamo in attesa.

Per due mesi la signora Loredana, mamma del giovane, non è riuscita ad avere giustizia, ad avere i soldi che le spettavano di diritto, è dovuta intervenire “Striscia la notizia”.

Abbiamo davvero toccato il fondo.

Povera Italia, e poveri noi.

In genere succede il contrario.

Spesse volte, basta leggere i giornali, è l’INPS che paga per persone decedute davvero.

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Ecco la verità di Race. Parte prima.

Da il mattino di Napoli

Molti striscioni: «Arrestato Lucano per arrestare un modello di integrazione eccellente», «Il mondo lo adora, l'Italia lo arresta».

 

 

 

A Riace migliaia di persone si sono radunate per un corteo che raggiunge la casa di Domenico Lucano, il sindaco arrestato martedì scorso per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I manifestanti, giunti a Riace per portare la loro solidarietà al sindaco ora sospeso, provengono principalmente, oltre che dalla Calabria, da Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Presenti persone di ogni età.

L'assessore comunale di Napoli Enrico Panini, presente in rappresentanza del sindaco Luigi de Magistris, ha detto di essere «contro la politica xenofoba di Salvini.

Giù le mani da Mimmo Lucano».

La strada di accesso al paese è ormai bloccata dalle auto in sosta e gli ultimi arrivati vengono fatti fermare a circa 3 chilometri dal centro abitato.

Lucano saluta con il pugno chiuso.

Affacciato alla finestra di casa col pugno sinistro chiuso: così Domenico Lucano ha salutato le circa quattromila persone giunte a Riace per testimoniare la loro solidarietà al sindaco - ora sospeso - agli arresti domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I manifestanti, dopo aver percorso le strade del paese, sono giunti sotto casa di Lucano urlandogli «Tieni duro, continua a lottare sempre. In questa battaglia di civiltà non sarai mai solo!».

Tra i manifestanti anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini che attacca: «Il ministro Salvini dovrebbe sapere che c'è la presunzione di innocenza, lui che è indagato per sequestro di persona aggravato non dovrebbe gioire tanto.

Magari dovrebbe darsi un po' più da fare e gioire per l'arresto di qualche capo di 'ndrina o quando la criminalità organizzata viene sradicata dai territori italiani.

Invece gioisce perché Lucano è agli arresti domiciliari.

Insomma mi sembra ben poca cosa».

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