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ucrainaLa Fondazione Rinat Akhmetov, fondata dal proprietario dell'impresa mineraria e metallurgica internazionale Metinvest, Rinat Akhmetov, ha istituito un'iniziativa di storia orale, il Museo delle voci civili, per documentare come la guerra in Ucraina abbia influenzato la vita quotidiana della popolazione ucraina. Il programma ha recentemente annunciato che terrà un forum per discutere su come continuare al meglio e su come la raccolta di storie di civili influenzerà la percezione storica della guerra.

In programma il 10 ottobre a Kiev, il Forum di storia orale dell'Ucraina riunirà un gruppo eterogeneo di soggetti interessati, da accademici e storici pubblici a curatori di musei e documentaristi, sia dell'Ucraina che della comunità internazionale. Il forum si propone di approfondire il complicato processo di registrazione dell'impatto della guerra sui civili, in mezzo alle violenze in corso in tutto il Paese.

Il Forum di Storia Orale dell’Ucraina

L'incontro prevede tre tavole rotonde. Il primo, "Quando le esperienze diventano conoscenza", sarà presieduto da Natalia Kryvda, studiosa dell'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, dove studia storia culturale e memoria. Questo forum esplorerà l'intricato processo attraverso il quale le testimonianze di prima mano sulla guerra vengono convertite in un corpo di conoscenza e memoria pubblica. Verranno inoltre affrontati gli ostacoli incontrati nella gestione delle prove documentali e il ruolo che le varie istituzioni svolgono nel plasmare le narrazioni di guerra.

Nel secondo panel, "Storia orale: Compiti, ruoli e problematiche", la giornalista Yulia Manukyan, cofondatrice dell'organizzazione della società civile Urban Republic, condurrà un esame delle sfide e delle considerazioni etiche nella documentazione delle esperienze di guerra, nonché di come l'esempio ucraino possa informare le pratiche globali di storia orale. Manukyan è anche editrice della pubblicazione culturale СОYС e vincitrice del Premio Vaclav Havel per i diritti umani 2023.

Il terzo seminario, "Documentazione delle esperienze di guerra e il futuro", sarà moderato da Anastasia Platonova, critica culturale ed ex redattrice di Forbes Ucraina. Questo gruppo discuterà le implicazioni geopolitiche della documentazione del conflitto ucraino, compreso il suo ruolo nella difesa internazionale e nelle future iniziative di giustizia.

La partecipazione è gratuita, ma i potenziali partecipanti devono registrarsi in anticipo e attendere la conferma degli organizzatori. L'evento è organizzato dalla Fondazione Rinat Akhmetov in collaborazione con l'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev e la Maria Curie-Skłodowska University di Lublino, in Polonia.

La Fondazione Rinat Akhmetov

La Fondazione Rinat Akhmetov è diventata uno dei principali contributori al progetto di documentazione di una storia orale civile della guerra. Ha raccolto oltre 85.000 testimonianze di prima mano negli ultimi cinque anni e fa parte di un più ampio sforzo filantropico volto a sostenere sia i civili che i militari ucraini di fronte all'invasione russa.

"Finché non ci sarà una pace duratura nella nostra terra, non lasceremo nessuno nel bisogno. Abbiamo aiutato e continueremo ad aiutare finché ci sarà bisogno di aiuto", afferma Akhmetov sul sito web della fondazione.

Akhmetov, la persona più ricca dell'Ucraina, ha visto il suo patrimonio personale ridursi significativamente a seguito dell'invasione russa, ma ha anche donato oltre 150 milioni di dollari in beni e servizi all'esercito ucraino, oltre a milioni di dollari in più per cause civili, tra cui la salute mentale dei giovani e il recupero delle ferite e il sostegno alle famiglie dei soldati nelle regioni in cui i combattimenti sono particolarmente intensi.

La documentazione della lotta degli ucraini rimane una parte importante del lavoro della fondazione e il forum si è svolto poco dopo la recente conclusione di un evento di tre giorni organizzato in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comunicazione: "Come raccogliere storie di guerra". Anche questo evento è stato organizzato dal Museo delle Voci Civili in collaborazione con l'Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev e la Maria Curie-Skłodowska University di Lublino.

Queste iniziative fungono da archivio per le generazioni future, offrendo una comprensione sfumata del conflitto che va oltre i titoli dei giornali o le statistiche. Hanno il potenziale per informare i meccanismi di giustizia di transizione, contribuire ai processi di riconciliazione e facilitare la guarigione delle comunità devastate dalla guerra.

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dollari calcioIl calcio muove sempre tanti soldi, è uno degli sport che più di tutti è in grado di vedere girare quantità enormi di denaro. E l’industria del pallone continua a crescere grazie ai suoi protagonisti, i calciatori. Negli ultimi anni, inoltre, le cifre che li riguardano, sia quelle necessarie per acquistare i loro cartellini che quelle relative ai loro ingaggi sono costantemente cresciute, tanto da arrivare a livelli che solo pochissimi club al mondo possono permetterselo. Soprattutto con l’ingresso degli oligarchi russi, degli sceicchi arabi e dei fondi cinesi e americani, le regole del gioco si sono un po’ stravolte facendo schizzare in alto il prezzo dei trasferimenti dei migliori giocatori.

HerlingHaaland

Il gigante norvegese è il giocatore più prezioso al mondo. La sua valutazione di mercato, secondo le statistiche di Transfermarkt, si aggira intorno ai 180 milioni di euro. Al Manchester City, infatti, ne sono serviti 150 di milioni per strapparlo al Borussia Dortmund. E mai scelta fu più azzeccata. Anche in questo inizio di stagione Haaland è il trascinatore del Manchester City campione d'Europa e stra-favorito in Premier e dato per favorito in Europa anche quest'anno dalle quote Champions League attuali. Un vero fenomeno.

Kylian Mbappé

In questa speciale classifica non poteva mancare la punta di diamante della Francia e del PSG, un giocatore il cui contratto ha fatto già storia. Sono serviti 120 milioni per prelevarlo dal Monaco nel 2018 e da allora l’attaccante è cresciuto sempre più. Così nel 2022 in fase di rinnovo Mbappé, che guadagna 72 milioni di euro all’anno, ha avuto tutti i privilegi di un super leader, persino quella da contratto di poter decidere la squadra titolare. Un potere così forte da mettere in crisi il club parigino quando quest’estate sono scattate anche per lui le sirene arabe. Una mega offerta da 400 milioni di euro di ingaggio per un solo anno di contratto da parte dell’Al-Hilal. Un’offerta più che allettante che però Mbappé ha rifiutato per rimanere al PSG.

Vinicius Jr

Ha 23 anni, è arrivato ad appena 16 anni nel Real Madrid dal Flamengo e il suo cartellino è schizzato da 40 a 150 milioni nel giro di due anni. Così Vinicius Jr è diventato uno dei giocatori più ambiti del calcio mondiale.

Jude Bellingham

Sette presenze in campionato e sei gol, due in Champions su due gare. Questi i numeri d’esordio della stagione ’23-’24 di Jude Bellingham, numeri che giustificano il fatto che l’inglese è uno dei giocatori più preziosi al mondo, con un prezzo del cartellino di 120 milioni, già salito di 17 milioni rispetto al momento dell’acquisto del Real Madrid dal Borussia Dortmund.

Bukayo Saka

Cresciuto nell’Arsenal, ha 22 anni e ora il costo del suo cartellino è di 120 milioni. L’attaccante di origine nigeriana ma con passaporto inglese ha stupito tutti lo scorso anno con 15 gol in 48 partite e una presenza potente in campo.

Victor Osimhen

Il capocannoniere che ha regalato il terzo scudetto al Napoli vale come minimo 120 milioni. 31 i gol della scorsa stagione in 39 partite tra campionato e coppe. Una continuità di rendimento e una forma che hanno messo in difficoltà qualunque avversario. Per questo è uno dei giocatori più ambiti sul mercato.

Jamal Musiala

Appena 20 anni e già vale 100 milioni. La stella del Bayern Monaco ha avuto una crescita impressionante in questi ultimi due anni dimostrando di essere un trequartista difficile da prendere ed efficace sotto porta.

Phil Foden

È ormai una delle colonne della Nazionale inglese e del City. Il suo valore è di 110 milioni ma in campo fa un lavoro che nessuno è in grado di fare, facendo sempre a sportellate, aprendo gli spazi e inserendosi in area come pochi.

Pedri

Il Barcellona l’ha trovato nel Las Palmas e ha creduto subito in lui. Acquistato per soli 7 milioni dalla squadra gialloazzurra lo spagnolo è arrivato a valere 100 milioni. Tocco di palla vellutato, velocità di ragionamento e maturità calcistica nonostante la giovanissima età ne fanno di Pedri uno dei talenti più puri del calcio mondiale anche per i prossimi anni.

Rodrygo

Ancora Real Madrid in questa classifica, questa volta con Rodrygo, ala destra e trequartista brasiliano di 22 anni. Costo del cartellino: 100 milioni. Per Ancelotti un giocatore che davvero ti fa la differenza con un fisico brevilineo e dunque agile, veloce e dal dribbling imprevedibile in grado di scardinare le difese avversarie con un solo colpo anche grazie al fatto che è in grado di giocare su tutto il fronte offensivo con estrema naturalezza.

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Kfar-Silenzio, si spara. Si spara in Ucraina, si spara in Israele, in Libano e nella Striscia di Gaza. Siamo in guerra. E certi politici italiani parlano di manovre, di economia, di mercati, di spread, di salario minimo, di campo largo, di scioperi. Mentre le televisioni di tutto il mondo mandano in onda le scene di morte, di donne, uomini e bambini barbaramente uccisi finanche nelle culle. Sono scosso da quanto ho visto in televisione, da quanto ho visto quello che sta accadendo in Israele, da quanto ho visto quello che è avvenuto in quel Rave Party dove centinaia di ragazzi si divertivano, ballavano, cantavano e poi, all’improvviso, centinaia di altri ragazzi, loro coetanei, provenienti dal cielo in deltaplani, hanno incominciato a sparare, a uccidere, a stuprare, a rapinare, a portarli in cortei in mezzo alla popolazione festante e nei bunker di Gaza, perché odiano Israele, odiano la razza ebraica e fanno di tutto per distruggerla, per annientarla, perché nei loro cuori c’è tanta rabbia, tanto odio, tanto risentimento verso lo Stato ebraico considerato fascista, nazista, oppressore del popolo palestinese, usurpatore che ha rubato con la forza e la violenza le terre dei loro padri. E in Italia e nel mondo cosa fanno i nostri ragazzi? Scendono in piazza e protestano contro Israele e gridano :- Palestina free- Queste manifestazione pacifiste non mi piacciono. Fanno il gioco dei terroristi di Hamas, di quelli che sabato scorso hanno massacrato civili innocenti che stavano nelle loro case, che hanno come fine ultimo cancellare lo Stato di Israele. Israele è stato vigliaccamente attaccato, ferito e umiliato, ora deve difendersi non tanto in omaggio alla legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente), quanto per la sua sopravvivenza. Israele vorrebbe vivere in pace, purtroppo, grazie ad Hamas, è costretto a sparare, a cannoneggiare, a distruggere case e palazzi, ad uccidere, a usare gli stessi metodi usati dai terroristi islamici solo per evitare il proprio annientamento. Israele deve combattere, deve resistere, costi quel che costi, anche per quei palestinesi che non si riconoscono in Hamas. E noi che siamo lontani dai focolai di guerra dobbiamo svegliarci e sconfiggere, se vogliamo sopravvivere, come ha scritto qualcuno:- La riedizione islamista nel nazismo-.

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I Racconti

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