Stasera presso l’auditorium della locale scuola media un pubblico incontro di “Slega la Calabria”
Il tema: “Parole assenti: uguaglianza/disuguaglianza “
Ne discutono :
Mimmo Cersosimo
Gilda De Caro
Nino Zumbo
Con Ida Dominijanni, candidata capolista al Senato
Appuntamento giovedì 21 ore 17.00
Si è svolto ancora una volta nel salone dell’Hotel Mediterraneo l’incontro del FLI . Presenti il candidato ala Camera Francesco Grandinetti, il candidato al Senato Francesco Menichini, la candidata alla Camera per il tirreno cosentino Filomena Anastasio.
Tra gli altri è intervenuta Patrizia Pelle, candidata alla Camera nello Ionio reggino.
Da segnalare a presentazione da parte di Nuccio Morelli e l’intervento da parte di Egidio De Luca
Di spessore l’intervento di Francesco Grandinetti, già titolare per essere stato il proprietario della famosa TV regionale Cinque stelle, consigliere comunale di Lamezia terme, noto per i suoi manifesti “Non Votarmi”, ma soprattutto per la sua feroce contesta zie del compagni di avventura Politica, quella Unione di centro che in Calabria ha sposato il potere e che si ammanta di teoria umana nel mentre diventa sempre più responsabile del fallimento della intera classe politica regionale.
Il messaggio politico di Grandinetti è di una semplicità ed insieme efficacia disarmante: Lui dice :
“se ritieni che i soliti rappresentanti calabresi in parlamento, in tutti questi anni, abbiano fatto bene il proprio dovere , dimentica questo mio messaggio e continua pure a votare i SOLITI.”
E da oggi parte la seconda campagna comunicativa “ SENNO’
Ed è su questo “sennò” che nascono necessarie riflessioni
Domani 20 febbraio 2013 si celebrano i 70 anni dal bombardamento anericano di Amantea.
La Fidapa appone una targa (vedi foto) , fa celebrare una messa e ricorda l'evento. Ma c'è qualcuno che contesta. E' la signora Santa Gallo che ha appostouna lettera sul tazebao dell'edicola di Campaiola. Eccola:
"Perché la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?
La vicenda ha del grottesco.
Due istituti superiori( ITC Mortati e Liceo Scientifico) e la Fidapa hanno organizzato per il 20 febbraio2013 le celebrazioni del settantennale del bombardamento di Amantea
Trentacinque morti (circa). “Tredici bambini, tre giovani, sei madri( di cui due incinte), dieci uomini, le vittime innocenti di una perversa logica di guerra, rimaste sotto le Case sciullate”.
Non solo questo si legge sul verso dell’invito, ma perfino che ad Amantea “ Così chiamiamo quell’ammasso di macerie- mai rimosse- sotto cui potrebbero ancora giacere dei poveri resti umani, forse”
Una dichiarazione incontestata ed incontestabile quale è quella che da 70 anni quei ruderi sono abbandonati a se stessi, alle intemperie, vissuti da serpi e ratti.
Ruderi che da tempo cadono a pezzi, al punto che la stessa strada denominata via Duomo è chiusa per via dei crolli dei resti dei vecchi muri. Senza che nessuno e ne curi.
E dice bene la vice presidente della Fidapa quando scrive che “ Il bombardamento su Amantea, 20 febbraio 1943, è un pezzo della nostra storia che solo pochi ricordano e che molti, soprattutto giovani, ancora ignorano”
Aggiungo io “Ad iniziare dall’amministrazione comunale di Amantea che, giustamente, emana una ordinanza per tutelare la rocca di Coreca e la incolumità di improbabili accedenti, ma dimentica che via Duomo è chiusa al traffico pedonale , ormai da mesi”
Leggo che interverrà alla cerimonia addirittura il Sindaco di Amantea, oltre al presidente della Fidapa ed alle dirigente degli istituti scolastici, e che sarà apposta una corona e scoperta una seconda lapide a ricordo della giornata e delle vittime
Mi chiedo, allora. Ma come è possibile che la società amanteana pensa ai morti e non anche ai vivi?
Mi chiedo, come è possibile che dopo settant’anni ( 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10………….fine del secondo millennio …..68,69,70) nessun, insisto –nessun-, amanteano abbia tenuto in considerazioni il fatto che le case “non bombardate” possano avere crolli, figurarsi quelle bombardate?!.
Mi chiedo, come possa essere invitato a questa cerimonia il sindaco di una città( vale per tutti quelli che hanno preceduto quello attuale) che non ha imposto la eliminazione di un pericolo che dura da 70 anni ed accetti passivamente che tale pericolo continui ad esistere, ed al massimo faccia chiudere una strada pubblica sulla quale la gente ha il diritto di transitare?
Amantea 15febbraio 2013 Santa Gallo.