Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del PD
“Si è svolta nella serata di lunedì 9 aprile l’Assemblea degli iscritti al Partito Democratico di Amantea, Sezione “Moro-Berlinguer”.
Un’assemblea partecipata e aperta, alla quale hanno partecipato cittadini, elettori del PD ed esponenti del mondo dell’associazionismo e sindacale. Presente anche l’Assessore comunale Emma Pati.
I lavori – coordinati da Antonio Chiappetta – sono stati aperti dalla relazione del Tesoriere Antonio Morelli che ha partecipato alla platea la situazione delle casse del Partito. In seguito all’approvazione del bilancio consuntivo 2017 e del preventivo 2018, sono state formulate una serie di proposte per l’autofinanziamento delle attività del Partito.
L’Assemblea ha, quindi, affrontato una analisi dei possibili scenari post voto, approfondendo le dinamiche calabresi e locali. Nella sua relazione introduttiva il Segretario Enzo Giacco ha espresso parole di apprezzamento nei confronti dell’azione messa in campo dal governatore Oliverio ed ha sottolineato le buone cose fatte dai governi Renzi-Gentiloni. Ha quindi posto l’attenzione sulle problematiche che riguardano Amantea ponendo l’attenzione sulle priorità che devono rientrare nell’agenda dell’amministrazione comunale.
La discussione è stata animata da tanti interventi, contributi e proposte riguardanti il governo della città.
A conclusione dei lavori l’Assemblea unanime ha approvato il seguente dispositivo:
«Ripartiamo con umiltà e unità e con una mobilitazione straordinaria.
Organizziamo assemblee aperte nei seimila circoli Pd.
Ripartiamo dal nostro popolo.
Tutti devono essere parte di questo lavoro»
È uno dei passaggi fondamentali del pensiero di Maurizio Martina del dopo 4 marzo: “la nostra comunità prima delle correnti”.
Questo spirito rappresenta un auspicio ed una speranza.
L’auspicio che il nostro essere comunità prevalga sul disfattismo e sia linfa di nuova motivazione. Che il protagonismo locale, con i sacrifici che questo comporta, sia utile a stimolare davvero il Partito ad investire sui territori e sulla partecipazione diretta dei Circoli alle scelte politiche da compiere.
La speranza che tale prospettiva possa tradursi, però, in una partecipazione consapevole superiore, che si accompagni ad una lettura politica e culturale capace di interpretare intimamente il presente.
In questo quadro è necessario che le unità organizzative territoriali offrano un contributo edificante.
Non solo interrogandosi, bensì agendo.
Ci sono due cose che noi possiamo fare.
•La prima è aprirci ulteriormente alla partecipazione della società civile anche lavorando sulla capacità di fare rete. Il Partito locale – e questo è un bene - è molto cambiato negli ultimi anni. E gode, oggi, del contributo di diversi nuovi iscritti espressione proprio della società civile. Questo lavoro di apertura deve continuare. Dall’altra parte è necessario investire nelle reti. L’esperienza della “Rete Difendiamo La Salute” deve essere estesa a tutti i temi riguardanti le povertà, le fragilità, le vulnerabilità. In questo senso possiamo (e dobbiamo) fare un lavoro umile ma concreto per meglio interpretare e riconoscere le situazioni più delicate, mappare i disagi ed affrontarli con le politiche ovvero, dinnanzi alla eventuale sordità dei diversi livelli istituzionali, con azioni di lotta. A tal riguardo salutiamo con favore la proposta di collaborazione avanzata dal Segretario dello Spi Cgil in data odierna – Salvatore Amendola – sui temi concernenti il Piano sociale di zona.
•La seconda: riformulare le priorità dell’azione di governo. A giugno, dopo un anno dalle elezioni, sarà necessario e doveroso fare il punto delle cose fatte dall’Amministrazione comunale. È importante, tuttavia, riformulare sin da subito il quadro delle priorità del governo cittadino, sintetizzabili in cinque punti:
1. Occupazione
Una volta approvata la programmazione del fabbisogno sarà necessario accelerare le procedure per potenziare l’apparato comunale che in questo momento si trova fortemente sottodimensionato in tutti i settori. Un dato che sta creando non pochi disagi e lentezza nel dare risposte alla Città. Una ulteriore e seria riflessione, inoltre, va fatta per i servizi appaltati all’esterno. Realtà finalizzate soprattutto all'inserimento lavorativo di soggetti socialmente svantaggiati non possono produrre precarizzazione patologica. Il tema di una clausola a salvaguardia della dignità del lavoratore va affrontato.
2. Lungomare
Bisogna iniziare quanto prima i lavori del Lungomare.
3. Periferie e contrade
È necessario avviare celermente i lavori già programmati nelle periferie e nelle contrade, dove alcune case sono ancora difficilmente raggiungibili perfino dai mezzi di soccorso.
4. Centro storico
In previsione della stagione estiva è necessaria una basilare opera di riqualificazione delle vie d’accesso, messa in evidenza dei percorsi storici e ordinaria cura degli spazi. In quest’ottica una riflessione va fatta anche sulla valorizzazione del “Percorso della conoscenza” e dei ruderi restaurati della Chiesa di San Francesco.
5. Poliambulatorio e Casa della Salute
Occorre convocare con urgenza il tavolo tecnico istituzionale per verificare lo stato di avanzamento del piano di fattibilità ed accelerare l’iter per convenzionare la Casa della salute di Amantea.
Queste priorità dovranno rappresentare per il Partito un Patto con la Città.
Il Partito Democratico di Amantea chiede, inoltre, al governo provinciale e regionale di prestare un’attenzione straordinaria riguardo i tempi di realizzazione della Casa della Salute, l’emergenza concernente le infrastrutture scolastiche (per cui si rende necessario ristrutturare la struttura ex Giudice di Pace), l’apertura del Palazzetto dello Sport ed i tempi di scorrimento della graduatoria del bando porti (per risolvere le criticità oggi presenti al Porto Turistico di Campora).
Un’ultima considerazione
Il dissesto, gli stringenti vincoli di bilancio, la riduzione dei trasferimenti centrali, le difficoltà a “fare cassa” con gli introiti di competenza locale si sono inevitabilmente tradotti in minore welfare, opportunità, servizi e sviluppo, e maggiore povertà, insicurezza, precarietà. Ma ciò non deve rappresentare un alibi.
Da una parte, è necessario un cambio di passo dell’amministrazione.
Dall’altra, bisogna riflettere sull’opportunità di andare oltre le attuali realtà amministrative, e fare leva sulla capacità delle nostre comunità di evolversi in collettività più ampie, mettendo a sistema economie, risorse, competenze, potenzialità.
In questo senso, è possibile aprire una riflessione sul grande comune. Amantea può guidare consapevolmente e responsabilmente quello che potrebbe essere un processo capace di rappresentare un punto di volta per il benessere delle cittadine e dei cittadini.
È necessario lavorare tutti insieme per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone ed alleviare le pene di chi vive situazioni di difficoltà.
Bisogna generare fiducia tra di noi e con gli altri.
Questo auspicio dovrà guidare l’azione politica del Partito.
9 aprile 2018 L’Assemblea degli iscritti al PD Amantea Sezione “Moro-Berlinguer”