Antonio Marano è il pensionato di 81 anni originario di Lago ma abitante ad Amantea che scendendo da Cleto, come abbiamo detto, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo dell’autovettura, colpendo violentemente contro il muretto che precede il ponte sul torrente Torbido che non ha retto l’urto ( in verità nemmeno il gard rail pur presente).
L’auto , una Fiat Punto , è quindi caduta verticalmente nel sottostante torrente e spinta dalla velocità si è ribaltata finendo ruote all’aria.
Il Marano pur impaurito dall’accaduto, pur trovandosi capovolto non si è perso d’animo ed ha avuto la forza d’animo di chiamare i Carabinieri della locale caserma di Amantea, guidata dal maresciallo Diamanti
In soccorso è stata mandata la pattuglia costituita dai due appuntati Stefano Vommaro e Bernardino Francesco Miraglia
La pattuglia a sirene spiegate è giunta sul posto in pochissimi minuti, circostanza questa cha già da sola ha aiutato il Marano che non riusciva a liberarsi da solo e che lì dove si trovava difficilmente poteva essere scorto da qualcuno.
La zona infatti non è una zona abitata ed a piedi da lì non passa quasi mai nessuno
Giunti sul posto i due carabinieri si sono immediatamente resi conto dell’accaduto e si sono catapultati giù nel fossato e con abilità hanno rimosso il lunotto posteriore traendo fuori dall’abitacolo il povero incidentato
Nel frattempo sono giunti anche gli altri soccorritori, tra cui il 118 , i Vigili del Fuoco, l’autocarro addetto al trasporto delle auto incidentate ed un trattore agricolo per sollevare l’auto dal letto del torrente.
Un soccorso di notevole efficienza , abilità e tempestività
Quando siamo giunti pochi minuti dopo il soccorso abbiamo visto il Marano già nell’autoambulanza soccorso dagli operatori e gli appuntati Vommaro e Miraglia con scarpe e pantaloni di ordinanza sporchi ed infangati
Per aiutare il Marano si sono dovuti buttare nel fossato del torrente senza aspettare nemmeno un secondo
L’auto infatti si era fortunatamente fermata sulla sponda sinistra del torrente ma in posizione precaria ed a rischio di scivolare nelle acque del Torbido con la possibilità dell’effetto diga e dell’annegamento del Marano
Poche sentite parole il sig Marano le ha volute dire e per i carabinieri abituati per scelta di vita e per abnegazione ad atti di cosciente coraggio come quello testè descritte sono bastate: “Ringrazio di vivo cuore voi Carabinieri che mi avete salvato la vita. Siete i miei angeli custodi”.
Ci uniamo anche noi al Marano nel ringraziare i due carabinieri della stazione di Amantea, consapevoli che fin quanto presenti sul territorio sono una garanzia per il paese