Dopo poco più di due mesi Bevacqua risponde ad Enzo Giacco ed arriva ad Amantea.
Era metà novembre quando il segretario del Pd di Amantea Enzo Giacco scrisse una lettera a Mimmo Bevacqua nella sua qualità di presidente della Quarta Commissione consiliare “Assetto, utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente” sollecitando un incontro sul problema del fiume Oliva.
Giacco evidenziò che: “Si tratta di un argomento particolarmente sentito dalla popolazione, perché riguarda il sacrosanto diritto alla salute ed a vivere una vita serena. Per questo ti chiedo di occuparti della problematica nella tua qualità di Presidente della Commissione Ambiente, ma anche di Consigliere regionale sensibile ai problemi del territorio, adoperandoti per far inserire la bonifica della vallata nel piano regionale dei siti potenzialmente pericolosi, ovvero vagliando le ulteriori strade, se necessarie, vista la straordinarietà della vicenda, per giungere quanto prima al ripristino ambientale della valle Oliva”.
Il neo segretario del Pd amanteano ha ricordato come : “Nonostante i gravi indizi di inquinamento, e non ultime le dichiarazioni rese dal geologo Giovanni Michele Vizziello( ricordiamo che si tratta di un geologo privato che è il direttore tecnico della Tomao Abele Trivellazione srl) alla Corte d’Assise di Cosenza, nell’ambito dell’udienza Valle Oliva inquinata, che ha confermato la contaminazione del sottosuolo della vallata con fanghi industriali, materiale ferroso e anche rifiuti solidi urbani (come ampiamente riportato dalla stampa locale), la bonifica della valle Oliva non risulta ancora nel piano regionale dei siti potenzialmente pericolosi”.
La Tomao Abele Trivellazione è la ditta che ha eseguito per conto dell’Ispra la caratterizzazione del fiume Oliva.
Proprio durante lo svolgimento del delicato processo è emersa una verità sottaciuta ma di rilevante importanza, una verità detta dal geometra del comune di Aiello Calabro relativa alla presenza proprio nel letto del fiume di quantità enormi di rifiuti indifferenziati ivi abbandonati in anni di sversamenti abusivi e che nessuno sembra abbia visto (e sicuramente non denunciato) , almeno al fine di far smettere questo violento ed inaccettabile inquinamento del territorio e delle stesse acque fluviali sotterranee a causa del percolato .
Tante le stranezze sull’Oliva a cominciare dal suo mancato inserimento nell’elenco dei 577 siti regionali da bonificare ( 209 in provincia di Cosenza, 107 in provincia di Catanzaro, 26 in quella di Crotone, 172 in quella di Reggio Calabria e 33 in Vibo Valentia) e nel quale , per Amantea, venne inserito solo il sito di Grassullo.
Probabilmente il segretario del PD amanteano intende sollecitare l’attenzione del consigliere regionale su questa inaccettabile omissione.
Per questo ieri 17 febbraio Mimmo Bevacqua ha avuto un incontro con la locale sezione del PD.
Al momento non è stato emesso alcun comunicato ufficiale, né da parte del presidente della commissione , né da parte del PD amanteano.
Ma gli amanteani si aspettano da un politico serio come Bevacqua la conduzione di indagini specifiche , non tanto e solo, sulla abnorme quantità di rifiuti solidi urbani indifferenziati presenti nella vallata dell’oliva, a cominciare dai rifiuti urbani di chissà quanti comuni , non solo sulla presenza nelle falde del percolato prodotto dalla imponente massa di rifiuti abusivamente sversati per anni ed anni, ma anche un attento studio epidemiologico dello stato di salute dei residenti nella valle dell’oliva ( esclusivamente nella valle dell’Oliva) e nella località Grassullo, in relazione alla presenza di accertato inquinamento ambientale, e soprattutto la massimizzazione della attenzione sanitaria sulla popolazione dell’Oliva e di Grassullo con indagini sulla presenza nelle persone, negli animali e nei prodotti agricoli di elementi inquinanti.
Anche per questo Giacco insiste , finora poco ascoltato, sulla apertura in Amantea di una Casa della salute quale presidio indispensabile anche per la presenza di siti inquinati.
Purtroppo sembra di essere all’anno zero se è vero, come è vero ( ne parla addirittura la commissione VIII Ambiente , territorio e lavori pubblici nella recente audizione al ministro dell’ambiente del 18 febbraio 2015), quanto scritto nella relazione , che denuncia perfino la mancanza di un Modello Scientifico di riferimento per la classificazione dei siti , anche ai fini delle diverse tipologie di utilizzo (divieto di produzione agroalimentare e pastorale, limitazione a determinate produzioni agroalimentari)
Anche noi aggiungiamo che pur essendo stato sbandierato ai quattro venti l‘inquinamento della valle dell’Oliva in essa continuano a coltivarsi prodotti agricoli liberamente venduti perché le analisi fatte da qualificati laboratori pubblici hanno constatato essere perfettamente sani.
Ed allora,onorevole Bevacqua? Forse solo lei può dare una risposta chiara alla popolazione di Amantea.