Mille le variabili per comporre una lista che partecipi credibilmente alle elezioni.
Mille le regole che sovrintendono alla sua formazione.
La prima è la più importante.
Parte dall’assunto ,molto presente e molto creduto, che tutti potremmo essere politici e non solo locali (un po’ come tutti crediamo di poter essere allenatori della nazionale), perché gli altri, quelli che hanno già fatto il sindaco o l’assessore, non sono certo più intelligenti di noi.
Tutto nasce dal fatto che la politica ti mette in mostra, e chi vuole apparire deve candidarsi.
Il problema della candidatura è che o ti metti a formare, e magari guidare, una lista o aspetti che qualcuno ti chiami nella sua.
Una attesa spesso inutile o quantomeno lunga. Peraltro non puoi nemmeno proporti se prima non ne conosci almeno la sua composizione iniziale.
Per candidarsi e, quindi, per definire la lista c’è un tempo opportuno ed è quello degli ultimi giorni prima delle elezioni; giorni ,ed ore concitati .
E così in quei momenti o sali o resti a terra, sei disponibile a quasi tutto, non guardi nemmeno i nomi e tantomeno chiedi quale sia il programma politico.
Il programma, infatti, normalmente, si copia o si scopiazza.
Questa è la prima parte della regola.
Mai , però, fare liste anticipatamente perché subirebbero gli attacchi di chi ne resta fuori e di tanti altri.
Ovviamente sfuggono a questa regola i partiti ed i movimenti.
Nel caso di Amantea parliamo del PD, l’unico partito, e del M5s. l’unico movimento.
Ed allora la domanda.
Ma il PD avrà una lista ad Amantea?.
Parliamo di quel PD che governa l’Italia, che governa la regione Calabria e che, da pochi giorni, governa anche la provincia di Cosenza.
Parliamo di quel PD che ha tenuto ad Amantea la Festa provinciale 2016.
Quel PD che invita ad “Essere, non ad apparire”
Quel PD che recentemente ha scritto “È emblematico come l’entusiasmo per l’avvio dell’ esperienza della “lista Rosa Arcobaleno” - con una giovane donna alla guida della città e tanti volti nuovi presenti in Consiglio - in due anni e mezzo si sia tramutato in foga per l’epilogo!”
Può questo partito restare fuori dall’agone politico?
Certamente no. Sarebbe uno scherzo atroce fatto alla città!
Oh. In verità, sappiamo che in politica è tutto possibile, anche il contrario di quello che è logico.
Ma se il PD non facesse una sua lista (magari con qualche candidato aggiunto non iscritto al PD ma che ne sposa valori e programma) continuerebbe il gioco dei politici che si nascondono dietro le liste civiche, e soprattutto nessuno più crederebbe a questo partito che non fa una sua lista locale pur avendo tra i suoi iscritti politici che hanno chiesto al partito e dallo stesso hanno avuto.
Ma soprattutto il PD mancherebbe al confronto con in M5s.
Il vero problema sembra quello che i portatori di voti, iscritti al PD o comunque di sinistra, vengono “ricercati” dai capi delle liste civiche
Sapranno resistere agli allisciamenti, alle adulazioni, alle lusinghe?
E se accetteranno il PD regionale e provinciale faranno finta di essere distratti, autorizzando una storia di continui mercimoni, così autorizzando a credere che il PD come partito non esiste?
Una cosa sembra certa e cioè che chi pensa di “acquisire” uomini del PD dovrà attendere prima il fallimento del PD.
Ma sembra che non ci sia “trippa per gatti”!