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Generici Maran 10 Years ago
La Calabria è invasa dai nostri rifiuti ed urge trovare le soluzioni

Sei favorevole al commissariamento dei comuni che non effettuano la raccolta differenziata porta a porta?

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TirrenoNews.it pubblica i risultati del sondaggio sul "Problema Rifiuti che affligge la La Calabria, e vi proponiamo un nuovo sondaggio in merito.
Rispodete se volete al nuovo sondaggio sui rifiuti ve ne sarema grati

Abbiamo pubblicato un sondaggio sui rifiuti con una sola domanda : “Sei d'accordo che la soluzione ai rifiuti è incrementare la raccolta differenziata porta a porta eliminando i cassonetti nella città?”

Intendevamo verificare la conoscenza del problema da parte della comunità amanteana e la sua coerenza nell’affrontarlo.

Intendevamo accertare la disponibilità degli Amanteani a viaggiare verso il futuro.

O forse dovremmo dire verso il passato, pensando che (per chi ha memoria) negli anni 50-60 non esisteva in tutta la città nemmeno un cassonetto, e la spazzatura veniva raccolta casa per casa.

Poi venne il benessere economico, aumentarono i redditi familiari, aumentarono i consumi, aumentarono le quantità di spazzatura prodotta.

Contestualmente e contemporaneamente il territorio urbanizzato decuplicò e si scelse il sistema dei cassonetti da raccogliere con gli automezzi.

Fu l’inizio del sistema attuale. La scelta peggiore che poteva essere fatta perché raccoglieva tutto insieme e gettava tutto insieme sul nostro territorio coprendo poi la spazzatura.

Mille le sottovalutazioni tra cui quella della presenza di inquinanti pericolosi, a cominciare dalle pile, alle batterie, dall’ amianto, ai farmaci, eccetera, che venivano sversati senza alcun trattamento e senza alcuna precauzione così che il percolato aveva modo di giungere fino al mare.

E quel che è peggio bruciando i rifiuti, ignari che, così, si dava luogo alla produzione di diossine.

Ci volle Seveso per capire.

Ma nemmeno, visto che la politica amanteana ha scientificamente sottovalutato le leggi ambientali sversando i rifiuti prima a Cannavina( con il percolato che scendeva nel sottostante Catocastro) , poi a Grassullo( con il percolato che scendeva nel sottostante vallone Santa Maria) e dulcis in fundo nel letto del fiume Oliva ( con il percolato che giungeva facilmente fino al mare).( Nella foto il percolato da discarica)

Solo il giudice Greco operò le prime attenzioni ambientali giungendo chiudere la discarica di Grassullo ma non quella dell’Oliva che era nel territorio di Aiello Calabro.

Fatti questi sconosciuti o volutamente dimenticati dalla gran parte degli amanteani.

Si dimentica e poi si grida come “jocche”

E ci pare possa essere questa ignoranza se il 28 % dei partecipanti al sondaggio ha sottovalutato il problema NON RITENENDO UTILE E SOLUTIVA LA RACCOLTA PORTA A PORTA, a fronte del 72 % che al contrario la ritiene necessaria ed utile.

Eppure la differenza tra Campora SG ed Amantea è sotto gli occhi di tutti; Campora dove si effettua la raccolta porta a porta è una felice evidenza ed ha permesso di abbattere come opportuno non solo i costi di conferimento ma anche le quantità conferite.

Suggeriamo pertanto all’amministrazione comunale di effettuare una intensa sensibilizzazione della comunità perché quanto fatto finora non basta.

Non sarebbe male che chi intenda candidarsi a guidare la città ne parli con la gente, con gli elettori.

Sempre sperando che non sia nel 28%!!!



Pubblicato in Cronaca

Il comunicato Stampa n 4/2014 del 01.03.2014 di Fare Ambiente evidenzia la strada da seguire per affrontare il problema dei rifiuti in Calabria. Eccolo

“L’emergenza rifiuti di oggi, afferma Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente in una nota, è la diretta conseguenza delle (non) scelte del passato.

Certamente, prosegue Iaconetti, una  gran parte di responsabilità ce l'hanno gli pseudo ambientalisti alla Bonelli che oggi viene in Calabria a criticarci senza dare soluzioni su come uscire dall’ennesima situazione emergenziale.

La soluzione, prosegue Iaconetti,  c’è e si trova scritta nel disatteso c.d. decreto Ronchi, che, recependo direttive europee, nel disciplinare l’intera gestione dei rifiuti, prevede, anche, la costruzione di impianti di incenerimento con recupero energetico.

Impianti, prosegue Iaconetti, presenti in tutti i paesi più evoluti, tranne che in Calabria, dove si preferiscono le discariche, che violentano il territorio, inquinano il suolo e le falde acquifere, ai termovalorizzatori, o ad altri sistemi sicuramente meno inquinanti e in grado anche di creare ricchezza con la produzione di energia elettrica.

A questo, bisogna necessariamente abbinare un cambio di tendenza  prendendo esempio da  San Fili, che  con il 72,66% è stato il comune più virtuoso della Calabria, e quindi sensibilizzare gli amministratori a promuovere un sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta e sensibilizzare la gente a comportarsi secondo criteri virtuosi .

Conclude Iaconetti, solo così si riesce a coniugare rispetto dell’ambiente, recupero del decoro cittadino e tutela e salvaguardia del territorio.

Cosenza, 01.03.2014                                 Dal coordinamento regionale Fare Ambiente Calabria

Pubblicato in Cosenza

Era il 17 settembre 1997 quando venne dichiarato lo stato di emergenza ambientale in Calabria e disposto invio di un commissario straordinario.

I sindaci non avevano attivato la raccolta differenziata e la Calabria veniva commissariata

Tutto a posto insieme al commissario arrivavano i soldi.

Nacquero le società miste pubblico private, finanziate con soldi dello Stato non dei comuni.

Società gestite dai politici.

Un fallimento.

La raccolta differenziata non si fece o si fece poco e non si raggiunsero gli obiettivi previsti dalla legge .

Le competenze passarono alla regione.

Ieri come oggi la situazione è sotto gli occhi di tutti.

La Calabria è piena di rifiuti.

Se continua così appena arriverà il caldo saremo invasi da mosche, zanzare, topi, eccetera.

Esiste un solo inceneritore contro gli almeno 2 previsti dal piano

La differenziata viene fatta da pochi comuni.

I dati Arpacal della raccolta sono irreali.

La Calabria produce 3000 tonnellate di rifiuti al giorno

Le discariche sono insufficienti e non riescono a smaltire i rifiuti prodotti dalla Calabria.

I sindaci non vogliono le discariche sul proprio territorio e nemmeno sui comuni viciniori( vedi Amantea ed Aiello calabro che non vogliono la discarica di Giani)

I sindaci del catanzarese non vogliono i rifiuti della provincia di Cosenza

Ed allora protestano ( vedi foto)

Ed ecco la soluzione.

L’assessorato sta per fare una gara per inviare i rifiuti calabresi all’estero.

Una quota partirà da Corigliano diretta in Macedonia

Una altra consistente quota partirà da Reggio Calabria diretta in Spagna ed in Portogallo

Ovviamente le tariffe saliranno alle stelle

Ma questo non è un problema.

Tanto la gran parte non pagherà ( non potrà pagare) la Tarsu o Tares che dir si voglia.

L’importante che il nostro ambiente sia salvo e che i nostri rifiuti siano inviati altrove, il più lontano possibile.

Ma è tutto logico e normale o siamo in presenza di forti indizi di follia?

Pubblicato in Calabria

Serve a poco -dice monsignor Morosini –litigare quando la casa brucia. E tantomeno è utile in questi frangenti tentare di stabilire di chi sia la responsabilità. La prima cosa è salvare la casa perché diversamente saremo tutti in mezzo ad una strada.

Per ora in mezzo alla strada ci sono i rifiuti . Quale turismo avremo nel 2014 se non troveremo una soluzione immediata ed efficace?

“Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta “ dice il mistero della fede.

Basta la fede per dire “Annunziamo la tua morte, Calabria, ma invochiamo la tua risurrezione”?

Allora almeno diciamoci la verità

La Calabria produce una quantità notevole di rifiuti ed è illogico, impossibile, folle pensare di inviarli nelle discariche di altre regioni e di altre nazioni!

Ma la Calabria ha poche discariche :

-Melicuccà, nel reggino, con una capienza di circa 450mila metri cubi , oggetto di indagine e sequestrata.

-Sambatello nel reggino, da anni in funzione ma al momento fermo perchè i vigili del fuoco si sono accorti che mancano alcuni accorgimenti antincendio.

-Casignana ma è satura.

-Pianopoli nel lametino al momento bloccata dalla pioggia .

-Alli nel catanzarese

-Celico, nel cosentino, con una capacità limitata ed a rischio di utilizzo perché la popolazione non vuole i rifiuti di “altri” ed anche per la denuncia del consigliere regionale Guccione.

-Cassano all'Ionio nel cosentino gestita dal Comune, e con una capacità limitata.

-Bucita nel rossanese che non è una discarica ma un impianto, un capannone potrebbe servire allo stoccaggio per l’esportazione all’estero, sempre che la gara sia portata a termine, senza opposizioni.

-Scala Coeli è una discarica privata del cosentino che potrebbe aprire da qui a poco, per l'emergenza, la regione. Ma gli ambientalisti sono contrari

Lontana nel tempo è la discarica di Giani . Ma gli ambientalisti sono contrari ed i comuni di Amantea ed Aiello Calabro sono contrari.

Allora forse non è folle emanare una legge urgente che responsabilizzi la intera catena di produzione e gestione del servizio. Tre soli articoli:

articolo 1) Ogni comune deve realizzare le strutture necessarie per garantire l’intero ciclo del servizio rifiuti ed effettuare direttamente la sua gestione. La regione assegna finanziamenti correlati alla popolazione di ogni singolo comune o loro consorzio.

articolo 2) La raccolta differenziata porta a porta è obbligatoria . I consigli dei comuni che non la effettuano sono sciolti previo sollecito del prefetto che assegna per una unica volta il termine massimo di 3 mesi . Il sindaco, gli assessori dei comuni sciolti sono inibiti da ogni carica politica per 10 anni. I consiglieri sono inibiti da ogni carica politica per 5 anni.

articolo 3) I comuni possono consorziarsi per il servizio e le strutture di cui agli articoli precedenti.

Pubblicato in Calabria

Calabria Maran 10 Years ago
La Calabria è invasa dai nostri rifiuti ed urge trovare le soluzioni

Sei d'accordo che la soluzione è incrementare la raccolta differenziata porta a porta eliminando i cassonetti nella città?


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Amantea è invasa dai rifiuti

Al sindaco il difficile( forse impossibile) compito di trovare una soluzione

Il pericolo:

  1. L’amministrazione nella presunzione che il problema dei rifiuti si sarebbe ( come sempre) risolto in pochi giorni fece emanare l’avviso di tenere i rifiuti a casa. Tante lo hanno fatto per diversi giorni, poi….
  2. I rifiuti hanno invaso la carreggiata con i rischio di essere calpestata dalla auto od anche di bloccare il traffico!
  3. Il percolato scende, la puzza sale.
  4. Il percolato finirà a mare( tutti lo sanno e nessuno fa finta di saperlo)
  5. Il rischio che gli imbecilli diano fuoco( speriamo di no!) è alto( le mamme dei cretini sono sempre incinte)
  6. La gente va a teatro ed ai convegni sperando che qualcuno risolva il problema

Insomma il sindaco Vadacchino è solo in questo compito arduo ed è circondato da forze ostili

Il comune non ha grandi cassoni per depositarvi i rifiuti. Ne se ne trovano visto che il problema è serio in tutta la Calabria( sono circa 30 mila le tonnellate in strada)

Amantea non ha nemmeno una isola ecologica attrezzata e sufficiente

Il porta a porta nel centro abitato non è cominciata

Belmonte Calabro ha scoperto che da altri comuni ( ?) vanno a sversare i rifiuti nei suoi cassonetti!

La Puglia non accetta i rifiuti calabresi

I sindaci del catanzarese non vogliono i rifiuti cosentini a Pianopoli .Abramo propone una protesta permanente dei sindaci e l'occupazione della discarica di Pianopoli per impedire che i mezzi delle altre province scarichino nell'impianto e dice «Solamente in questo modo il territorio faremo capire alla provincia di Cosenza cosa vuol dire avere i rifiuti per strada».

Amantea ed Aiello calabro non vogliono la discarica di Ciani.

Ci si avvia a momenti estremamente difficili ed a scelte difficili

L’assessore regionale all’ambiente Pugliano si preoccupa di revocare al comune di Amantea il finanziamento per il porta a porta ma sembra incapace di risolvere la gravissima situazione e propone la soluzione folle di trasferire i rifiuti via nave in olanda con evidente duplicazione delle tariffe già altissime

La minoranza politica amanteana continua ad essere coerente con la propria storica posizione.

Ci deve essere per forza una ragione ( o forse tante ragioni) se la Calabria ha tanti primati negativi a fronte di tante grazie del Signore .

Ci deve essere per forza una ragione se la Calabria è drammaticamente ultima.

Cominciamo dai rifiuti.

La Calabria produce rifiuti.

La Calabria non vuole rifiuti sul proprio territorio. Ne ha paura.

Sub a)La Calabria vuole inviare i propri rifiuti altrove: in Toscana, in Puglia, in Germania, in Olanda. Dappertutto fuorchè in Calabria.

Sub b) I comuni calabresi non vogliono i rifiuti nei propri territori. Al massimo nei territori degli altri comuni:

E la Calabria non vuole pagare i costi di questi trasferimenti.

Sub b) Per molti comuni va bene inviare i propri rifiuti negli altri comuni( sufficientemente lontani) per risparmiare sui costi di trasporto e trattamento.

In Calabria per strada ci sono almeno 20 mila tonnellate di rifiuti che stanno rilasciando il percolato per strada senza che nessuno se ne preoccupi. Ahimè la Calabria è questa! Ignora che questo percolato sta finendo (guarda caso) a mare inquinandolo! Ma se nessuno ne parla la Calabria non si preoccupa. D’altro canto mica è facile risolvere il problema.

Speriamo che almeno non brucino i rifiuti dando luogo alla produzione di terribili inquinanti come le diossine!

Come lo scorso anno la soluzione al problema dei rifiuti viene trovata invece che :

Sub a ) obbligatoria raccolta differenziata porta a porta con eliminazione dei cassonetti e commissariamento dei comuni che non la effettuano

Sub b) discarica ed aree di trattamento per singoli comuni ( o loro consorzi)

Sub a) nell’invio dei rifiuti a Taranto

Sub b) nell’invio dei rifiuti in Olanda

I rifiuti a Taranto.

Si prevede l’invio di 300 tonnellate di rifiuti al giorno a Taranto. Ma solo per smaltire le 20 mila tonnellate per strada ci vorranno oltre 2 mesi! ( 20.000:300=66).

Occorre quindi smaltire la produzione giornaliera in un altro modo

Si ipotizza la spedizione via nave ( dal porto di Corigliano)in Olanda.

Ma è davvero un dramma? O piuttosto è una farsa?

Né possiamo invocare il commissariamento visti i risultati ottenuti dai commissari!( uno solo si era distinto, il Prefetto Ruggiero, ma è durato molto poco. Chissà perché è stato immediatamente mandato via!).

Avere i rifiuti per strada è davvero il massimo per l’ambiente, per la salute, per il turismo, per la civiltà, eccetera?

Non è il caso di qualche riflessione seria?

Non dovremmo smetterla di accusare sempre gli altri e are anche un forte mea culpa?

Pubblicato in Catanzaro

Il problema dei rifiuti permette ai concittadini di offrire il loro pensiero. Eccone due. Uno è di Giovanni Liscotti e l’altro( che al primo fa riferimento) di Vincenzo Pugliano. Li presentiamo insieme perché possano essere letti contemporaneamente.

Il primo: Liscotti.

“In relazione all’intervento del Consigliere Vincenzo PUGLIANO del Comune di Amantea, circa la realizzazione della discarica in agro del Comune di Lago, vorrei esprimere alcune riflessioni in merito, essendo io stesso, per alcuni versi conoscitore della materia ambientale, per cui più volte ho fatto degli interventi e mi sono impegnato anche quale relatore presso scuole cittadine.

E’ giusto che l’amico Vincenzo abbia sollevato la problematica all’attenzione dell’opinione pubblica e dell’attuale amministrazione Comunale di Amantea ma ritengo che, dopo svariati anni di commissariamento per i rifiuti nella Regione Calabria, sia giusto che qualcuno si impegni diversamente in ambito delle proprie esigenze locali, naturalmente salvaguardando l’ambiente, che è cosa primaria e rispettando tutte le normative in materia.

Amantea, se ben ricordo, aveva, negli anni ormai trascorsi, avviato la sua raccolta differenziata, che tra tante problematiche (dovute magari a noi cittadini e non entro in merito) comunque “funzionava” e che ora fortunatamente è ripresa con il c.d. “porta a porta” in via sperimentale solo in alcune zone – Campora S.G. e Coreca.

Se si analizza il problema RSU che incombe anche in Amantea, pare chiaro che questo è ormai saturo, senza considerare che, una città pulita è anche il Biglietto da visita della stessa, cosa che per noi è “fantascienza, visto che circa l’80% dei cassonetti sono dislocati sulla via principale della città, vale a dire la SS 18, dove il maggior transito delle persone sia residenti che in transito osserva, come un bel quadro messo in mostra”. Per tale ragione, pur avendo chiesto notizie in merito, non si sa per quale motivo, i cassonetti siano tutti dislocati in tal punto, senza considerare gli odori che questi provocano e il “benvenuto” ai turisti anche occasionali che il fine settimana passeggiano per le nostre vie.

Bene, ritornando alla problematica del Comune limitrofo – Lago -, questi a quanto pare, già da tempo si è impegnato a risolvere il proprio problema, partecipando a finanziamenti preposti in ambito Nazionale/Europeo per la realizzazione della propria discarica:

……La Regione Calabria ha stipulato nel 2006 con i Ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente un Accordo di Programma Quadro (APQ) per la tutela e il risanamento ambientale del territorio regionale che nell’anno 2009 è stato integrato con altri atti amministrativi. Il Comune di Lago è stato inserito nell'elenco per un finanziamento complessivo di € 5.450.000,00 euro, di cui € 4.930.000,00 con fondi CIPE e € 1.060.000,00 con quote private, al fine di realizzare una nuova discarica di RSU con annesso impianto di recupero energetico da biogas (utile per produrre energia elettrica)…

Se tale progetto verrà portato a termine, a norma delle leggi ambientali in vigore quali 152/2006 - successive modifiche e integrazioni, non faranno altro che consentire al Comune di Lago di poter non solo ridurre i costi e le tariffe da versare, ma anche quelle da richiedere ai propri cittadini contribuenti, risparmiando altresì, anche sull’energia pubblica che si utilizza per le illuminazioni delle strade.

A TAL PROPOSITO, RICORDO QUANTO GIA’ DA TEMPO VIENE REALIZZATO NON MOLTO LONTANO DAL NOSTRO COMUNE, BASTA FARSI UNA “GITA” GIORNALIERA NEL COMUNE DI SARACENA ALLE PENDICI DEL PARCO DEL POLLINO, AL FINE DI VERIFICARE QUANTO IN QUEL LUOGO SIMILARMENTE REALIZZATO DA QUELL’AMMINISTRAZIONE LOCALE, TANTO DA ESSERE ALL’AVANGUARDIA IN TALE SETTORE.

Infine comunque, per non essere prolisso, mi sovviene chiedermi:

  • perché il nostro ente locale all’epoca!! Non ha partecipato al bando per l’eventuale realizzazione di una discarica locale?
  • E perché oggi tanta perplessità, se al momento della presentazione del progetto, già approvato, per come si legge da vari comunicati stampa, hanno partecipato anche alcuni nostri amministratori?

Dopotutto, i rifiuti purtroppo li produciamo e in qualche modo bisogna smaltirli e perché no, come ha intenzione di fare l’Amministrazione di Lago avendone un beneficio sulla collettività, a confronto di quella Amanteana che ancora oggi, a malincuore, devo evidenziare che non è riuscita nel decollo dell’isola ecologica ubicata nella località “Acquicella”, dove io stesso, unitamente ad altri volontari della Protezione Civile del COM 6 Amantea, e qualche Assessore volenteroso spesso siamo intervenuti per spegnere incendi al fine di evitare ulteriori inquinamenti da diossina. (quindi prima di accendere un cassonetto .. pensiamoci…) Amantea 28 dicembre 2013 Cav. Giovanni LISCOTTI.

Il secondo: Vincenzo Pugliano.

Il consigliere comunale Vincenzo Pugliano, dei “Democratici per Amantea”, è intervenuto nella seduta del Consiglio Comunale del 27/12/2013 presentando un documento sulla questione relativa alla realizzazione di una nuova discarica di RSU in Località “Cozzo Giani” nel comune di Lago.

In queste ultime settimane la popolazione di Amantea e del comprensorio è seriamente preoccupata per la decisione del Comune di Lago (CS) - adottata con delibera di Giunta N° 91 del 30/09/2009 - che prevede la realizzazione di una nuova discarica di RSU con la capacità di 400 mila metri cubi in località Cozzo Giani. Il progetto, che prevede anche la realizzazione di un impianto di biogas, è in fase di definizione e da qui a breve partirà la costruzione del primo lotto funzionale, grazie al parere favorevole della Regione Calabria e degli enti interessati ottenuto in sede di Conferenza dei Servizi. Il sito insiste su una “conca” le cui pendici terminano nella vallata del Fiume Oliva, già altamente esposta nell’ultimo trentennio ad un inquinamento spropositato, come denunciato dalla relazione tecnico scientifica dell’Ispra e dalle indagini terminate da parte della Procura di Paola che hanno portato all’instaurazione di un procedimento penale, in cui il nostro Ente si è costituito parte civile. La realizzazione di una discarica in un Comune territorialmente limitrofo ed insistente sull’area del Fiume Oliva non può passare inosservata per noi amministratori, che abbiamo il dovere di tutelare i diritti dei cittadini che rappresentiamo. Scusandomi per l’intervento in un Consiglio Comunale che non prevede tale punto all’ordine del giorno, sento comunque il dovere e l’obbligo morale, nella massima assise, di parteciparvi i miei dubbi sulla realizzazione della succitata discarica:

• Per la scelta di politica ambientale della Regione Calabria, che autorizza la costruzione di nuove discariche ipotizzando il ritorno ad un sistema antico di smaltimento per risolvere l’emergenza ormai ventennale di questa terra, invece di incentivare ed investire in una raccolta differenziata “spinta” sul territorio regionale.

• Per una scelta che sicuramente abbasserà il costo dello smaltimento dei rifiuti per il Comune titolare del futuro impianto, ma che potrebbe incidere in termini di costi sociali ed ambientali sulla popolazione dell’intero comprensorio;

• per la natura dell’intervento e per l’individuazione assai inopportuna del sito, limitrofo ad una vasta area “in lista d’attesa per la necessaria bonifica” in cui sono stati già sversati illegalmente circa 140 mila metri cubi di rifiuti pericolosi.

Visto che al momento non sono a conoscenza di eventuali pareri espressi dal Comune di Amantea, o se sono state formulate richieste di parere a questo Ente, richiedo al Sindaco, in quanto massima autorità in materia sanitaria, di acquisire tutte le informazioni necessarie al fine di tutelare l’ambiente ed il diritto alla salute dei cittadini considerando anche la possibilità di confrontarsi con gli altri Sindaci del comprensorio che insistono nella vallata del fiume Oliva, per verificare l’opportunità o meno di tale opera.

Al Presidente del Consiglio ed a tutti i consiglieri - insieme ai quali, in questi anni ci siamo impegnati attraverso varie iniziative istituzionali ed atti amministrativi sulla vicenda del Fiume Oliva e delle problematiche ad esso connesse - chiedo di riflettere sulla possibilità di confrontarci su tale tema in un apposito Consiglio comunale. Consiglio che potrebbe essere anche l’occasione per avanzare con rinnovato vigore alle istituzioni preposte la richiesta dei fondi necessari per la bonifica della vallata del Fiume Oliva e per assumere tutte le dovute decisioni al fine di tutelare la salute dei cittadini ed il patrimonio ambientale anche alla luce della Relazione preliminare sulla valutazione del danno ambientale presentata dall’Ispra in sede giurisdizionale nel procedimento penale 2210/08 R.G.N.R. contenente dati allarmanti circa le ipotesi di danno tra cui la “compromissione della fruibilità delle acque sotterranee e (quantomeno nel passato) delle acque del fiume Oliva per il consumo umano ed a fini irrigui e zootecnici”. Sicuro della vostra attenzione a tale problematica, come abbiamo dimostrato in questi anni, porgo i miei cordiali saluti.

Amantea li 27/12/2013                      Consigliere Comunale Vincenzo Pugliano

Raccontava l’ufficiale sanitario del nostro comune che all’inizio del secolo scorso si era usi gettare i residui delle lunghe nottate fuori dalle finestre, in specie se qualche tuono lasciava supporre un prossimo temporale.

Sono passati 100 anni ma la storia resta quasi eguale.

Un tempo non c’era la rete fognante e ci si arrangiava come detto.

Oggi appena spostati i cassonetti della spazzatura le buste con i rifiuti vengono comunque depositati per terra là dove un tempo c’erano i cassonetti ad affermare il proprio diritto ad utilizzare lo spazio pubblico vicino indipendentemente dal fatto se la pubblica amministrazione ha disposto lo spostamento dei contenitori( La foto è di Via della Libertà)

Tre gli elementi di interesse.

Il primo è che la cultura( igienica, ambientale et similia) serve a ben poco; è la propria utilità che governa i nostri comportamenti ( e chi se ne fotte degli altri o della legge o del paese o della natura!)

Il secondo è che ieri come oggi non c’è legge, ognuno può fare ciò che vuole, tanto ieri come oggi non c’è nessuno che sanziona questi comportamenti.

Il terzo è che ieri Amantea era piena di miasmi da reflui fognari, di malaria, di malattie diffusive, oggi è piena di miasmi da rifiuti in marcescenza, di amianto, di percolato inquinante, di diossine.

Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto cambia. Evviva il turismo!

 

E’ vero che la Calabria ha un solo sottosegretario nella persona di Jole Santelli ( Antonio Catricalà infatti è un tecnico!) ma è anche vero che poi, tutto sommato, la Calabria ha lassù qualcuno che la ama.

Almeno questa è la speranza

Uno di questi è il Giro d’Italia che passa sulla costa tirrenica.

Ed infatti il dipartimento regionale dell’Ambiente ha emanato una disposizione grazie alla quale di Amantea , Belvedere Marittino (CS), Cetraro (CS), Fuscaldo (CS) e Scalea (CS) potranno conferire in via eccezionale presso la Daneco lmpianti srl di Lamezia Terme, nientemeno che Domenica 5 maggio ben 30 tonnellate cadauno di spazzatura (Scalea che ha un impianto proprio solo 10 tonnellate)

Una determinazione che discende dalla grave situazione.

O forse la verità è anche quella che non si vuole far vedere ( forse giustamente) lo schifo delle decine di cassonetti abbondantemente coperti da buste di spazzatura che fanno brutta mostra di sé lungo la statale 18 proprio quella che martedì 7 maggio sarà ripresa dalle Televisioni e potrebbe mostrare una delle vergogne italiane ( mica solo calabresi) così che una festa dello sport potrebbe diventare una vergogna sociale.

E questa estate come faremo senza Giro d’Italia?

Pubblicato in Alto Tirreno

La ‘ndrangheta si è spartita la Lombardia.

Gestisce i rifiuti( e non solo), punta all’Expo ed ha i voti.

L’On Pecorella, presidente della Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti dichiara che : «Si deve ritenere e affermare, alla luce delle inchieste della Dda di Milano, che la 'ndragheta ha diviso il territorio di gran parte, se non di tutta, della ricca Regione Lombardia (oltre che delle altre Regioni del Nord Italia) secondo un criterio -a zone-, che non lascia fuori nulla e garantisce un controllo pressoché assoluto su tutte le attività oggetto di interesse»(1).

La Lombardia è ai «primi posti» nella raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ma –dice Pecorella- esistono diversi «terreni avvelenati, ancora non bonificati», e c’è una «presenza molto articolata delle infiltrazioni mafiose», in particolare modo della 'ndrangheta.

Circa questa presenza ha dichiarato che « Credo sia proprio uno Stato nello Stato».

Quanto a Bruti Liberati, ha sottolineato che solo a Milano sono «decine» le inchieste che hanno evidenziato anche «alcuni collegamenti tra la 'ndrangheta e imprese sane milanesi».

Dagli episodi citati, si afferma, «appare evidente che nella fase iniziale dei lavori, non ha funzionato l’attività amministrativa di prevenzione, volta a impedire l’intervento subdolo e indiretto della 'ndrangheta nelle opere dell’Expo 2015».

«Nonostante la pessima fama che accompagna gli uomini della 'ndrangheta , accade che con piena consapevolezza non solo imprenditori, ma anche uomini delle istituzioni e uomini politici, consiglieri provinciali e regionali si rapportino a personaggi del livello mafioso, quale quello di Salvatore Strangio, rivolgendo loro richieste di intervento e di favori vari, anche di carattere politico-elettorali».

«Da quando, nel 2001, è stato introdotto nel nostro ordinamento il delitto che punisce le attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, nella provincia di Milano si sono svolte circa il 10 per cento di tutte le inchieste italiane: ciò ha posto in evidenza la presenza della criminalità ambientale, anche di tipo mafioso, negli appalti relativi al movimento terra nei cantieri pubblici e privati e nello smaltimento delle scorie industriali.

La 'ndrangheta è un «soggetto che raccoglie intorno a sé consenso sociale, con la conseguenza che, avendo consenso sociale, ha i voti e da questo ne deriva che vi siano dei radicamenti a livello politico».

La 'ndrangheta, ha spiegato Pecorella, «garantisce anche quel tanto di consenso che può interessare a livello locale qualche politico: i colori poco contano, contano i rapporti che possono avere sul territorio e la volontà di ottenere i risultati, non c'è un partito particolarmente collegato».

Pubblicato in Italia
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