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Giuseppe Marchese

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Esattamente un anno il cosiddetto decreto-legge “Sblocca Italia” licenziato nel Consiglio dei Ministri del 29 Agosto 2014 e pubblicato nella GU del 12 settembre 2014, n. 133.

 

Poi la conversione nella legge11 novembre 2014, n. 164 il cui articolo 7 stabilisce che “Le regioni che non hanno individuato gli enti di governo dell’ambito provvedono, con delibera, entro il termine perentorio del 31 dicembre 2014 e che decorso inutilmente tale termine si dispone il commissariamento.

Non solo ma lo stesso articolo dispone che gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale partecipano obbligatoriamente all’ente di governo dell’ambito, individuato dalla competente regione per ciascun ambito territoriale ottimale, al quale è trasferito l’esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.

 

Ed infine dispone la legge che qualora gli enti locali non aderiscano agli enti di governo dell’ambito regionali entro il termine fissato dalle regioni , il Presidente della regione esercita, previa diffida ad adempiere entro ulteriori trenta giorni, i poteri sostitutivi, ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente.

Immediata la denuncia da parte del Forum dei Movimenti per l’Acqua di un provvedimento che si pone esplicitamente in contrasto con la volontà popolare espressa con il referendum del 2011e la pronta mobilitazione per contrastare il tentativo di privatizzazione dell’acqua.

 

Tempestiva la diffida inoltrata al Molise ed alla Calabria ad adempiere affidare entro il 15 giugno termine rispettato con la delibera di giunta del 12 giugno 2015 che su proposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici Nino De Gaetano ha approvato il Disegno di legge per l'individuazione del soggetto gestore dell'Autorità idrica della Calabria.

Ora c’è la scadenza del 30 settembre data entro la quale tutte le regioni in ritardo( Molise, Campania, Calabria e Sicilia) devono affidare le gestioni uniche per ambito ottimale, scegliendo tra le tre formule previste dalla "legge Galli" 36/1994 poi confluita nel Dlgs 152/2006 e cioè l'affidamento ai privati tramite gara; la costituzione di una società mista con gara per il socio privato; l'affidamento diretto in house.

Termine non rispettabile atteso che non è stata mai costituita l’assemblea dell’AIC composta dai sindaci di 41 Comuni in rappresentanza territoriale delle cinque province e in particolare di 15 Comuni della provincia di Cosenza; 10 della provincia di Reggio Calabria; sette Comuni di quella di Catanzaro; cinque della provincia di Crotone; quattro di Vibo Valentia.

Ed è a loro che spetterà il compito di elaborare il Piano d'Ambito e individuare il soggetto gestore.

Aspettiamo allora la nomina del commissario, l’ennesimo.

Ed aspettiamoci, anche, l’ennesimo insuccesso!

Intanto Amantea è in croce. E non è un caso! La gestione dell’acqua meriterebbe attenzioni altre, tra cui quelle di una vigile minoranza( dov’è?), del Ministero delle Finanze ( dov’è?), dei suoi agenti( dove sono?), del revisore dei Conti ( dov’è? ), della Corte dei Conti( dov’è), della procura della repubblica( dov’è?)

Altro non fosse perché è stata la stessa dirigente dell’ufficio ha dichiarare ( incredibile, ma vero!) che ad Amantea ci sono migliaia di famiglie con consumi eguali a zero!

Ma nessuno che dice che ad Amantea i contatori registrano solo il 35% dell’acqua che arriva dalla Sorical.

Potremmo continuare a lungo…….e chissà che non si decida di farlo….prima o dopo!

Giuseppe Marchese

Sembra questa, ormai, l’unica possibilità per i genitori dei ragazzi delle scuole amanteane e dell’hinterland.

 

Ed ovviamente il mercato di libri di seconda mano gestito a pagamento dalle librerie private.

Le donne del Passalibro non riescono, per quanto promesso da alcuni amministratori, ad avere la piena disponibilità di un vano adatto alla conservazione, esposizione e distribuzione dei libri.

 

Il sistema, come noto, agevola i genitori ad acquistare libri a metà prezzo e soprattutto a cedere i libri a metà prezzo. Un servizio quasi a costo zero che nelle attuali difficili condizioni finanziarie dovrebbe essere agevolato in ogni modo.

Si tratta di un servizio reso gratuitamente da alcune donne amanteane che da anni si sono offerte per dare una mano alle altre mamme.

Le donne del Passalibro però, “pretendono”, di essere le uniche a poter accedere nel locale( come successo sempre in passato) non certo per difficoltà di “coabitazione”con altre associazioni, ma per la responsabilità che assumono di fronte ai genitori che offrono od acquistano i libri usati.

Si tratta, come si intuisce, di un lavoro difficile da svolgere; difficile ed impegnativo e diverse volte queste donne volenterose hanno dovuto pagare di tasca propria i libri “ scomparsi”.

 

Ora che le stesse debbano offrire, come in passato, con cuore ed amore il proprio tempo e la propria disponibilità , ci sta, ma che esse debbano operare in condizioni di rischio per i libri e per le loro risorse familiari è inaccettabile.

Non va bene. Affatto.

Mancando pertanto le richieste condizioni di unicità di accesso ai locali, le donne del Passalibro resteranno a casa dedicandosi alle proprie famiglie.

A questo punto non resta che chiedere all’amministrazione comunale di attivare direttamente il servizio per decenni gestito dal Passalibro.

Una scelta che deve essere presa da coloro che non intendono mantenere fede agli impegni a suo tempo assunti e orgogliosamente continuare nella strada della assegnazione molteplice del locale che era stato già dato a disposizione al Passalibro e che ora i pretende sia diviso tra più associazioni

Una scelta che può essere sollecitata dai genitori che già si trovano con il problema dei libri.

Che strano con i libri (leggi biblioteca, cultura) questa amministrazione non va a pelo!

Demolita la “villa” di Peppino Pagliaro

Venerdì, 03 Luglio 2015 23:09 Pubblicato in Politica

Adesso la vera casa te l’abbiamo data.

Ora non devi più andare nella tua “Villa” sul mare, dove hai vissuto per anni nel silenzio totale della “tua” comunità , dimenticato da tutti o quasi.

E poi , lo sai, stiamo realizzando la pista ciclabile che sarà utilizzata da migliaia di cittadini tra cui tantissime centinaia di turisti e non è possibile lasciare la tua “villa” abusiva in vista a tutti

 

Tutto era tollerabile quando nessuno passava da quel tratto di spiaggia sul quale avevi realizzato abusivamente la tua sontuosa magione fatta di cartoni, pezzi di tende da sole, ombrelloni, e tanto , tanto amore e fantasia.

Ma ora non è più possibile e nemmeno giustificabile

Che cosa direbbero di noi le migliaia di turisti che affollano le nostre spiagge di fronte ad uno spettacolo simile?

Che cosa penserebbero i cittadini amanteani che tra poco percorreranno la pista ciclabile quasi sicura perché come tutte le piste ciclabili sarà vietata a quasi tutti gli autoveicoli, se si trovassero a passare da quelle parti?

Come potrebbero credere che la tua era una scelta di vita e non il frutto della mancanza di lavoro, di redditi, di attenzione sociale ?

Ora non c’è più alcuna giustificazione

E poi magari qualcuno potrebbe innamorarsi della tua “villa” ed in tua assenza andarla ad occupare abusivamente.

Lo sai che in caso di bisogno la occupazione abusiva di un alloggio non costituisce reato e che tu non avresti potuto chiedere la rassegnazione della tua “villa” sul mare.

Ed è per questo che oggi 3 luglio abbiamo demolito la tua villa abusiva.

La legge è legge, mio caro Peppino.

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