Se vi capita di passare per il lato monte del lungomare di Amantea, fate attenzione alla recinzione. Non poggiatevici e soprattutto non sedetevici sopra, rischiereste di farvi male.
La quasi totalità delle recinzioni, infatti, sono arrugginite e non tengono più.
Stanno in piedi per un miracolo di equilibrio tra recinzioni, reti varie, qualche palo segnaletico più recente ed in qualche modo ancora idoneo
Comunque abbiamo informazioni che il mutuo per rifare totalmente il lungomare ( ben 2,5 milioni di euro) è stato accesso ed addirittura sono in corso i pagamenti dei ratei.
Quindi esiste la speranza che appena possibile i lavori saranno appaltati e la recinzione totalmente sostituita.
Nel frattempo forse qualche segnalazione sarebbe opportuna se non la rimozione e la sostituzione con strutture mobili del tipo di quelle usate sulle strade .
Non è che le vogliano, ma riteniamo che dopo alcune affermazioni “forti” sulla stessa capacità culturale delle “amazzoni camporesi”, che poi altro non erano che “mamme incazzate”, qualcuno dovrebbe avere il dovere morale di rileggere la intera storia del dimensionamento scolastico e con intelligenza e sensibilità riconoscere che talvolta il “cuore di una mamma” va molto più vicino alla verità ed alla giustizia che non il “cuore di un politico”. Le scuse sarebbero conseguenti.
Ora è il TAR che da ragione a queste camporesi forti e che difendono le proprie ragioni .
E non sono le uniche quelle di Campora . Anche altrove infatti sono loro, le mamme, vicine ai propri figli, a difendere le ragioni dei propri figli. Uniche ma non sole. Intorno anche uomini educati al rispetto della legge, magari avvocati come Antonio Cuglietta ( buon onomastico) o Maurizio Baldini, o Celestino Paradiso ( tutti firmatari del ricorso)
Pochi ma decisi.
Allora ,forse davvero il cuore di un genitore comprende meglio il diritto ed opina meglio che non la mente della politica.
Che poi la Corte Costituzionale con la sentenza n.147/2012 avesse dichiarato l’illegittimità costituzionale dell'articolo 19, comma 4, del d.l. n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, è stata solo la conferma di una percezione “diversa” della giustizia, quella percezione che non hanno avuto né la Provincia di Cosenza, né la regione Calabria , ulteriore e finale riprova che la politica si allontana sempre più dal popolo .
Perché, in fondo, la morale di questa storia è che le ragioni del popolo non sono quasi mai percepite dal potere.
Ed in fondo è probabile che queste sollecitate scuse non arriveranno mai. Che potere sarebbe quello che alla fine capisce di avere sbagliato? Che potere sarebbe quello che metta da parte l’orgoglio e l’arroganza e ritorna ad essere un potere al servizio della gente? Un non potere! Un potere umano!
Amantea. Come è strana questa società, anche amanteana! Ci preoccupiamo ( ancora oggi, quasi a porre dal”balcone” il nostro buon gusto, forse, la nostra eleganza) di mettere in sintonia i colori dei nostri vestiti e dei nostri accessori e, magari sorridendo, non dimentichiamo di cogliere l’ estrosità di chi ci passa vicino, non dico dileggiandolo, ma…. insomma.
E poi assistiamo non voglio dire … impassibili.., ma quasi , al dileggio del nostro territorio che è usato con una violenza inaccettabile.
E se finora la “tecnica” political-chic di allontanare i cassonetti della spazzatura dalle vie principali della cittadina allocandoli “lontano” dagli occhi e dal naso, ha in qualche modo offerta una falsa immagine di “eleganza” della città, oggi ci accorgiamo di quanto essa non funzioni, anzi mostri tutti i suoi limiti.
Basta andare in Via Della Libertà ( Libertà da che cosa? Certamente non dalla monnezza) per vedere la spazzatura buttata per terra dopo che sono stati allontanati i cassonetti.
E non vale nessun richiamo.
C’è un pugno duro di cittadini che non accettano la scelta dell’Amministrazione comunale e che continuano ad abbandonare la spazzatura per terra ,senza che nessuno li richiami, senza che nessuno li contravvenzioni. Non solo ma noi facciamo finta che il “problema” sia soprattutto la cacca dei cani preoccupati di portarne qualche pezzetto a casa sotto le scarpe senza preoccuparci di cose ben peggiori che ci portiamo a casa dopo essere passati sul percolato dei rifiuti.
Qualche vigile? Uno spazzino che apra le buste e legga gli indirizzi? Niente?
Se è così per favore non parliamo di igiene, d civiltà, di educazione ambientale e … tantomeno di turismo!
Solo Legambiente vigila e critica!