Un altro( atteso, in verità) intervento di Peppe Furano sui privilegi della casta. Da leggere tutto d’un fiato:
“L’ex leader di Democrazia Proletaria Mario Capanna ai microfoni de la Zanzara, su Radio24, (che poi ha ribadito in una intervista sul fatto quotidiano) ha lanciato il suo j’accuse alla stampa che continua a parlare del privilegio dei vitalizi dei politici. Mario Capanna, insieme ad altri 53 ex consiglieri regionali della Lombardia,ha fatto ricorso al Tar contro il taglio del10% del vitalizio e di fronte alle contestazioni del cronista si è difeso così : “prendo 5000,00 euro netti al mese,ma il problema non sono i 100,00 o i 200,00 euro che mi verranno decurtati. Non si devono intaccare i diritti acquisiti. Mai, è una violazione della Costituzione. Altrimenti ci sarà una valanga,contro milioni di pensionati lavoratori…se il
TAR non ci desse ragione si aprirebbe un precedente micidiale”.
Sinceramente ho letto e riletto l’intervista e non volevo credere ai miei occhi!
Ma come, un capo rivoluzionario che voleva cambiare il mondo, ora, per difendere la “sua” pagnotta (il suo privilegio!), è lì arrampicato, senza pudore e decenza, alla foglia di fico dei diritti acquisiti.
Ma è possibile che debba essere io,sicuramente molto più modesto come intellettuale e con una storia di appartenenza alla sinistra come semplice militante, a ricordare a Capanna, leader storico della sinistra a sinistra del PCI, una cosa semplicissima : da sempre nelle società i privilegi di caste,gruppi ecc. sono state supportate da leggi; la legge riconosceva ai patrizi romani i privilegi rispetto agli schiavi,le leggi hanno riconosciuto i privilegi della nobiltà rispetto al popolo per secoli, le leggi riconoscevano in
Francia alla nobiltà i privilegi che i rivoluzionari hanno abolito,le leggi riconoscevano in America il privilegio dei bianchi rispetto ai neri,le leggi riconoscevano in Russia,prima della rivoluzione del 1917,i privilegi ai nobili rispetto ai servi ecc.ecc.
Non esiste nella storia dell’umanità il superamento e l’eliminazione di un privilegio di caste e/o gruppi senza la modifica delle leggi che lo sostengono e lo permettono (con la violenza o con metodo democratico!).
Se durante le epoche storiche si fosse adottato il punto di vista che ora adotta l’ex rivoluzionario Capanna, mai nessun privilegio avrebbe potuto essere rimosso!
Allora se si vuole fare un discorso serio e onesto (almeno a sinistra!) rispetto ai vitalizi dei politici,alle pensioni d’oro ecc.,non bisogna nascondersi dietro il paravento dei diritti acquisiti,della legge (Costituzione e altro) (come fa Capanna ora e come ha fatto tempo fa' Bertinotti rispetto ai privilegi degli ex presidenti della Camera dei Deputati!) che li sostiene e li permette.
La cosa semplice sulla quale confrontarsi è: i vitalizi dei politici,le pensioni d’oro ecc.,che una classe politica e dirigente (centrale e regionale), nel tempo, si è costruito,sono o non sono privilegi assolutamente non giustificati e giustificabili?
Se Capanna, e chi con lui,persona o partito, ritiene che questi non siano privilegi,li difenda nei modi e con le giustificazioni che ritiene opportune,logiche,economiche,morali,sociali, ma per carità,sopratutto a sinistra, non con l’ipocrita paravento della legge che li garantisce!
Ebbene, io ritengo, senza se e senza ma, che i vitalizi dei politici,gli emolumenti dei politici in carica e le pensioni d’oro siano dei privilegi assolutamente non giustificati e non giustificabili,né socialmente né economicamente,anzi ritengo che siano dei veri e propri furti,che una classe politica e dirigente,di destra e di sinistra, senza decenza ha consentito a se stessa.
E allora,dico a Capanna e a quelli come lui,che io non solo e non tanto ritengo che oggi è ragionevole e non discriminatorio il prelievo del 10% sul vostro vitalizio,ma anche che, mantenere vitalizi e pensioni di quell’ammontare e più, sia, non un diritto acquisto da tutelare, ma un furto finora consentito da far cessare! Un dovere morale per una sinistra seria!
Modificando la legge se necessario!
Il furto è a scapito di tutta la società,ma sopratutto delle giovani generazioni che pagano per permettere queste pensioni e per non avere loro domani pensioni dignitose!
Ma il primo comandamento di un partito della sinistra che ha responsabilità di governo non dovrebbe essere l’eliminazione di privilegi assurdi e interessarsi e portare avanti quelli che sono nati indietro?
Ma la domanda che ora è senza risposta è: dov’è la sinistra oggi in Italia?
Il Pd nella espressione della sua maggioranza è un partito di centro che guarda a destra che attua politiche di destra. La minoranza (i vari Bersani,Fassina,Civati,Cuperlo ecc.) con il loro inconcludente comportamento, fatto di grida e poi di un accodarsi, in nome della “Ditta” che non c’è più, reggono il moccolo e illudono una base di sinistra che pensa che si possa stare ancora in questo PD avendo e sperando un orizzonte di sinistra.
Non riesco a spiegarmi cosa dovrebbero fare di più Renzi e i suoi, rispetto a quello che stanno facendo da un anno a questa parte, perché la sinistra nel PD e anche la Kermesse di Milano della sinistra Human factor, prendessero atto che la “Ditta” non solo non è più a sinistra ma guarda con interesse sempre crescente a destra.
Ma non sarebbe opportuno che, sia i Civati ecc.,sia quelli della kermesse di Milano prendessero in considerazione di lasciare il PD al suo nuovo destino e cercassero di valorizzare da una parte persone come Landini, che riesce a trasmettere ancora entusiasmo e speranza e dall’altra dialogare in modo onesto e costruttivo,senza spocchia di primi della classe, con l’unica forza in campo,il M5S,che in questo momento triste e confuso per la sinistra italiana porta avanti iniziative che più di sinistra non si potrebbe?
Mi riferisco alla lotta ai vitalizi,ai privilegi dei politici,alla rinuncia del finanziamento pubblico e
alla taglio drastico degli emolumenti dei politici da una parte e dall’altra alle proposte di stabilire per legge un max alle pensioni (3000,-5000, euro/mese), con un collegamento ai contributi versati, e alla battaglia per il reddito di cittadinanza.
La lotta coerente ai privilegi e agli sprechi della “casta” è il primo passo assolutamente necessario per avvicinare il popolo ai propri rappresentanti e alla politica e attuare una vera democrazia.
Il reddito di cittadinanza è il passo che una sinistra dovrebbe sposare per dare il minimo di dignità e portare un po' avanti quelli che sono nati e rimasti indietro.
Il riordino delle pensioni, un doveroso rispetto per le giovani generazioni e un segnale in direzione di una società solidale e tendente a stabilire diseguaglianze moralmente accettabili.
Giuseppe Furano”