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Il poeta cletese Franco Pedatella interviene  sul prossimo referendum in Lombardia e Veneto preoccupato della unità della nazione .

Eccovi il suo nuovo lavoro poetico:

 

 

 

 

 

 

Non sono degni figli di Manzoni

quelli che in nome dell’autonomia,

sia pure regionale o locale,

distruggon l’unità della nazione,

 

dimentichi che fummo calpestati

dagli altri europei e pur derisi,

quando non eravamo un popol solo

ma numerosi italici divisi.

 

Grandi Lombardi tesero le braccia

ad altri che da Napoli e Sicilia

per l’unità pensavano ed opravano,

per sé rischiando e i figli i duri ceppi

 

dentro prigioni oscure e prive d’aria.

Altri nei campi di battaglia il petto

offrivan generosi a questa Patria

unita, tricolore e popolare.

 

Oggi vorrebber tutto cancellare

con segno di matita su una scheda,

senza quei sentimenti caldi e forti,

vili i fautori della secessione,

 

che nelle scarpe il fango di trincea

non han sofferto o, peggio, ai piedi nudi

non han provato il freddo dell’inverno

nevoso, quando soffia Tramontana

 

o imperversa Orione sulla terra

con neve e gelo, ma in palazzi agiati

il caffelatte e zucchero filato

han gole lor gustato a colazione.

 

Odo ancor gridare da prigione

“Italia” Maroncelli e Silvio Pellico

ed invocar Manzoni quasi in priego:

“Liberi non sarem, se non siam uni”.

 

Questo richiamo mi colpisce al petto

ed ammonisce che l’autonomia

è il primo passo invèr la divisione

di un popolo che torna ad esser franto.

 

Perciò tornate ad essere fratelli

sotto itala bandiera che vi stringe

in un sol corpo, membri di famiglia,

ov’oneri ed onori son gemelli!

 

Cleto, 7 ottobre 2017           Franco Pedatella

 

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Sabato 14 ottobre è stato un giorno speciale che i cittadini di San Pietro in Amantea ricorderanno a lungo.

Il nostro piccolo paese ha vissuto due avvenimenti che hanno visto la partecipazione di tutta la comunità.

Alle ore 10 nella chiesa della Madonna delle Grazie ha dato l’ultimo saluto all’Ins. Francesco Guzzo, una persona molto amata e stimata e che ha ricoperto la carica di Sindaco per 25 anni dal 1970 al 1995.

Alle ore 19, sempre nella stessa chiesa, la comunità parrocchiale, con tantissimi fedeli venuti specialmente da Lago, ha salutato e festeggiato l’arrivo dei nuovi sacerdoti: Don Giancarlo Gatto e don Juan Paterno.

Don Giancarlo Gatto, che ricopre già la carica di Parroco nella vicina Lago, è stato nominato Amministratore parrocchiale, mentre don Juan Paterno il suo vicario.

Alla fine della bellissima e partecipata Santa Messa presieduta da don Gianni Citrigno, Vicario della Diocesi di Cosenza – Bisignano, inviato dall’Arcivescovo Mons. Nolè perché impegnato a Roma per la canonizzazione di fra Angelo d’Acri, è stata preparata una grande festa nei locali annessi alla chiesa.

C’è stato un bel momento di festa.

Per l’occasione si sono visti tantissimi personaggi di cui avevamo perso le tracce.

Da parecchi anni si erano allontanati dalla Parrocchia.

Alcuni addirittura andavano a Messa nel convento di San Bernardino e nella chiesa dei Cappuccini in Amantea.

Si erano allontanati dalla nostra Parrocchia perché con l’ex Parroco, Padre Pio Marotti, non andavano più d’accordo essendo stati esclusi, per vari motivi che non intendo elencare, dai comitati festa e dal Consiglio Pastorale e dal Consiglio per gli affari economici.

Ora che Padre Pio è stato trasferito nella Parrocchia Santa Maria La Pinta in Amantea sono ritornati in parrocchia come il figliol prodigo.

Sono stati loro che hanno preparato l’ottimo e ricco buffet. Sono stati loro che hanno invitato con un manifesto i cittadini sampietresi, a nome della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, a partecipare numerosi alla messa vespertina d’insediamento.

Nell’omelia del Vicario Generale mi sarei aspettato, però, un piccolo accenno al parroco uscente, un ringraziamento per la disponibilità dimostrata ad assumere un nuovo servizio e per il lavoro svolto nella Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea per lunghi anni.

Devo ammettere che il mio cuore è in subbuglio, non si possono dimenticare i 12 anni che Padre Pio é stato in mezzo a noi.

Il ricordo di questi anni, sono sicuro ci accompagnerà nella nuova pagina del libro della vita, come ci hanno accompagnato i distacchi degli indimenticabili don Gabriele Muti, don Giovanni Posa, don Pietro Cricelli, don Gianpiero Fiore, Padre Salvatore Sulla.

Ha dato il benvenuto il Sindaco, che per l’occasione indossava la fascia tricolore, Gioacchino Lorelli.

Dai volti dei parrocchiani si poteva notare tanta curiosità e attesa verso l’Amministratore e il suo Vicario.

L’accoglienza affettuosa che Don Giancarlo e don Juan hanno ricevuto sono certo che ci condurrà ad avere rapporti di amicizia vera e sincera, e come ha sottolineato anche il Sindaco, ad una fattiva collaborazione per il bene della Chiesa e della Parrocchia.

Preghiamo in attesa di avere ulteriori incontri e confidiamo nell’intercessione del nostro Santo Patrono San Bartolomeo Apostolo e della Madonna delle Grazie.

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Riceviamo e pubblichiamo

“Non sono un esperto costituzionalista e neanche un giurista, ma un semplice cittadino che segue la politica come passione civile che vuole dare un suo parere, non certo in punta di sottile diritto Costituzionale ma in punta, questo sì, di logica, buon senso e di rispetto di quell'art. 1 della vigente Costituzione che recita "...la sovranità appartiene al popolo...

Due leggi elettorali (Porcellum e porcellinum) elaborate dai cosiddetti esperti e votate dal Parlamento sono state bocciate, per nostra fortuna e per fortuna della Democrazia, dalla Corte Costituzionale.

Anche a un non esperto come me, entrambe, davano dimostrazione inequivocabile che le classi dirigenti e alcuni partiti (PD e FI), attraverso queste leggi elettorali illegittime, hanno tentato di limitare il potere del cittadino elettore con artifici antidemocratici in contrasto con lo spirito democratico della nostra Costituzione.

I punti fondamentali ritenuti antidemocratici e anticostituzionali rilevati dalla Corte, comprensibili da qualsiasi elettore, anche non esperto, erano il premio di maggioranza che dava vita a maggioranze truccate, che schiacciavano gli avversari politici, e le liste bloccate imposte agli elettori che non potevano scegliere i loro rappresentanti.

Ma i politici pur dopo le due bocciature della Corte Costituzionale e la bocciatura del popolo che il 4 dicembre ha stroncato il loro tentativo di stravolgere la nostra Costituzione, sempre nel verso di limitare il diritto democratico del cittadino elettore, ci riprovano con il rosatellum (ovvero merdellum).

E guardando chi è la compagnia che sostiene il merdellum, (PD,FI,Lega, e satellitini vari) non ci vuole molto a capire che questi signori non stanno lavorando per la democrazia e per il rispetto della Costituzione.

Questi partiti (PD-FI-Lega-AP) non si arrendono e in modo spudorato inseguono ancora una volta l'obbiettivo di limitare il potere del cittadino elettore e tentano di rifilarci la terza legge elettorale incostituzionale.

Gli obiettivi che si prefiggono sono: limitare il diritto di scelta dell'elettore (una quota di nominati e una quota libera), favorire alleanze (per fregare l'elettore) che si scioglieranno dopo il voto per dare il via all'ennesimo abbraccio PD-FI e qualche satellite (compreso il non "so cosa sia" Pisapia), fregare MPD art.1, ma sopratutto il M5S, che se pur vincerà le elezioni e sarà il primo partito ,non potrà governare.

Io come semplice elettore vorrei che la legge elettorale avesse come scopo quello di avvicinare l'eletto all'elettore, che desse a tutte le istanze ideali e culturali della società la possibilità di essere rappresentate nel Parlamento, luogo democratico della mediazione.

Una legge basata sul sistema proporzionale puro, con un minimo di sbarramento, mi sembra il sistema più onesto, più democratico e più rispondente allo spirito della nostra Costituzione perché riflette perfettamente il principio di rappresentanza elettori-eletti e non riduce all'irrilevanza il pensiero minoritario.

In una democrazia parlamentare quale è quella italiana il popolo sceglie i suoi rappresentanti. Il governo nascerà in Parlamento sulla base di un confronto e di una mediazione tra forze politiche portatrici di valori e ideali diversi, ma non contrapposti, che troveranno un accordo su un programma ben definito che è il frutto di una mediazione politica e diventa una maggioranza.

Le altre forze portatrici di valori e ideali diversi, non ridotte all’irrilevanza, possono svolgere un’opposizione efficace.

Io sono un elettore che guarda con interesse, a quel mondo che il 4 dicembre ha votato NO alla riforma Renzi-Boschi-Verdini (M5S e l'universo della sinistra, liberata (spero) dalla logomachia Pisapia), perché trovo in esse orientamenti ideali che configurano una idea di società che sento vicina.

Dopo una elezione democratica con una legge elettorale proporzionale, tra queste forze potrebbe avviarsi un confronto e arrivare a un programma comune per governare l'Italia in discontinuità con il PDR e FI.

(Per fermare il Rosatellum si può firmare una petizione promossa dal IlFattoquotidiano!)

Giuseppe Furano

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