Nessun esito positivo dalle tante azioni poste in essere dai fiumefreddesi per mantenere il proprio parroco.
Dura lex, sed lex.
La Chiesa non deflette dalle sue posizioni, i parroci sono tenuti all’obbedienza, ed il popolo non può fare altro che esprimere il proprio dissenso, silenzioso o meno, forte ed espressivo, o meno, ma senza speranza alcuna.
Succede a Fiumefreddo Bruzio con reazione eclatante, succede nel silenzio, invece, a Longobardi.
Ed ecco il nuovo parroco.
Prenderà servizio il 12 ottobre alle ore 18.00
Si tratta di Don Sergio Locane, al momento sacerdote nella parrocchia San Michele Arcangelo di località Cariglio a Fuscaldo.
Don Sergio è nato a Cosenza il 19 settembre 1974 ed è stato ordinato sacerdote il 9 settembre 2000.
Stamattina il Santo Padre ha usato la parola “Vergogna” del descrivere quanto accaduto in Sicilia dove sono morti tantissimi migranti in viaggio verso la salvezza. Ma ne riparleremo.
Il termine vergogna è sicuramente “troppo forte” per descrivere quanto sta accadendo a Fiumefreddo Bruzio, dove un parroco senza alcuna colpa viene rimosso, ma la foto e quanto su essa scritto offre il senso di una situazione altrettanto grave:
“ A questo punto per aver infangato una persona per vendetta, solo perché non si è piegato o adeguato a ciò che era diventata una regola, solo perché ha contrastato la dittatura, è giusto che vengano mese le carte in tavola. E’ giusto che si sappia la verità e che finalmente si sappia nomi e cognomi dei PUPARI che si sono esibiti un questa sceneggiata sul palcoscenico della Curia di Cosenza. Signori il “processo” è finito. L’imputato è stato Condannato “ PER NON AVER COMMESSO IL FATTO”.
Un messaggio molto criptico che non permette di capire, se non il fatto che l’estensore ha timore di dire quanto sa, quanto sembra sappiano tutti ma che hanno difficoltà a dire.
Circola una voce che parla di una potente famiglia che ha da sempre governato la Chiesa ed alla quale il parroco don Mauro non avrebbe riconosciuto più questo privilegio, una voce che si mischia a quella di un parroco “libertino” .
Noi non crediamo ad alcuna delle due “offerteci” con una incredibile discrezione, ma l’immagine della fiaccolata ci invita a ritenere che il popolo di Fiumefreddo ami don Mauro e che il parroco sia davvero una vittima innocente.
Al Papa di non sottovalutare la ricerca della verità anche per questo caso, quella verità che serve per avere una Chiesa migliore, quella che LUI vuole!.
L’Arcivescovo di Cosenza ha disposto il trasferimento dell’attuale parroco di Fiumefreddo Don mauro Fratucci.
Sconosciute le ragioni.Ed i fiumefreddesi hanno detto NO! Al punto che una decina di loro hanno manifestato davanti al vescovado cercando la verità.
Viaggio inutile perchél’arcivescovo era assente ed il Vicario della Curia però non ha saputo dare spiegazioni precise in merito al trasferimento.
Il problema attualissimo è se nella chiesa del papa Francesco, una chiesa che cerca il rapporto con il popolo cristiano questo possa avere parola nella vicenda del proprio pastore, quello con il quale si incontra giorno dopo giorno nella sante messe, che battezza i propri figli ed assiste fino alla estrema unzione e se possa almeno sapere le ragioni di allontanamento, perché di allontanamento per loro si tratta e non di trasferimento.
Da qui la fiaccolata di protesta che si è tenuta il 25 scorso con centinaia di persone presenti a gridare senza voce il loro desiderio di conservare il parroco don Mauro.
E se non bastasse i fedeli di don mauro sono pronti ad andare dal Papa.