Tutto a posto. Cleto non sarà isolata ed i suoi studenti potranno frequentare tranquillamente( si fa per dire) le scuole superiori.
Se la Fersav chiude poco importa. Anzi. Forse meglio. I 50 dipendenti saranno assorbiti dalle Ferrovie della Calabria.
Le organizzazioni sindacali si sono incontrate con l'assessore regionale Luigi Fedele e con i rappresentanti di Ferrovie della Calabria, arrivando ad una decisione congiunta: «Tutti i servizi svolti dalla Fersav siano rilevati da Ferrovie della Calabria».
Tale soluzione è stata resa possibile «perché non comporta costi aggiuntivi per Ferrovie della Calabria».
( Giuro che è esattamente quello che è stato scritto, anche se è necessario avere tantissimi dubbi: come è possibile se non ci sono costi aggiuntivi per le Ferrovie della Calabria che prima non funzionassero?).
Soddisfazione dei sindacati al punto che la Filt-Cgil dichiara «importante aver raggiunto questo obiettivo perché è stata garantita continuità occupazionale a tutti i 50 dipendenti che rischiavano seriamente soluzioni non definitive e senza garanzie. Inoltre l'accordo sottoscritto raggiunge anche un altro importante risultato da sempre considerato fondamentale per la Cgil: il passaggio nella sfera pubblica di servizi di trasporto locale che devono servire ai cittadini e alle comunità calabresi».
La Filt-Cgil ringrazia l'assessore Fedele «per aver favorito questa soluzione»
La vicenda ha dell’incredibile. Per questo ve la raccontiamo.
Tutto nasce dalla Fersav una azienda di trasporto pubblico locale costituita nel 2005 da Ferrovie della Calabria e SAV, storica azienda di Tropea. Un pastrocchio! La Fersav resta affidataria dei trasporti da Cleto verso Amantea ed in particolare de trasporto degli studenti delle superiori.
La Fersav vive di soldi pubblici. Poi i soldi finiscono e cominciano i problemi .
Ad agosto è un fiorire di problemi, al punto che i componenti in consiglio di amministrazione delle Ferrovie della Calabria chiedono la messa in liquidazione della società. Il Tribunale di Catanzaro sospende la messa in liquidazione.
Ma è solo un palliativo. Arrivano, infatti, le 50 lettere di licenziamento collettivo , di cui 20 circa in provincia di Cosenza. Tra questi anche gli autisti che collegavano Cleto. Il personale della Fersav lamenta anche la mancata corresponsione degli ultimi stipendi. Il rischio è quello dell’isolamento di diversi piccoli comuni calabresi.
Il comune di Cleto è preoccupato. I genitori di Cleto sono preoccupati al punto che si rivolgono al dipartimento regionale. Tutto inutile.
Ed allora ecco che il comune di Cleto adotta una delibera di Giunta , la n 103 del 29 agosto , con la quale chiede alla regione Calabria di trovare una soluzione immediata e definitiva al problema di Cleto.
Insomma il comune di Cleto si ritiene non competente in materia di trasporti pubblici dal proprio comune verso quello vicini , perfino quando si tratta di trasporti scolastici.
Ma poi con un guizzo d’ingegno, molto probabilmente se non sicuramente concordato con qualcuno del comune di Amantea ( una eventuale indagine non potrà non scoprirlo), ecco che il comune di Cleto chiede al comune di Amantea di estendere il prioprio trasporto urbano anche al comune di Cleto. Almeno fino a quando la regione non si determinerà.
Intelligentemente il comune di Cleto pone due condizioni:
- Nessun onere dovrà gravare sul comune di Cleto ( diversamente lo avrebbe potuto far lui direttamente)
- Interruzione immediata del servizio appena la regione avrà risolto il problema stabilendo chi è legittimato a gestire il servizio di Cleto.
Ed allora ci siamo posti una domanda.
Ma la gestione dei collegamenti Cleto Amantea determina costi? E se non li determina perché licenziare gli autisti della FERSAV? Se invece li determina chi li coprirà?
Va beh! Mi son detto tanto il comune di Amantea non può accogliere la istanza di Cleto. Non è competente a rendere servizi in territori diversi dal suo! Se accogliesse tale istanza ,in teoria potrebbe essere richiesto di fare la stessa cosa per tutti gli altri comuni i cui ragazzi frequentano le scuole superiori di Amantea e cioè Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Longobardi, Belmonte Calabro, Lago, San Pietro in Amantea, Serra di Aiello , Aiello Calabro e Nocera Terinese.
Ed invece no! Il grande cuore della città di Amantea si spende per tutti i problemi degli altri paesi limitrofi.
Ed ecco la delibera 146 del 2 settembre 2013 con la quale Vadacchino, Tempo, Carratelli e Mazzei estendono il servizio da urbano ad extra urbano
Tanto, si legge nella delibera stessa questa decisione non comporta spese per il comune di Amantea!.
Ma tutto ciò è legittimo?
Noi riteniamo di no! Ma non compete a chi scrive giudicare in merito. Aspettiamo però che il personale appena licenziato dalla FERSAV a breve apra una vertenza contro chi ha preso il loro lavoro!
Una rapina evidentemente studiata preventivamente e poi freddamente eseguita.
La storia vede un commerciante di Fiumefreddo Bruzio che va a depositare l’incasso delle sue attività commerciali, una moto, due rapinatori con casco integrale.
Il luogo è san Lucido, la filiale della banca Carime di Via Regina Elena
Sono le 11.30 di mattino. Il commerciante si reca a versare l’incasso nella cassetta di sicurezza della banca.
I rapinatori lo aggrediscono con violenza. Pugni e calci su tutto il corpo.
Colpito anche con il calcio della pistola cade sanguinante e dolorante e viene rapinato di una somma di circa 15-20 mila euro.
Poi la fuga dei malviventi con una moto di grossa cilindrata; il casco integrale ne protegge la identità.
Il rapinato riesce appena ad alzarsi ed a rifugiarsi nella banca.
Gli investigatori procedono con le indagini.