E’ stato presentato il progetto della nuova discarica consortile di rifiuti ubicanda nel comune di Lago (Cs). L’incontro si è tenuto nella sala consiliare del comune in uno al convegno dal tema “ "Ambiente e Territorio, con illustrazione del progetto di costruzione di nuova discarica in località Giani – Primo lotto funzionale". Il progetto generale si articola in due lotti, ha un costo complessivo di 5.450.000,00 euro e prevede una capacità a regime della discarica pari a 400.000 metri cubi.
Il convegno è stato voluto dal sindaco del comune di Lago architetto Vittorio Cupelli e dall’'Assessore regionale dell'ambiente guidato on. Francesco Pugliano.
L'iniziativa è stata promossa dall'Amministrazione comunale di Lago, presieduta dal Sindaco architetto Vittorio Cupelli, d'intesa con l'Assessorato regionale dell'ambiente guidato dall'on. Francesco Pugliano.
Erano presenti Giacinto Mannarino, sindaco di Longobardi, Francesco Bruno, sindaco di Belmonte Calabro, Vincenzo Aloisio, sindaco di Fiumefreddo Bruzio, Gioacchino Lorelli, sindaco di San Pietro in Amantea, amministratori di Amantea e di Serra Aiello, e la dottoressa D'Ascola, responsabile del Servizio Igiene di Amantea.
I lavori sono stati introdotti dal sindaco Cupelli che ha rivendicato alla sua amministrazione il merito della lungimiranza nell’affrontare con onestà ed intelligenza politica il problema dei rifiuti giungendo all’obiettivo di dotare l'hinterland di una discarica moderna e funzionale.
Cupelli ha evidenziato che "La Regione Calabria ha stipulato nel 2006 con i Ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente un Accordo di Programma Quadro (APQ) per la tutela e il risanamento ambientale del territorio regionale, nel 2009 integrato da altri atti amministrativi. Il Comune di Lago è stato inserito nell'elenco dei beneficiari di un finanziamento pari a 5.450.000,00 euro, disposto dal II Atto integrativo dell'APQ, di cui 4.930.000,00 con fondi CIPE e 1.060.000,00 con quota privata, importo necessario alla realizzazione di una nuova discarica RSU ed annesso impianto di recupero energetico da biogas, allo scopo di superare l'emergenza ambientale in Calabria e nello stesso tempo produrre significative economie e vantaggi per il Comune di Lago (incameramento di nuove entrate, riduzione dei costi e delle tariffe)".
Poi ha aggiunto che "La discarica da realizzare sarà il luogo dove verranno depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani prodotti dal nostro Comune e dai Comuni limitrofi. Essa sarà realizzata secondo una struttura a barriera geologica, in modo da isolare i rifiuti dal suolo, è sarà in grado di riutilizzare il biogas come combustibile per produrre energia elettrica. Il nuovo impianto verrà realizzato nel pieno rispetto della normativa ambientale, del Piano di sorveglianza e controllo e del Piano di recupero ambientale, approvati ai sensi della Direttiva europea sulle discariche recepita con D. L.vo n.36/2003 e successive modifiche e integrazioni. I poteri di vigilanza e controllo sul funzionamento della discarica saranno attivati dalla Provincia di Cosenza, dall'ARPACAL, dall'Assessorato regionale all'ambiente e dal Comune di Lago".
Sono seguite le relazioni tecniche svolte dall'ing. Giuseppe Biolatti, quale progettista e direttore dei lavori, e dal geologo dottor Giuseppe Magliocco.
L'assessore Pugliano ha dichiarato "Noi abbiamo ereditato un sistema frutto di una pluriennale gestione commissariale straordinaria e caratterizzato da alti costi, inefficienza e squilibrio tra le diverse aree della nostra Regione. Ci siamo impegnati a rimuovere due cause ostative ad una moderna politica ambientale: la psicosi delle popolazioni circa le conseguenze della costruzione di discariche e la pretesa di produrre rifiuti per poi smaltirli altrove. L'impegno del mio Assessorato ha consentito di ridurre il costo giornaliero dei rifiuti a carico della Regione da 500.000 euro a 300.000 euro".
La discarica permetterà di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti di Amantea che sarà la massima utilizzatrice della nuova discarica, sempre sperando che la relativa gestione possa avvenire con la regolarità possibile solo previo puntuale copertura dei costi da parte dei comuni.
Nemmeno a farlo apposta, mentre la Calabria viene interessata da un intenso sciame sismico, il comune di Cleto aderendo alla iniziativa “ Io non rischio” sensibilizza i propri concittadini al terremoto.
Cleto sabato 28 e domenica 29 settembre sarà uno dei 200 comuni italiani nei quali si terranno punti informativi sulla prevenzione e sulla difesa dal rischio sismico
Una campagna, giunta alla terza edizione, che si svolge in 209 piazze di circa 200 comuni italiani su quasi tutto il territorio nazionale e interessa 77 province, per un totale di 18 Regioni e una Provincia autonoma coinvolte. Oltre 3.200 volontari di 14 associazioni nazionali di protezione civile saranno impegnati in piazza a sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico. Nel 2011 la campagna è stata realizzata in via sperimentale in nove piazze di sei regioni italiane, mentre l’edizione 2012 ha coinvolto 102 piazze di quasi tutte le regioni della Penisola.
L’obiettivo della campagna è quello di promuovere una cultura della prevenzione, formare un volontario più consapevole e specializzato ed avviare un processo che porti il cittadino ad acquisire un ruolo attivo nella riduzione del rischio sismico. Nelle due giornate in piazza i volontari saranno impegnati a distribuire materiale informativo e a rispondere alle domande dei cittadini sulle possibili azioni da fare per ridurre il rischio sismico.
Ecco i comuni calabresi interessati
CALABRIA
Acri (CS) – L’iniziativa si svolge a piazza Sprovieri. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Bisignano (CS) – L’iniziativa si svolge a Viale Roma. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Cleto (CS) – L’iniziativa si svolge a piazza Aldo Moro. Sono presenti i volontari di Anai
Cortale - L’iniziativa si svolge in località Abbazia. Sono presenti in piazza i volontari di Prociv Arci.
Cosenza – L’iniziativa si svolge in piazza XI Settembre. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Cutro – L’iniziativa si svolge nel piazzale della chiesa del Ss. Crocefisso. Sono presenti in piazza i volontari di Prociv- Arci
Girifalco (CZ) – L’iniziativa si svolge a Piazza Umberto I°. Sono presenti in piazza i volontari della Prociv-Arci
Lamezia Terme – L’iniziativa si svolge a Corso Giovanni Nicotera. Sono presenti in piazza i volontari di Fir-CB
Mammola (RC) – L’iniziativa si svolge a Via F. Ferrari. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Marina di Gioiosa Ionica (RC) – L’iniziativa si svolge in piazza Zaleuco. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Mendicino (CS) – L’iniziativa si svolge a Piazza Municipio. Sono presenti in piazza i volontari di Ucis
Mesoraca (KR) - L’iniziativa si svolge a Piazza de Grazia (via XX Settembre). Sono presenti in piazza i volontari di Prociv-Arci
Palmi (RC) – L’iniziativa si svolge in piazza 1° Maggio. Sono presenti in piazza i volontari di Prociv-Arci
Reggio Calabria – L’iniziativa si svolge a Piazza San Giorgio al Corso – Corso Garibaldi. Sono presenti in piazza i volontari di Unitalsi
Rizziconi (RC) – L’iniziativa si svolge a Piazza Umberto. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
San Giorgio Morgeto (RC) – L’iniziativa si svolge a Piazza Amendolea. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
San Giovanni in fiore (CS) – L’iniziativa si svolge a Via Roma. Sono presenti in piazza i volontari di Anpas
Scalea (CS) – L’iniziativa si svolge a Piazza Caloprese – Via Michele Bianchi. Sono presenti in piazza i volontari di Prociv -Italia
Amantea non ne ha bisogno. Tutto è pronto per il prossimo terremoto.
Riceviamo e con piacere pubblichiamo:
“La saga degli Ausoni. Lipari e Temesa, una faccia, una faccia.
Un mio lontano parente emigrato in America diceva che la terra dove ognuno di noi nasce rimarrà per sempre attaccata sotto la pianta dei piedi e, per quanto mi riguarda, credo che ha avuto perfettamente ragione. Da piccolo non badi più di tanto a cose di una certa importanza: si bada al gioco, insomma, a cose magari più attinenti a quella età. Da giovani ancora peggio, si cazzeggia e si pensa a cose e questioni intimamente personali. Ma tutto questo ha poco importanza. E’ da grande e con la maturità che si cominciano ad apprezzare le cose belle del territorio e tutto quello che esso possiede, il mare, le montagne, insomma tutto, compreso il più piccolo filo di erba accarezzato da quell’alito di vento che la mitologia chiama Eolo.
Ora, parlando di Eolo e delle Isole Eolie è impossibile scinderlo da una leggenda arrivata fino noi dagli storici antichi e ripresa da quelli contemporanei. Mi attengo a quella che ritengo sia più fedele al quadro archeologico del nostro territorio: narra Diodoro Siculo che in un determinato periodo della protostoria italiana un certo Liparo, figlio del re Ausone eponimo degli Ausoni, che viveva nei pressi dell’attuale zona di Sorrento, cacciato dai fratelli dal continente trovò riparo assieme alla sua famiglia e le sue genti presso le isole a cui dette il proprio nome, le isole Lipari appunto. Passò un giorno sull’isola Eolo, (Re dei Venti nell’Odissea) il quale, ospitato da Liparo, si innamorò della figlia che poi sposò e gli succedette al trono quando Liparo, oramai vecchio, stanco e nostalgico, volle ritornare sul continente nuovamente nella zona di Sorrento. Eolo ebbe sei figli, ma uno in particolare, Giocasto, continua a regnare sulle coste calabresi proprio dirimpetto alle isole Eolie. Vi pare poco?
In realtà, quando gli storici antichi riportavano di leggende di matrimoni fra eponimi e belle donne o magari vergini, altro non si riferivano che a crudeli guerre per assoggettarsi interi territori, vuoi per motivi prettamente economici, legati al controllo di materie prime (rame, stagno oppure ossidiana), vuoi per il controllo dei traffici nel Mediterraneo, da parte dei Micenei in particolare.
Per quanto riguarda il nostro territorio, non è da escludere che i Temesani abbiano partecipato alla spedizione punitiva avvenuta intorno al 1270 a.C. (XIII sec. a.C.) con una coalizione partita dal Tirreno. Non a caso a Lipari, sugli antichi impianti abitativi risalente all’età del bronzo (XVI sec. a.C.), segnati da una distruzione violenta, si sovrappone una nuova cultura arrivata dal continente, definita dagli storici contemporanei ‘’ausone’’ (XIII sec. a.C.), cultura molto presente nel nostro territorio. Del resto anche Strabone parla di Temesa come di fondazione Ausone.
Tante vicende si sono sovrapposte nel corso dei secoli in questo territorio, e non meno importanti rispetto alla saga degli Ausoni, basta pensare al mito di Alybas, al passo omerico legato ai re greci che avevano come referenti i loro omologhi a Temesa, fino all’importanza che ha avuto la diocesi di Temesa in pieno medioevo, quando Papa Gregorio Magno comandò al vescovo di Temesa, Stefano, il legname per la costruzione della basilica dei SS. Pietro e Paolo nel 603. Una comunità tanto orgogliosa, quanto ricca e avanzata in termini culturali ed economici fin dall’età del bronzo. Temesa del resto non fu mai colonizzata perché alle genti greche non fu permesso. Ecco, oggi a noi abitanti di questo territorio manca quello, quel poco di orgoglio che potrebbe far ripartire questo territorio in ogni settore. Abbiamo il mare, un patrimonio storico-archeologico di inestimabile valore, centri storici da valorizzare che nulla hanno da invidiare ad altri posti nel mondo, vedi per esempio Aiello Calabro, Cleto e senza dubbio Amantea, e poi tutto quello che
madre terra ci dona da sempre in termini di eccellenti prodotti e bellezze naturali.
Valorizziamo perciò tutte questo bene reale, col tempo ne trarremo sicuramente dei benefici, siano essi di natura economica, sociale e culturale.
Ah, dimenticavo! Quando il vento soffia impetuoso sulla costa tirrenica non abbiate paura, è ancora lui Giocasto che si sollazza!
SALVATORE PERRI, GRUPPO ARCHEOLOGICO ALYBAS
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