
Carnevale per divertirsi? Certamente.
Ma insieme al divertimento, perché no, l’ opportunità di far pensare?
Così devono aver pensato un gruppo di misteriose ed affascinanti ragazze amanteane che hanno dato luogo ad un intenso e straordinario balletto con il quale hanno voluto, anche, ricordare la necessità di amare la natura e, di questa, in particolare gli animali selvatici, quelli che un tempo le donne stesse usavano come pellicce da portare per mettersi in mostra.
Che incredibile evoluzione culturale se oggi si approfitta dalla occasione profana del carnevale per lanciare un messaggio sacrale quale quello dell’amore per la natura e le sue componenti!. Impossibile descrivere la eccezionale coreografia del balletto che ha fermato un folto pubblico che allora è andato via quando il balletto è finito tra gli applausi. Un balletto sicuramente da ripetere magari la prossima estate in un luogo adatto quale potrebbe essere la grotta del parco che ne permetterebbe di apprezzare i movimenti dall’alto.
Le movenze dolcemente feline di tutto il balletto hanno mostrato il desiderio, fors’anche non cercato o non voluto, ma intensamente percepibile, di quella femminilità vincente che domani potrà conquistare un diverso e ben più espressivo ruolo sociale.
Salviamo gli animali della foresta dalle aggressioni del mondo, un invito espresso ,ma, insieme, forse , anche il messaggio che a salvare la natura ed il mondo potranno essere o saranno le donne, queste nuove donne che sanno conquistare nel bello l’attenzione della comunità sociale.
Un momento di gioia e di allegria da conservare e diffondere.Complimenti!
Amantea. La storia infinita della A3 , è anche la storia infinita della statale 18 che viene invasa dal traffico autostradale che per tale struttura è insostenibile ,prova ne sia lo stato del bitume della carreggiata.
Ma è anche la storia di Amantea che respira a “pieni polmoni” i gas di scarico del traffico pesante; un “omaggio” al già precario stato di salute dei locali.
Una, dieci, cento: ma quante già ed ancora questa situazione?
Non è il momento di costruire questa benedetta Amantea Cosenza, da utilizzare ogni volta che la A3 va in black out?
Ed ecco l’ennesimo stop della A3. L’annuncio è dell’Anas la quale comunica che :
Per procedere al completamento di alcuni lotti di lavori di rinnovamento dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria da martedì 19 a giovedì 21 nella fascia oraria notturna tra le ore 22:00 e le ore 5:00 sarà chiuso il tratto compreso tra gli svincoli di Altilia-Grimaldi e Falerna dal km 285,800 al km 304,000.
“Negli orari di chiusura, il traffico a lunga percorrenza in direzione sud verrà deviato allo svincolo di Rende-Cosenza Nord sulle strade statali 107 Silana Crotonese e 18 Tirrena Inferiore con rientro in autostrada allo svincolo di Falerna. Percorso inverso per i veicoli diretti a nord. Al traffico locale, in direzione sud, la circolazione sarà consentita fino allo svincolo di Altilia-Grimaldi
“Sfasciume pendulo sul mare”. Giustino Fortunato, l’ emerito meridionalista dell'Ottocento, che così definì l'Italia, resta di una straordinaria modernità. Giustino Fortunato descriveva il degrado idrogeologico del Sud agli inizi del '900, ricordando che nei secoli passati la pioggia era una grazia per l'agricoltura, i pascoli, l'approvvigionamento idrico. Ora non più, è una calamità. Da Nord a Sud, ogni volta che piove la penisola frana o si allaga. A rotazione in tutte le regioni i disastri non mancano. Siamo in "stato di calamità permanente". Ma forse dipende dall’uso irrazionale, assurdo, anzi “folle” che l’uomo fa del territorio. Forse dipende dall’arroganza della scienza ingegneristica che presume di sanare le stupidaggini con il cemento. Il cemento per sanare la speculazione cementizia. Ed anche l’abbandono del territorio.
Facile allora che tanto, se non tutto frani.
Tocca alla fragile collina dell’ospedale di Paola il cui piede viene inciso dai lavori di costruzione di una strada
E bene fa, come ha fatto, il PM della procura di Paola Maria Camodeca ad acquisire presso il comune di Paola “permessi a costruire, relazioni idrogeologiche, autorizzazioni varie”, atti da esaminare per valutare le eventuali responsabilità per quanto sta accadendo alla collina dell’ospedale di Paola.
Non ci sono ad oggi iscritti nel registro degli indagati ma le ipotesi di reato sono pesanti e vanno dal disastro colposo all’abuso d’ufficio; ovviamente, per il momento, a carico di ignoti.
Calamità naturale e solo calamità naturale o sottovalutazione della fragilità geologica della collina? Omissione di controlli od approssimazione comportamentale?.
Non è sempre e solo la natura matrigna, forse, anche, l’uomo è presuntuoso, sciocco ed approssimato.