Restituiti alla libera fruizione mq 200 di spiaggia occupata senza autorizzazione
Nella giornata odierna, in località Malfarà del Comune di Pizzo, personale della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina ha sequestrato 17 ombrelloni e altrettanti lettini
arbitrariamente posizionati sulla spiaggia da una struttura ricettiva del luogo.
Gli agenti hanno accertato che per l’occupazione non era stato ancora rilasciata alcuna autorizzazione da parte dell’Ufficio Demanio del Comune di Pizzo.
Le attrezzature balneari sono state rimosse e sottoposte a sequestro.
L’intervento ha permesso di restituire alla libera fruizione 200 metri quadri circa di spiaggia.
L’attività condotta dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia si inserisce nella cornice più ampia dell’operazione nazionale Mare Sicuro organizzata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera e coordinata, a livello regionale, dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria al fine di garantire una stagione tranquilla a bagnanti e diportisti ed assicurare la libera fruizione degli arenili da parte dei cittadini.
Nocera Terinese - Tre anni di estorsioni alle quali i carabinieri hanno posto fine arrestando il presunto aguzzino.
Poche centinaia di euro per volta, con cadenza regolare.
Questa la tecnica utilizzata da M.R.B., 29 anni, di origini bulgare, per evitare che la sua vittima, un commerciante di Nocera Terinese, denunciasse tutto alle forze di polizia.
Il giovane non chiedeva infatti grosse cifre, ma le pretendeva e con cadenza regolare.
Una piccola goccia, costante, che ha scavato lentamente nell’animo del commerciante fino a sfiancarlo.
Richieste che, negli ultimi mesi, si stavano facendo sempre più cospicue ed insistenti tanto da mettere a rischio l’attività commerciale stessa della vittima.
Una disperazione, quella dell’uomo, avvertita dai militari dell’arma dei carabinieri che, nella loro quotidiana azione di prossimità, sono riusciti a concretizzare i loro sospetti sulla vicenda ed a trarre in arresto, in flagranza di reato per estorsione, il giovane aguzzino che, durante una delle tante volte in cui passava a ritirare “la sua parte”, è stato bloccato dai militari operanti subito dopo aver intascato i quattrocento euro mensili.
È stata così interrotta una lenta agonia che ha sottratto, in poco meno di tre anni, quasi 15.000 euro al commerciante nocerese.
Falerna - Svuotato, in seguito al decreto Salvini, il Cas di Falerna.
Stamattina, valigie davanti all’ingresso e ospiti trasferiti in un’altra struttura.
Si tratta di 14 persone, tra cui anche 5 bambini finora ospitati nel centro costiero.
Non sono mancati, ovviamente, i commenti a caldo, considerando che oggi è anche la Giornata mondiale del rifugiato.
Don Giacomo Panizza (Progetto Sud) scrive in un post su Facebook: “Di fronte all'ingiustizia, la Speranza ci dice che Dio sa trarre il bene anche dal male”.
“Noi, ovviamente, non ci stiamo” aggiunge don Giacomo.
“Delle 14 persone, tra cui mamme con 5 bambini, molte saranno trasferite in un altro Cas.
Alcuni avevano già iniziato dei percorsi di formazione professionale.
Altri stavano già lavorando, facendo piccole attività.
E due persone che li accompagnavano hanno perso il posto di lavoro.
Anche per questo Don Panizza si arrabbia.
Non è un problema di costi in meno, ma di dignità che viene a mancare.
Spostare persone da una parte a un’altra, come se fossero dei pacchi postali, è per noi inaccettabile” dice Marina Galati, sempre della Progetto Sud.
Che poi su Facebook ringrazia “Lorena, Simona e Luisa da parte di tutti noi per come hanno accompagnato le donne ospiti del centro straordinario di accoglienza di Falerna, con la loro professionalità e umanità”.
Giovedì, 20 Giugno 2019 16:50
Ndr. Si tratta di persone che vengono spostate da un Cas ad un altro.
Ovviamente queste persone saranno assistite da altre addette, magari di una cooperativa non facente capo a don Giacomo Panizza, così che per ogni perdente posto a Falerna dovranno esserci altre addette nell’altro Cas.
Porti pazienza don Giacomo, non sciolga la Progetto Sud, arriveranno tanti altri migranti e la chiesa che è ben ricca, potrà ospitarli eventualmente anche a Falerna.