Lo scorso 2 agosto alcuni docenti calabresi hanno chiesto al governatore della Calabria Mario Oliverio un incontro per partecipare una mozione per sollevare la questione di legittimità della riforma della scuola di cui alla Legge 107/2015 che, a loro giudizio, presenta evidenti profili di incostituzionalità.
Una richiesta rimasta senza il positivo esito sperato
E così ieri , giorno di ferragosto, i docenti calabresi hanno depositato ufficialmente la mozione in Consiglio Regionale perché sia adita la Corte Costituzionale contro la Riforma della Scuola del Governo Renzi.
Ed hanno anche chiesto al presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, di inserire il punto all’ordine del giorno della seduta del 31 agosto.
Sostengono infatti che la mozione debba essere inserita con urgenza, poiché il 13 settembre 2015, scadranno i termini per la proposizione del ricorso da parte della Regione Calabria.
I docenti proseguono che “Questa Riforma della scuola lede le competenze regionali ed è un oltraggio alla Costituzione, di cui tradisce numerosi principi.
In particolare si individuano violati gli articoli 3 e 33 della costituzione laddove non viene garantito il diritto allo studio e la libertà di insegnamento nel momento in cui tale diritto dipenderà dalle disponibilità economiche degli enti locali, sui quali graverà parte della gestione delle attività scolastiche, e dagli orientamenti dei dirigenti scolastici, che proprio in virtù dei “super poteri” di cui saranno investiti, potrebbero anche essere portati a scavalcare i ruoli e le competenze delle stesse amministrazioni regionali.
Ma la riforma avrebbe ripercussioni notevoli anche sul piano sociale ed economico della regione, laddove l’esodo di massa al quale sono di fatto stati costretti i precari con il ricatto dell’immissione in ruolo, genererà un disfacimento dei nuclei familiari, specie ove vi siano casi di disabilità non più tutelati dalla 104, e una notevole perdita di gettito fiscale e contributivo andando di fatto a ledere le competenze regionali in materia di "coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali", di cui all'art. 117 della Costituzione”.
Saprà Oliverio aiutare gli insegnanti andando contro Renzi ? Disperiamo che sia possibile!