Sono ben 713 i comuni in tutta Italia che andranno al voto il 26 e 27 maggio 2013 .
Di questi 44 in Calabria così distribuiti: 8 in provincia di Catanzaro, 13 in provincia di Cosenza, 6 in provincia di Crotone, 11 in provincia di Reggio Calabria e 6 in provincia di Vibo valentia. Ecco l’elenco completo
Elenco dei Comuni nella Provincia di Catanzaro
01. Badolato
02. Cardinale
03. Curinga
04. Gasperina
05. Magisano
06. San Mango d'Aquino
07. Santa Caterina dello Ionio
08. Stalettì
Elenco dei Comuni nella Provincia di Cosenza
01. Acri
02. Bonifati
03. Canna
04. Castrolibero
05. Corigliano Calabro
06. Dipignano
07. Maierà
08. Marano Marchesato
09. Paterno Calabro
10. San Lucido
11. San Martino di Finita
12. Serra d'Aiello
13. Terravecchia
Elenco dei Comuni nella Provincia di Crotone
01. Cerenzia
02. Isola di Capo Rizzuto
03. Petilia Policastro
04. Savelli
05. Scandale
06. Strongoli
Elenco dei Comuni nella Provincia di Reggio Calabria
01. Candidoni
02. Cosoleto
03. Fiumara
04. Gioiosa Ionica
05. Marina di Gioiosa Ionica
06. Melito di Porto Salvo
07. Roccaforte del Greco
08. San Luca
09. Seminara
10. Serrata
11. Siderno
Elenco dei Comuni nella Provincia di Vibo Valentia
01. Dinami
02. Gerocarne
03. Nardodipace
04. Parghelia
05. Polia
06. San Calogero
“La notte porta consiglio”, dice il vecchio adagio, nato quando non si sapeva che davvero di notte il cervello umano trova spesso risposta ai problemi irrisolti ( ovviamente se uno ha un cervello!).
E di consiglio ha certamente bisogno l’UDC in Calabria.
Già l’esclusione di Mario Tassone ha creato problemi ( vedi querelle con Occhiuto sui mancati voti al partito e sulla mancata elezione in parlamento dello stesso Occhiuto) che potranno essere sanati, forse, o con le prossime elezioni, ma subordinatamente all’allontanamento da Monti, o con una nuova direzione dell’ex partito di Casini ( che resta in doveroso silenzio)
Ora resta da sciogliere il problema di Occhiuto. Un problema ingombrante. Che cosa far fare a questo giovane rampante dell’UDC?
Un tempo, se fossimo al tempo della DC e del suo manuale Cencelli( ma sarà vero che sono sparite entrambi in Calabria?) la questione sarebbe stata risolta in base al peso specifico della persona. Ma oggi?
Oggi dopo la esclusione dal parlamento di Occhiuto, e per evitare che possa disperdersi qualsivoglia “capitale elettorale” costituisca la forza dell’UDC, è necessario far capire a tutti gli UDDICCINI che il partito non abbandona: MAI!
Quale credito potrebbe avere più l’UDC se abbandonasse le sue migliori espressioni?
Due le possibilità.
La prima è il posto di assessore regionale ( o similare) lasciato libero da Francescantonio Stillitani.
La seconda è un ruolo di rilievo nel partito.
La prima ci sembra più difficile. Intanto perché questo posto è agognato dall'attuale capogruppo del partito in consiglio regionale Alfonso Dattolo che era ed è il candidato designato se Cesa avesse lasciato il posto in parlamento ad Occhiuto.
Tanto più che Occhiuto non fa certo mistero di non amare questo centro destra e soprattutto qusta giunta con Scopelliti.
Una posizione che potrebbe essere stata la vera chiave di lettura della scelta di Cesa.
Tra tanti dubbi una sola cosa sappiamo che se Occhiuto andrà in Giunta , visto il suo inossidabile rapporto con Casini, questo potrebbe lasciar intuire che nell’UDC qualcosa sta cambiando!!
Aspettiamo: in politica la fretta è sempre cattiva consigliera.
Il riso , fa buon sangue. Così dice il vecchio proverbio che stimola a prendere la vita in modi più allegro, senza drammatizzare. Ma deve essere “buon riso”, quello vero, sincero, istintivo, che esce dall’anima o dal cuore, se volete, non quello insufflato, non quello di comodo ( reso al padrone che racconta la barzelletta).
Parliamo del Riso che viene insieme e dopo il sorriso.
Alla regione sicuramente lo sanno. Lo sanno che se non si può parlare di vera e propria terapia del sorriso, comunque una buona risata aiuta a far passare la giornata, a dimenticare i problemi( parliamo della comico terapia che viene usata sempre più frequentemente negli ospedali e soprattutto nei reparti nei quali sono ricoverati bambini)
Ed è probabilmente in questa ottica che viene dichiarato che “L’obiettivo prioritario” della Regione Calabria “é la riqualificazione, improntata ad una maggiore efficacia ed efficienza, della macchina amministrativa dell’Assemblea legislativa regionale, affinché possa affrontare le sfide del futuro”.
Se ne è discusso nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che ha tenuto ieri una lunga riunione durante la quale si è discusso della nuova organizzazione degli uffici di Palazzo Campanella.
Il presidente, Francesco Talarico, i vicepresidenti Alessandro Nicolò e Piero Amato ed i segretari-questori Giovanni Nucera e Francesco Sulla hanno pienamente concordato sull’urgenza di addivenire “ad una significativa razionalizzazione della spesa e, contemporaneamente, ad una maggiore efficienza del funzionamento dell’attività amministrativa che si traduca in risposte più immediate ai bisogni della collettività. Nel progetto della nuova architettura burocratica, si terrà conto, comparativamente, di quanto sta avvenendo nelle altre Regioni italiane, in presenza di una drammatica crisi economica e sociale che esige dalle Istituzioni tagli ai costi della politica ed, insieme, nuovi modelli operativi che riducano la spesa e, al tempo stesso, valorizzino il personale amministrativo”.
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale tornerà a riunirsi con all’ordine del giorno il medesimo argomento martedì 9 aprile. “In una fase di spending review - ha detto il presidente Talarico - che ha visto l’Assemblea operare corposi tagli ai costi della politica, ora è il momento di intervenire, rispettando le normative vigenti, sulla struttura burocratica per modernizzarla e renderla competitiva nelle nuove sfide che le Regioni hanno davanti. L’obiettivo è avere in tempi rapidi una struttura burocratica dinamica, aperta ed in grado di recepire le istanze dei cittadini”
Di fronte a queste affermazioni bisognerebbe forse ridere, ma qualcuno( e noi tra questi) può anche piangere. La regione afferma che la struttura burocratica regionale è statica e non è in grado di recepire le istanze dei cittadini.
Come facciamo a non crederci? Ma posto che sia vero chi governa la regione? Ed allora affermare che la burocrazia regionale NON VA non significa forse che la politica regionale NON VA?
Fa invece realmente ridere la affermazione che lo sforzo di rendere la struttura burocratica migliore lo si avverte solo in tempi di spending rewiew. Diversamente…..
Se non fosse che oggi è trenta marzo e non il primo aprile ci verrebbe in mente che si tratta di un pesce d’aprile.