
Non solo nel mio Comune San Pietro in Amantea nel lontano 2008 si è verificato il boom di candidati nelle elezioni comunali provenienti dalla Polizia Penitenziaria di Cosenza ma anche in altri Comuni italiani dal Nord al Sud. E il fenomeno, purtroppo, continua e riguarda tutte le forze dell’ordine. Candidati a ripetizione: sempre in aspettativa di 30 giorni regolarmente pagati. La pratica è diffusa. Compagnie di giro che presentano puntualmente la propria candidatura a ogni sacrosanta elezione. Nel 2008 si sono presentati nel mio paesello 13 candidati, tutti appartenenti alla Polizia Penitenziaria che prestavano servizio nel Carcere di Via Popilia in Cosenza. Ho scritto due articoli su “Il Quotidiano della Calabria” il 22 marzo 2008 e su “Calabria Ora” il 26 marzo 2008 affermando che c’era preoccupazione e sconcerto tra gli abitanti del piccolo borgo in quanto il candidato a Sindaco e gli altri candidati a consiglieri comunali si erano presentati in un paese lontano anni luce dai loro interessi e dal loro posto di lavoro e dai luoghi d’origine. La loro candidatura puzzava di furbizia. Sono stato attaccato ingiustamente e addirittura minacciato. In una lettera apparsa su “Calabria Ora” giovedì 27 marzo firmata dal candidato Sindaco della lista ”San Pietro per la libertà” sig. Carlo D’Angelo c’era scritto:- Il Sig. Gagliardi Francesco ha paura della competizione elettorale -. Sì, ho avuto tanta paura. Infatti la lista da lui capeggiata nelle elezioni comunali del 13 e 14 aprile 2008 ottenne appena 6 voti. Dico sei voti, sette in meno dei tredici candidati. Dicevo poc’anzi che la pratica è molto diffusa e i giornali purtroppo registrano casi analoghi del mio paese un po’ ovunque. Il 23 maggio 2009 “La Stampa” di Torino prendendo spunto dai miei precedenti articoli così scrisse: - La corsa delle divise al posto in lista. Mille Agenti delle forze dell’ordine candidati: per loro stipendio pieno e permessi -. Anche Pinuccio di “Striscia la notizia” il 5 ottobre u.s. si è interessato di queste candidature fasulle. In un paesino dell’Abruzzo in Provincia dell’Aquila Carapelle Calvisio, di appena 85 abitanti, con 67 elettori effettivi, si presentarono addirittura sette liste, 62 candidati in tutto. Un paese da record. In pratica un candidato per elettore. Ma le stranezze non finiscono qui. Quattro di queste liste erano composte di Agenti delle forze dell’ordine. Non c’è nulla di illecito, perché i candidati non hanno violato nessuna legge. Secondo la nostra Costituzione tutti erano e sono cittadini italiani e tutti avevano e hanno i requisiti necessari per presentare la propria candidatura in qualsiasi comune italiano. C'è un perché al quale non hanno mai voluto rispondere, però. Perché si presentano nei piccoli paesi dove non hanno la residenza e nessuno li conosce? Vogliono sfruttare una vecchia legge, Circolare Ministeriale del 21 marzo 2001 n.35. Ai candidati a qualsiasi tipo di elezione spettano 30 giorni di ferie retribuite. E se eletti possono chiedere il trasferimento nelle carceri vicino casa. Ritengo che questa legge ormai è vecchia e dovrebbe essere cambiata. Il Parlamento e il Governo dovrebbero intervenire al più presto, magari facendo in modo che l’aspettativa di 30 giorni non sia più pagata.
(Francesco Gagliardi)
COSENZA 30 SETTEMBRE 2020 - I militari del Reparto Carabinieri P.N. “Sila” Stazione di Spezzano della Sila Camigliatello Silano (CS) hanno accertato nei giorni scorsi delle irregolarità su un taglio boschivo regolarmente autorizzato dalla Regione Calabria. Durante il controllo è emerso che in località “Righio di Campagna” Comune di Casali del Manco, area ricadente nel perimetro del Parco, sono state tagliate e occultate 189 piante di Pino Laricio non autorizzate ed è stata realizzata una strada per l’esbosco che non rientrava nell’autorizzazione regionale. I Carabinieri Forestale hanno quindi elevato una sanzione amministrativa di euro 11mila euro alle due persone responsabili del taglio che sono state deferite all’autorità giudiziaria. La Stazione “Parco” di Spezzano della Sila Camigliatello Silano nel solo mese di settembre 2020 nel settore delle utilizzazioni boschive ha complessivamente accertato sette illeciti amministrativi sanzionando quattro persone per un importo complessivo di oltre 12mila euro.
Oggi che siamo chiamati alle urne dobbiamo essere consapevoli di questo: è il primo voto della nostra epoca con una pandemia in corso.
Un primato assoluto.
La famigerata influenza Spagnola del 1920 si consumò in un tempo in cui il suffragio universale era ben di là da venire: nell’ottobre di quell’anno, in Italia, si votò per le amministrative.
Ma al seggio potevano andare solo i maschi maggiori di trent’anni d’età.
È dunque, quella di oggi, la prima prova democratica segnata da un virus collettivo e globale: invita perciò, tutti noi, a una responsabilità maggiorata, a una riflessione più profonda sull’importanza di ciò che siamo chiamati a fare.
Il nostro appello a tutti i cittadini è quello di esercitare quel diritto di voto.
Non lasciamo che gli astenuti siano la maggioranza.
Cerchiamo tutti di rispettare le regole per un voto in sicurezza.
In un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo sono comprensibili i timori, specialmente per le persone più fragili, nel recarsi alle urne, ma si potrà votare in assoluta sicurezza.
Gli accessi alle varie sezioni elettorali saranno separati, saranno separate le entrate e le uscite.
Poche ma semplici regole: non si può accedere al seggio senza mascherina, si deve mantenere il distanziamento, fuori e dentro la sezione elettorale, si devono evitare assembramenti, all'interno ed all'esterno del seggio.
L'elettore dovrà utilizzare il gel prima e dopo il voto, dovrà seguire la segnaletica e le indicazioni degli addetti al seggio; serviranno inevitabilmente tempi più lunghi dovuti alle varie operazioni previste dal protocollo Covid, nel corso della giornata saranno sospese le operazioni di voto per alcuni minuti per permettere la sanificazione dei locali
BUON VOTO A TUTTI