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Spirli e InvernizziAd un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale, i Calabresi si ritrovano nuovamente, per causa fortuita e di forza maggiore, ad esprimere il proprio voto nella scelta del candidato Presidente e di quello aspirante alla carica di consigliere. È opinione quasi unanime, ritenere che, dal punto di vista produttivo, l’anno di attività politica regionale, si è concluso con un bilancio fortemente negativo. La coalizione di centrodestra che si è caratterizzata per la totale staticità ed inefficienza, ha deluso tutte le aspettative della maggioranza dei calabresi ed in particolare di coloro i quali hanno riposto la propria fiducia nei confronti della Lega di Matteo Salvini, considerata l'ancora di salvezza per una regione sul baratro del fallimento. A onor del vero, bisogna ammettere che, fino a poco tempo fa, la strategia politica posta in essere da Matteo Salvini, ha trovato terreno fertile anche nelle regioni meridionali, in virtù del suo pensiero convincente basato sulla defiscalizzazione, riforma del sistema sanitario e tutela dell'ordine pubblico, argomenti questi cari a quella parte del popolo calabrese, impegnato a promuovere la politica Leghista nelle varie competizioni elettorali.  Oggi, però, dopo i risultati disastrosi ottenuti nelle elezioni comunali dei capoluoghi di provincia di Reggio Calabria e Crotone, nonché nella cittadina di Castrovillari, la Lega si prepara ad una sonora sconfitta anche su base regionale con conseguente riduzione del numero dei consiglieri eletti.
La responsabilità dell’annunciato fallimento elettorale, purtroppo, va attribuita in via esclusiva a Matteo Salvini, artefice delle infelici scelte, operate insieme ai suoi collaboratori nell’ambito della politica regionale calabrese.  Sicuramente gli errori commessi dal leader Leghista sono frutto di una scarsa conoscenza della politica territoriale che l’ha portato a fidarsi di colui il quale, nelle vesti di segretario regionale calabrese, ha posto in essere una serie di strategie dannose alla crescita del partito, accantonando la proficua politica di mediazione, in favore di quella volta a determinare l'abbandono del partito da parte di numerosi tesserati e militanti. Se così non fosse, Salvini mai avrebbe fatto l’incauto errore di nominare alla vice presidenza della regione un soggetto di scarsa fattività, disinteressato ai problemi del territorio e impegnato solo ed esclusivamente a pronunciare esternazioni, per niente  simpatiche,  altamente lesive all’immagine della nostra amata Calabria.  Con la designazione del citato vice presidente della giunta regionale, assessore alla cultura, i vertici della Lega hanno dimostrato di non aver a cuore le sorti della Calabria, se non altro perché lo stesso vice presidente della giunta, nell’arco dell’anno di attività politica non ha prodotto e fatto nulla, un danno per la Calabria.
Ci si aspettava una forte presa di posizione di Salvini, atteso il tracollo della Lega alle elezioni comunali, almeno la rimozione dell’improduttivo vice presidente della giunta regionale nonché dell'attuale segretario regionale, la cui gestione del partito ha provocato insanabili fratture tra i tesserati e militanti leghisti calabresi.
Pur tuttavia, sembra che le problematiche relative alla gestione della Lega in Calabria, siano comuni anche al resto delle regioni italiane. A tal proposito è bene evidenziare come sempre più forte ed insistente è la pressione esercitata da una folta parte dell'elettorato Leghista, volta a favorire  l’asse Zaia - Giorgetti al fine di recuperare quell’entusiasmo vitale che ha caratterizzato i tempi d'oro fondati sulla meritocrazia.

Avv. Carlo Salvo 

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santelliParce sepulto, frase dall’Eneide di Virgilio. Significa abbi rispetto per il sepolto, abbi rispetto per chi non è più in vita, per chi è morto. Quindi é inutile continuare a parlare male di lui, ad odiarlo, a disprezzarlo, a calunniarlo. E’ morto. Non c’è più. Non può più difendersi.

Jole Santelli, il Governatore della Regione Calabria, la seconda donna in Italia a ricoprire questa importante e delicata carica istituzionale, dopo appena 10 mesi di amministrazione tormentata, ci ha lasciato. E’ tornata alla casa del Padre. L’hanno trovata morta nella sua casa di Via Piave a Cosenza. La notizia si è sparsa in un baleno. Non volevo crederci. Dicevo tra me : E’ una fake news. Purtroppo la notizia era vera. Il tumore che l’affliggeva e la faceva tanto soffrire ha vinto e ha lasciato tutti noi che le volevamo bene, che l’abbiamo votata ha lasciato esterrefatti ed increduli. Adesso c’è il lutto. Tutti parlano bene di Lei, di questa donna coraggiosa, intelligente, preparata, sempre fedele ai suoi ideali. Oggi si sono svolti i funerali nella Chiesa di San Nicola, la sua parrocchia, in forma privata, ma erano presenti il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni, Deputati e Senatori, la Giunta Regionale al Completo. Domani, invece, a Catanzaro nella cittadella Regionale ci saranno i funerali solenni. Per tre giorni tutto si è fermato, anche la politica è in lutto. Lascerà oltre al dolore sincero di chi le ha voluto bene, ipocrisie, lacrime di coccodrillo, veleni, polemiche spesso asprissime. Le polemiche e le critiche pungenti non l’hanno risparmiata neppure fino ad un giorno prima che morisse. Quante attestazioni di stima anche dagli avversari politici. Quanti elogi sperticati da parte di alcuni giornalisti regionali e nazionali. Per me, il cordoglio di tanti uomini politici non è sincero. Non posso dimenticare le polemiche scoppiate lo scorso autunno quando Lei si dimise da Vice Sindaco di Cosenza e prese il posto di Occhiuto come candidato alla carica di Governatore della Calabria. E poi le polemiche e le critiche quando ha cercato di fermare il Coronavirus; quando ha invitato i vacanzieri nordisti a venire in Calabria a trascorrere le ferie; quando ha ballato a piedi nudi la tarantella. Festeggiava con gli amici e i collaboratori la schiacciante vittoria nelle elezioni regionali. E quando a San Giovanni in Fiore, senza mascherina, ballava col neo eletto Sindaco la tarantella. E non posso dimenticare le eleganti espressioni e i beceri insulti con cui Travaglio si rivolgeva alla Presidente Santelli, aveva autorizzato la riapertura dei bar negli spazi esterni e si era concesso un balletto per strada.

Ora la morte coprirà tutto questo? Sono sicuro che dopo i funerali, dopo la sepoltura della nostra amata Presidente i veleni dei politici e tra politici riprenderanno con maggiore vigore. Risparmieranno la cara, la dolce, l’amorevole, l’indimenticabile Presidente? Lei non c’è più. Risparmiamola. Parce sepulto.

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carlo guccione
riceviamo una interessante nota stampa del Consigliere Regionale Carlo Guccione che vi riportiamo in toto.

 

 

Già lo scorso mese di giugno avevo denunciato la situazione sottolineando, ad esempio, che l’iter per la conclusione delle procedure amministrative relative alle nuove autorizzazioni e agli accreditamenti era bloccato da oltre nove mesi per l’assenza di funzionari nel Settore “Rilascio autorizzazioni e accreditamenti Strutture sanitarie – Servizi ispettivi”.

All’interno di una interrogazione, indirizzata al presidente della Giunta regionale, ho ripercorso tutte le tappe della vicenda, chiedendo quali iniziative urgenti intendessero adottare per sbloccare l’attività istruttoria delle innumerevoli pratiche in giacenza e l’iter di conclusione delle procedure per predisporre i provvedimenti di autorizzazione all’esercizio ovvero all’accreditamento.

 

Dopo ben tre mesi, senza tener conto dello Statuto e del Regolamento interno del Consiglio regionale che prevede che “la Giunta ha l’obbligo di fare la risposta all’interrogazione non oltre venti giorni dalla ricezione dell’interrogazione stessa”, arriva la risposta con nota del dirigente generale del Dipartimento “Tutela della salute, servizi sociali e socio sanitari”».

È quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione, denunciando, ancora una volta, i ritardi di questa amministrazione regionale.

 

In risposta all’interrogazione dello scorso mese di giugno, il dirigente generale del Dipartimento “Tutela della Salute, servizi sociali e socio sanitari”, Francesco Bevere, e il dirigente del Settore n. 1,  Sabina Scorso, scrivono: “Con D.D.G. 7606 del 22/07/2020, è stato approvato un rinnovato funzionigramma dei Settori del Dipartimento che, oltre a declinare più chiaramente le competenze di ognuno, ha consentito la definizione dei fabbisogni in termini di risorse umane. Si è provveduto, quindi, ad avviare le procedure di interpello finalizzate al conferimento degli incarichi dirigenziali di titolarità, ad esito delle quali, con Deliberazioni di G.R. n. 247 e n.249 del 3 settembre scorso, è stato conferito ad un Dirigente di ruolo della Giunta l’incarico di titolarità del Settore n.2 “Autorizzazioni e Accreditamenti”, settore privo fino a quella data e da molti mesi di una guida dirigenziale stabile; di conseguenza, si è potuta attivare l’attività amministrativa del settore medesimo. Ancora, si è proceduto a pubblicare, in data 15 settembre scorso, una manifestazione di interesse rivolta a tutto il personale della Regione, oggi nella fase conclusiva, che consentirà, a breve, di acquisire n. 6 funzionari in più a supporto dei Settori del Dipartimento nelle aree più critiche, tra i quali è certamente ricompreso il Settore n.2. Quanto sopra, per ripercorrere e rappresentare le fasi di un processo tuttora in corso, indispensabile affinché la macchina amministrativa possa dare le necessarie risposte a fronte dei ritardi riscontrati”.

 

«La nota risulta protocollata il 29 settembre 2020 ma, ad oggi, le pratiche continuano a restare in giacenza. Ritardi su ritardi – afferma il consigliere Guccione – che rischiano di istaurare contenziosi milionari per mancanza di risposte da parte della Regione Calabria. Ho avuto modo di constatare personalmente che, circa dieci giorni fa, è stato nominato un dirigente che ha al suo fianco un solo dipendente per completare le procedure di autorizzazioni, accreditamenti e altre pratiche collegate al Settore. È davvero paradossale che un Settore si fermi per l’assenza di personale e che nonostante i numerosi solleciti la situazione continui a rimanere praticamente immutata. Non dimentichiamo che all’appello mancano circa 80 dipendenti e molti dirigenti hanno incarichi ad interim». 

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I Racconti

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