
Catanzaro – “Con la modifica al programma di azione e coesione complementare al Pon Cultura e Sviluppo sono state assegnate le risorse necessarie ad interventi nuovi o già programmati ma in ritardo di attuazione nelle nostre aree e poli di attrazione culturale e naturale. In totale il Ministero ha stanziato più di 129 milioni di euro e di questi circa 8 milioni sono destinati al potenziamento degli asset culturali della nostra regione”. Questo l’annuncio del deputato calabrese del Movimento 5 Stelle Alessandro Melicchio, componente della Commissione Cultura alla Camera. “In particolare si finanzia l’intervento già programmato a Palizzi, per il recupero del Castello, già dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero ai Beni culturali, con la cifra di 2 milioni di euro e altri 4 interventi di nuova programmazione. Nel territorio di Tortora, per la valorizzazione del percorso tra Enotri, Lucani, Romani e Longobardi andranno 2 milioni, la stessa cifra è destinata al restauro e riqualificazione del lido comunale di Reggio Calabria. A Lamezia Terme, per la valorizzazione dell’ex carcere di San Francesco di Paola andranno 1 milione e centomila euro e, infine, più di 870 mila euro sono destinati al patrimonio culturale di San Martino di Finita, in provincia di Cosenza. Stiamo cercando di coltivare - continua il pentastellato - con sempre più convinzione quella sensibilità nei confronti del nostro patrimonio culturale e, con essa, la coscienza critica, necessaria per pretendere tutela e conservazione adeguate ed esigere una piena fruizione dei nostri beni culturali. Valorizzare la bellezza del nostro patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, anche attraverso il recupero delle più antiche identità e delle tradizioni locali, è fondamentale anche per il turismo, che resta un settore strategico per la nostra regione. Con questi interventi - conclude Melicchio - il Ministero continua a dimostrare come la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale siano obiettivi prioritari dell’azione di governo, in linea con le richieste della nostra forza politica.”
Alessandro Melicchio
portavoce M5S alla Camera dei Deputati
Le operazioni si svolgeranno nella notte di giovedì 21
CROSIA (Cs) – Martedì, 19 Maggio 2020 – Al via la fase di disinfestazione contro zanzare, zecche e pulci su tutto il territorio comunale. Le attività avranno luogo a partire dalle ore 23.00, del prossimo Giovedì 21 Maggio 2020 per avviare l’attività di bonifica e sanificazione. Saranno interessate dalle operazioni tutte le aree abitate ricadenti all’interno del perimetro comunale.
È quanto fanno sapere gli uffici comunali ambiente che su indirizzo dell’Amministrazione comunale hanno predisposto l’intervento.
Le attività di bonifica interesseranno progressivamente i centri abitati del centro storico di Crosia, il centro urbano di Mirto, contrada Sorrento, i centri abitati lungo la fascia costiera (Centofontane e Pantano) e località Fiumarella.
In occasione delle attività di disinfestazione e bonifica, che si protrarranno per tutta la notte, si invitano i cittadini delle aree interessate ad adottare le seguenti precauzioni nel: chiudere tutte le finestre delle abitazioni; coprire le piante e le colture presenti sui balconi; non esporre all’esterno alimenti o altri oggetti di uso domestico.
©Ufficio stampa e comunicazione istituzionale
La governatrice respinge la bozza che prevedeva un aumento della capacità di abbanco della discarica crotonese gestita da Vrenna. E avverte anche le Procure
di Luana Costa dal sito lacnews24.it
Otto mesi di inerzia. Ma adesso dietro quel velo d'immobilismo inizia ad agitarsi lo spettro degli interessi privati avallati finora, seppur in maniera legittima, per superare l'infinita emergenza rifiuti in cui da decenni si dibatte la Calabria. E il messaggio implicito viene recapitato attraverso un botta e risposta tra i piani alti della Cittadella; tra la presidente della Regione, Jole Santelli, e il superdirigente, Domenico Pallaria, che proprio ieri si è visto respingere la nuova bozza di ordinanza messa a punto per strappare ancora qualche mese alla sempiterna emergenza rifiuti calabrese.
La mano tesa al privato
La bozza è stata restituita in mattinata al mittente con tanto di motivazione: non si autorizzeranno nuovi sovralzi nella discarica crotonese dalla società Sovreco, gestita dal gruppo Vrenna.
L'ordinanza in gestazione prevedeva, infatti, l'aumento della capacità di abbanco di quella discarica per ulteriori 75mila tonnellate, che si sarebbero andate ad aggiungere alle 120mila tonnellate già autorizzate dall'ex presidente della Regione, Mario Oliverio, nell'ultima ordinanza contingibile e urgente. La stessa nella quale si fissavano paletti alti e rigorosi impegnando Ambiti territoriali ottimali e Comuni a individuare i siti dove creare nuove discariche pubbliche, sicuramente meno onerose e gestibili direttamente dagli Ato.
Carenza di istruttoria
Ma, appunto, ad otti mesi di distanza l'inerzia ha prevalso e adesso dagli uffici regionali spunta una nuova bozza di ordinanza che prevede l'impiego sempre della stessa discarica privata e sempre nelle stesse modalità.
«Prima di procedere all'autorizzazione di nuove misure straordinarie – chiarisce la presidente Santelli – ritengo necessario ed opportuno conoscere attraverso una sua dettagliata relazione le reali motivazioni che impediscono di mettere in campo iniziative finalizzate ad accelerare la realizzazione degli interventi pubblici in itinere e di dare impulso alle procedure amministrative precedentemente attivate».
Insomma, Santelli chiede un supplemento di istruttoria a Pallaria e, nello specifico, di capire per quale ragione le discariche pubbliche individuate nella precedente ordinanza a firma Oliverio sono ancora inattive o inutilizzabili.
«Nella bozza in esame – incalza la governatrice – emergono ancora una serie di criticità relative alle discariche pubbliche di Cassano allo Ionio, Castrolibero, Castrovillari, San Giovanni in fiore e Lamezia Terme che comportano l'impossibilità del loro utilizzo nonostante in alcuni casi risultano attivate da tempo le procedure idonee ad assicurare la continuità o l'avvio dei conferimenti».
E giù con l'elenco: «Per Cassano allo Ionio, nonostante la Regione Calabria abbia esercitato i poteri sostitutivi nei confronti del Comune, con la nomina di un commissario ad acta, non si è riusciti a garantire la continuità dei conferimenti. Per il Comune di Castrolibero sebbene diffidato dalla Regione a presentare i progetti di ampliamento volumetrico della discarica non si è provveduto ad attivare i poteri sostitutivi come avvenuto nei confronti del Comune di Cassano allo Ionio. Per il Comune di Castrovillari nonostante siano state trasmesse le documentazioni tecniche da parte degli uffici comunali siamo ancora in attesa degli esiti delle "indagini di approfondimento" che la stessa Regione Calabria sta conducendo. Nel Comune di Lamezia Terme, il gestore dell'impianto "Lamezia Spa" pare non abbia ancora adempiuto ad adottare una serie di prescrizioni dall'autorità giudiziaria che hanno determinato il sequestro dell'impianto».
Inerzia colposa?
Otto mesi di inerzia che consegnano di nuovo la Calabria nelle mani dell'emergenza. «Da tale quadro – si legge ancora nella nota interna – emerge chiaramente