
Una traversata dell’Italia in bicicletta per documentare, con video, foto e parole, il Bel Paese all’indomani della lunga quarantena causata dal covid 19.
E’ Tramonti, l’iniziativa che dal 5 giugno vedeprotagonista il cagliaritano Francesco Accardo, ingegnere trasportista, operatore culturale e direttore della Fondazione Siotto di Cagliari.
Dopo essersi imbarcato dal capoluogo sardo per Palermo, e avere fatto tappa a Cefalù, nell'Atelier sul Mare di Castel di Tusa, a Capo d'Orlando, a Milazzo e a Messina, mercoledì 10 giugno il ragazzo comincerà a risalire lo Stivale attraversando la Calabria fino a Scalea.
Trent’anni compiuti lo scorso dicembre, Francesco ha per obiettivo quello di raggiungere, nel giro di un mese, la Valle Aurina, nell’Alto Adige, suo luogo del cuore.
Scopo del progetto è promuovere il turismo intra e interregionale nella maniera più sostenibile possibile, un’idea di viaggio ad impatto zero e un ritorno al legame tra l’uomo e il territorio in cui vive e si muove, alla riscoperta della lentezza e dei mezzi semplici.
Per questo Francesco porta con sé solo uno zaino con lo stretto necessario (rigorosamente ecologici e zero rifiuti) e una bicicletta.
Il resto lo fa soprattutto la partecipazione collettiva a questa grande sfida: sul profilo Facebook vagnerlove1989 e su quello Instagram frasquito_de_bobadilla volta per volta Accardo annuncia le diverse tappe, chiedendo a chi lo segue consigli su dove mangiare, dormire e che cosa vedere. Giorno per giorno racconta anche, attraverso video, foto e parole le sue impressioni suoi luoghi visitati e le persone incontrate. C’è anche un hashtag: #progettotramonti
Un percorso originale di documentazione e di riscoperta organizzato dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” con il patrocinio di: MiBACT, Regione autonoma della Sardegna, Comune di Cagliari e Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane (AICI).
Spiega Francesco Accardo: «Uno degli hashtag che più frequentemente leggo in questi giorni è #iorestoinitalia. Di necessità virtù evidentemente. Così, nell’anno dei miei trent’anni, e in cui mi sento finalmente bene dopo tanto tempo, ho deciso di dare gambe a questo progetto, che accarezzavo da anni».
Il titolo dell’iniziativa, Tramonti, indica sia il calare del sole (e Francesco da venerdì ne vivrà tanti, sempre in luoghi diversi) sia lo stare tra i monti, a significare il continuo movimento in mezzo alla natura.
Sono sponsor dell’iniziativa: Thotel, ISOLA, Ugo Produzioni, Negozio Naturalmente Sostenibile, CagliaricitiEU.
Media partner sono Unicaradio, Britalians TV, Corriere Sardo, Centotrentuno.
Contatti per uso professionale:
Fondazione “Giuseppe Siotto”
Alice Deledda
+39 3404867291
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Soldi dati nelle mani di un magistrato per ottenere in cambio la scarcerazione di alcuni capi e gregari della cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco con l’intermediazione anche di un avvocato.
Un’accusa che mesa come un macigno per sette indagati a cui la Dda di Catanzaro ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, che vale come informazione di garanzia.
Si tratta del noto penalista Armando Veneto, 85 anni, residente a Palmi; Domenico Bellocco, alias Micu u Longu, 43 anni, residente a Rosarno; Vincenzo Puntoriero, 66 anni, domiciliato a Vibo; Gregorio Puntoriero, 41 anni di Vibo; Vincenzo Abanese, 43 anni, di Rosarno; Giuseppe Consiglio, 50 anni, di Rosarno e Rosario Marcellino, 47 anni, di Rosarno, nei confronti dei quali si ipotizza il reato di corruzione in atti giudiziari aggravato dalle modalità mafiose. Denaro in cambio della libertà.
Secondo la Procura distrettuale, tutti e sette gli indagati, avrebbero dato danaro o comunque avrebbero svolto il ruolo di intermediari nella dazione di soldi al magistrato Giancarlo Giusti (deceduto) per ottenere in qualità di giudice relatore ed estensore del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria l’annullamento di alcune ordinanze di misure cautelari emesse dal gip su richiesta della Dda Reggina.
I fatti contestati risalgono al mese di agosto 2009: Giusti avrebbe accettato una somma complessiva di 120mila euro da Rocco Bellocco, Rocco Gaetano Gallo e Domenico Bellocco, 41 anni, i tre indagati da favorire, definiti dalla Dda “corruttori”, ciascuno dei quali avrebbe dato 40mila euro per ottenere la libertà, attraverso l’intercessione con Giusti da parte dei Puntoriero, di Domenico Bellocco, 43 anni, Vincenzo Albanese, Giuseppe Consiglio, Rosario Marcellino e l’avvocato Veneto.
Fatto aggravato dalla mafiosità per agevolare le attività della cosca di ‘ndrangheta dei Bellocco “e in particolare- si legge nell’avviso di conclusione delle indagini- per consentire il ritorno in libertà di tre esponenti di spicco della cosca e per agevolare la stessa in un momento di grave difficoltà generato dall’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di capi e gregari del clan disposta dal gip del Tribunale di Reggio su richiesta della locale Dda a seguito dell’esecuzione di alcuni provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nell’ambito di un’ indagine volta a disarticolare la struttura organizzativa della cosca”.
L’avvocato Veneto e Domenico Puntoriero, secondo la Dda, in forza del rapporto di amicizia con Giusti, proprio per il loro ruolo di intermediari nella dazione di danaro, “avrebbero fornito un concreto apporto al rafforzamento, alla conservazione e alla prosecuzione della cosca Bellocco, attraverso la ripresa operativa che ciascuno dei tre indagati posti in libertà ricopriva, con inevitabile vantaggio dell’associazione mafiosa, peraltro in un frangente di particolare fibrillazione interna al sodalizio criminale, determinato dall’intervento repressivo messo a segno Dda.
Fin qui le ipotesi di accusa, di fronte alle quali gli indagati, assistiti dai loro legali difensori, potranno chiedere di essere sentiti, depositare memorie e compiere ogni atto utile per l’esercizio di difesa.
Il fascicolo è passato nelle mani della distrettuale di Catanzaro competente a giudicare magistrati provenienti dal distretto reggino. Fonte: Zoom24
La Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario
E’ allarme siccità in Calabria: a lanciarlo é la Sorical, la società di gestione delle risorse idriche calabresi, che ha inviato uno specifico dossier alle Prefetture della regione. “Inverno senza neve – afferma la Sorical in una nota – primavera tra le più secche degli ultimi anni. Per i prossimi mesi si prevede una riduzione di portata dei principali acquedotti della Calabria. Sorical, oltre al dossier alle Prefetture, sta inviando a tutti i 385 Comuni serviti una comunicazione finalizzata a limitare i disagi della popolazione, soprattutto in questa fase di contenimento della diffusione del coronavirus”.
“Già negli scorsi mesi, preso atto di una stagione invernale ed anche primaverile caratterizzate da diffusa siccità – prosegue la nota – Sorical ha eseguito una serie di articolate elaborazioni statistiche basate sulle precipitazioni che hanno interessato, sino ad aprile scorso, l’intero territorio regionale. I dati di pioggia sono stati forniti dal Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal, nell’ambito del protocollo di collaborazione Arpacal-Sorical recentemente stipulato. Tutto ciò allo scopo di prevedere, per quanto tecnicamente possibile, il deficit idrico del prossimo periodo estivo-autunnale. L’entità della carenza idrica a carico dei singoli acquedotti, pur non esattamente quantificabile a causa della complessità intrinseca del fenomeno, determinerà probabilmente la necessità di erogazione intermittente in diverse aree della Calabria, soprattutto quelle settentrionali. Sorical, come già in occasione della severa siccità del 2017, in applicazione del principio di uniforme distribuzione del deficit, procederà, per ciascuna utenza, alla riduzione della portata erogata in misura percentuale uguale a quella della riduzione della portata delle fonti di approvvigionamento di ciascun acquedotto” “Nell’informativa alle Prefetture – conclude la nota – la Sorical ha suggerito alle amministrazioni comunali una serie di misure in grado di limitare le conseguenze del problema e di prevenire problemi di ordine igienico-sanitario