
Ho appena firmato una ordinanza che prevede, con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020, il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale.
Si potrà entrare o uscire dalla Calabria solo per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all’offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute.
Ai trasgressori, alla luce della potenziale esposizione al contagio, si applica la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni.
Lo rende noto Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.
Sabato 14 marzo u.s., a mezzogiorno, gran parte degli italiani si è affacciata a finestre e balconi, per ringraziare, plaudendo, il personale sanitario, già segnato ed esausto, che spesso lavora in condizioni precarie come dei guerrieri che, in prima linea, combattono contro il nemico invisibile del codiv-19, considerati “Angeli della misericordia”. Lodevolissima iniziativa!
Questo proposta ha portato alla mente gli “Angeli della misericordia” che furono eroi durante la Grande Guerra: crocerossine o “Dame della Croce Rossa” e medici soldati del C.S.M. (Corpo della Sanità Militare).
Il sistema medico sanitario che dovette gestire il ricovero e le cure di feriti e ammalati era gestito dal C.S.M., dalla Croce Rossa Italiana e da altri comitati assistenziali quali i Cavalieri dell’Ordine di Malta, i Gesuiti e l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Quest’ultimo è un ordine cavalleresco di Casa Savoia, nato per dare assistenza ai lebbrosi ed oggi conteso in famiglia. Il santo Lazzaro oggi torna attuale perché, secondo la parabola di Gesù, mostra agli avari dove porta la ricchezza usata per soddisfare il proprio egoismo.
La missione volontaria delle crocerossine fu riservato, ignorando se fosse sentimento patriottico o volersi sentire protagoniste, alla nobiltà e all’aristocrazia.
I compiti erano vari. Il principale fu l’assistenza alle operazioni chirurgiche e l’assidua cura post operatoria, aiuto al malato o al ferito; seguivano sostegno e incoraggiamento, con i rischi che ne derivavano a seconda dei posti dove si agiva.
Detto personale sanitario, impegnato negli ospedali o negli ospedaletti da campo, o anche in prima linea appena dietro la linea del fuoco nei punti di primo soccorso, tentò di lenire le pene atroci che dalla guerra scaturivano.
Tutte persone che, come quelle odierne, furono altamente eroiche.
Se il sud fu quasi totalmente assente dal volontariato femminile, non lo fu dal punto di vista medico. Anche in questo settore, i medici della provincia cosentina parteciparono generosamente alla vita di guerra contribuendo alla cura di numerosi feriti.
Di seguito le motivazioni di venti medici della provincia, tra cui un amanteota, e quelle di cinque crocerossine, con le quali, evidenziandosi i rispettivi qualificati atteggiamenti, fu loro assegnata una medaglia al valor militare.
(Ferruccio Policicchio)
Nei giorni più tristi per l’emergenza Coronavirus in Italia, arrivano ottime notizie dalla Calabria che resta ai margini dell’epidemia: la Regione ha appena fornito il bollettino con i dati aggiornati alle 17 di oggi, e ci sono soltanto 15 nuovi casi in più rispetto a ieri. Ma l’aumento è in netto calo: ieri, infatti, c’erano stati 25 nuovi casi in tutta la Regione, e Lunedì erano stati 21 in più rispetto al giorno precedente. L’aumento di oggi, quindi, è in netta frenata rispetto ai giorni scorsi: una notizia straordinaria, perchè siamo nella settimana decisiva e se non ci sarà un aumento esponenziale entro Domenica o al massimo Lunedì, quando saremo al 14° giorno dopo il lockdown disposto dal Governo, la Calabria potrà tirare un enorme sospiro di sollievo e considerare l’emergenza scampata.
Il numero di casi positivi accertati in Calabria è di 129 su 1434 tamponi effettuati: meno del 9% dei controllati, quindi, è risultato positivo. Si tratta di una delle percentuali più basse d’Italia (nelle Regioni del Nord questo dato è oltre il 35%), a testimonianza di come l’infezione non stia circolando tra i calabresi se non in casi isolati e tutti collegati al Nord Italia. Inoltre oggi è guarito il 2° paziente, sempre a Reggio. I dati sono così distribuiti nelle 5 Province della Regione:
- Reggio Calabria, 47 casi: 1 morto, 2 guariti, 15 ricoverati in reparto, 4 ricoverati in rianimazione, 25 in isolamento domiciliare.
- Cosenza, 31 casi: 16 ricoverati in reparto, 4 ricoverati in rianimazione, 11 in isolamento domiciliare.
- Catanzaro, 26 casi: 10 ricoverati in reparto, 3 ricoverati in rianimazione, 13 in isolamento domiciliare.
- Crotone, 19 casi: 4 ricoverati in reparto, 15 in isolamento domiciliare.
- Vibo Valentia, 6 casi: 6 in isolamento domiciliare.
In tutta la Regione ci sono 4.996 persone inquarantena volontaria, così distribuite:
- Reggio Calabria 2.361
- Cosenza 1.250
- Vibo Valentia 587
- Catanzaro 471
- Crotone 327
Le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 8.908.
Intanto il Governatore della Regione Calabria, Jole Santelli (che proprio oggi ha varato la nuova Giunta Regionale), nel pomeriggio ha fatto il punto della situazione sugli Ospedali calabresi: “Prima dell’emergenza avevamo 100 posti di terapia intensiva. In pochi giorni ne abbiamo attivati altri 47:
- 15 a Reggio Calabria
- 8 all’Annuziata di Cosenza
- 8 al Pugliese Ciaccio di Catanzaro
- 6 a Germaneto
- 5 a Vibo Valentia
- 5 Crotone
A questi si aggiungono 82 posti in più nei reparti di malattie infettive e 12 in più in pneumologia tra Reggio, Cosenza e Catanzaro. Stiamo lavorando intensamente ed a giorni saremo pronti per rispondere ad un’emergenza di 1000 contagi da Coronavirus. Siamo sicuri però che rispettando le regole, con rigore e sacrificio, riusciremo ad evitare l’emergenza“.