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Aveva 7 anni il piccolo Leonardo M., era con il suo papà.

Dopo una mattinata trascorsa a guardare il proprio padre mentre lavorava nei campi, intorno alle ore 11 i due stavano facendo rientro a casa a bordo di un trattore gommato.

 

 

Leonardo era sul mezzo agricolo insieme al padre quando, per cause in fase di accertamento, è caduto dal mezzo.

Sul luogo della tragedia, la strada provinciale che collega il centro abitato di Bovalino con il paese di Benestare, sono prontamente intervenuti i carabinieri della compagnia di Locri guidati dal maggiore Rosario Scotto di Carlo e i sanitari del 118 di Locri che nulla hanno potuto fare se non constatare il decesso del piccolo.

Secondo indiscrezioni sembrerebbe che una delle possibili cause di questa immensa tragedia sia stato un avvallamento sul manto stradale che avrebbe provocato ai due sul mezzo un sobbalzo che ha fatto cosi cadere il bambino.

A Bovalino, sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore di Locri, Michele Permunian, il quale ha disposto il sequestro della salma e del mezzo fino all’arrivo dei militari della scientifica.

Il magistrato, infatti, vuol accertare l’esatta dinamica di un questa tragedia che ha macchiato di sangue e morte il natale bovalinese

Strill

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Buon Natale e buon anno, Giulia….

E’ quello che istintivamente viene da dire di fronte ala onestà morale ed al coraggio dell’ingegnere Giulia Fresca.

Una delle poche DONNE capaci di raccontare la verità( la sua, ovviamente) sullo stato etico e morale della nostra terra.

 

Tutto parte dalla sua intervista alla Rai.

Una troupe di RaiNews 24 è scesa a Cosenza per realizzare un’intervista a Giulia Fresca, ex assessore ai Lavori Pubblici e mobilità sostenibile a Palazzo dei Bruzi.

Giulia è stata interrogata più volte come persona informata sui fatti dalla Dda di Catanzaro.

Il giornalista Pino Finocchiaro ha diffuso nella giornata di ieri una breve anticipazione dell’intervista, che andrà in onda nella sua versione integrale subito dopo Natale.

Ecco quanto ha dichiarato Giulia Fresca nei due minuti già resi noti dal sito della Rai.

“… Gratteri ha profondamente ragione: quanto sta uscendo fuori è solo la punta di un iceberg di quello che sta succedendo in Calabria…

Quella di oggi è una mafia di laureati, non ci sono più le coppole e gli scarponi, non c’è più la vecchia ‘ndrangheta che si racconta nei libri.

Si tratta di persone che hanno studiato, siamo davanti a una “mafia intellettuale”, a un’alta mafia…”.

Persone insospettabili, aggiungiamo noi

Persone diffuse ovunque, eternamente legate al potere o di esso succubi.

Persone indegne

Poi aggiunge, Lei Cosentina che “… Cosenza è una città particolare: negli anni si sono consolidati poteri forti, molto forti. espressione di un certo tipo di massoneria, che ha forti ingerenze nel governo della città.

Ma la cosa più grave è che costoro hanno creato uno stato di bisogno della popolazione e delle classi professionali e per questo lo stato e le istituzioni hanno il dovere di incidere e di far sentire la loro voce…”.

ed infine conclude: “… Vuole sapere se ho paura? Sono stata oggetto di minacce di morte nonostante il periodo di malattia che sto affrontando…

Non ho paura perché credo nelle istituzioni e nella magistratura, credo nel senso di legalità delle persone e in particolar modo dei magistrati e sono sicura che garantiranno giustizia a tutta la città…”.

Ovvia l’attesa per la versione integrale dell’intervista.

Ma soprattutto ovvia l’attesa per il dopo intervista.

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Ormai la chiesa integra il ruolo delle OOSS e manifesta la sua attenzione anche ai lavoratori italiani.

La ulteriore riprova è nell’intervento di Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini

 

 

 

 

 

Morosini interviene sull’annunciata chiusura delle strutture sanitarie private in Calabria in seguito a una recente sentenza del Tar.

Afferma il presule «Siamo profondamente rammaricati nell’apprendere che avamposti di tutela della salute dei cittadini siano costretti a procedere con i licenziamenti collettivi dei propri dipendenti e dichiarare la cessazione dell’attività.

Dal nostro osservatorio, pur conservando il massimo rispetto istituzionale, auspichiamo che si metta in atto un intervento urgente che salvaguardi le strutture private calabresi che operano in ambito sanitario, spesso supplendo alle difficoltà della Sanità pubblica locale».

Il pensiero di Morosini, infine, va alle “vittime” di questo sistema.

Continua l’arcivescovo reggino «A pagare il prezzo più caro sono i cittadini-pazienti e i professionisti che –si ritroveranno a passare le feste natalizie senza più un’occupazione.

Poi conclude affermando «Non si può accettare più la perdita di posti di lavoro.

Reggio e tutta la Calabria non se lo possono permettere».

Praticamente Morosini afferma la insufficienza del servizio sanitario pubblico e quindi la necessità della sanità privata .

Quello che è strano è che il presule non chiede , come forse dovrebbe, alle istituzioni , Regione in primis, di migliorare nettamente il servizio sanitario pubblico!

Il presule dimentica che la chiusura delle strutture provate può indurre l’obbligo di migliorare quelle pubbliche con la ovvia conseguenza di nuove assunzioni.

Lo strano è anche la netta presa di posizione della Chiesa a favore del servizio sanitario privato!

Perché?

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