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Era ottobre 2012 quando la Digos, guidata dal dirigente Pietro Gerace, dava inizio alle prime perquisizioni di alcune società cooperative di Cosenza. Ed al tempo già si riteneva che in Procura fosse stata formata una lista di nomi , al tempo ancora top secret, da sottoporre ad indagini.

Parliamo delle cooperative di tipo B, quelle che la legge tutela forse oltre ogni opportunità e parliamo della indagine dal procuratore aggiunto Domenico Airoma e dal sostituto Antonio Bruno Tridico. Tante le carte acquisite. Carte studiate dai magistrati cosentini.

Ed oggi si sa che le persone interessate dalle indagini sono 10 e che tra queste ci sono dirigenti comunali e alcuni responsabili di alcune delle cooperative.

Due i reati contestati , truffa ai danni di un ente pubblico( il comune di Cosenza) ed il falso ideologico.

Ma stiamo parlando di sole 7 cooperative sulle 47 utilizzate e che impiegano circa 500 persone.

Non appare quindi improbabile che il numero degli indagati possa lievitare

Si sospettano anche pressioni e minacce da parte criminali locale per favorire questa o quella cooperativa o per assumere determinate persone

Sembra che siano state pagate anche persone agli arresti. Da qui l’interesse della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che seguendo con attenzione la vicenda investigativa.

Nel frattempo il comune di Cosenza ha dichiarato lo stato di predisse sto per cui appare probabile che in futuro non siano più sostenibili i costi sociali di 47 cooperative. Una condizione questa che potrebbe dare luogo a situazioni sociali non felici.

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Domani 20 febbraio alle ore 8e30 conferenza stampa di Gabriella Stramaccioni, Candidata alla Camera dei deputati per la lista Rivoluzione Civile, davanti l'Asp di Cosenza.

Ieri invece a San Basile , presso la sala del Museo delle Icone, si è tenuto un incontro elettorale della Lista Rivoluzione Civile – Ingroia, al quale hanno partecipato, insieme a Giovanni Spedicati, candidato al Senato, i rappresentati della Lista del piccolo centro arbëreshë Nicola Bellizzi e Mario Occhineri, Luigi Pandolfi ed il Sindaco di Frascineto Franco Pellicano.

Nei loro interventi sia Occhineri che Bellizzi hanno parlato dell’utilità del voto a Rivoluzione civile, per un’alternativa alle politiche liberiste e di austerità di questi anni, ma anche per affermare, a partire dai territori, un nuovo protagonismo dei cittadini nella vita democratica del paese.

Luigi Pandolfi e Pellicano hanno posto l’accento sul disastro di una politica ispirata dalla tecnocrazia europea che ha già causato danni ingentissimi al sistema di welfare del nostro paese e, con il fiscal compact, altri ne causerà, per via dei tagli obbligatori che dovranno essere effettuati alla spesa sociale.

Nelle conclusioni Spedicati ha ripreso i temi più salienti della campagna elettorale, rimarcando che tra Bersani e Monti c’è già un accordo di governo e Vendola non può rappresentare la domanda di cambiamento, né gli elettori di sinistra e quelli che hanno cuore la tutela dell’ambiente: “Rivoluzione civile è davvero l’ultima speranza, per affermare in Italia i valori della legalità, del lavoro, della difesa dell’ambiente. Proprio a partire dalla Calabria, dove prosperano l’illegalità e la mafia e sono evidenti i danni cagionati all’ambiente ed al paese saggio da politiche dissennate, c’è bisogno di uno scatto di dignità. Noi offriamo ai cittadini calabresi la possibilità di riscattare il proprio futuro. Nelle nostre liste c’è la migliore società civile e nessuno che abbia problemi con la giustizia”.

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Cosenza. «Chiediamo al governo di avviare un'indagine ministeriale per far luce sul caso delle ingenti risorse finanziarie dell'Asp di Cosenza transitate in Svizzera. Si tratta di alcune transazioni compiute nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel 2010. Riguardano un vecchio debito milionario dell’Asp nei confronti di alcune cliniche del Tirreno cosentino. I tassi di interesse vennero fissati al 30% e oltre».

Il deputato del Pd, Franco Laratta, non demorde e vuole chiarezza. Dopo la Cgil interviene anche Laratta sulla transazione che ha svuotato i conti della sanità cosentina.

Secondo Laratta la verità deve venire a galla e questa vicenda « non può rimanere nell'oscurità più totale».

La storia è quella della Sifin una finanziaria che aveva rilevato le somme dalle cliniche private del Tirreno.

Ma poi ce n’è un’altra per fondi trasferiti in Svizzera, a Roveredo ed a favore di società anonima. Quest’ultima negoziazione risalirebbe al dicembre 2010 e sarebbe in sostanza una rinegoziazione del credito di Sifin, firmata dall'allora commissario straordinario dell'Asp, Franco Maria De Rose, che ha ridefinito la rateizzazione ma comportato un maggior esborso di tre milioni di euro per le casse pubbliche.

Ed è su questo aspetto che interviene Laratta.

Ma se suona a destra uno squillo di tromba a sinistra risponde uno squillo.

Ed il Pdl cosentino che, invita la magistratura a fare chiarezza «a tutti i livelli», “indirizza” l'eventuale inchiesta nell'ambito della passata gestione dell'Asp: «L’accordo, cioè la rateizzazione di un debito operata con la società lombarda, è stato fatto durante la gestione del dottor Franco Petramala», fanno sapere i berluscones bruzi.

Non sarebbe certamente un male sapere la verità ed i relativi responsabili.

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