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Domani 20 febbraio alle ore 8e30 conferenza stampa di Gabriella Stramaccioni, Candidata alla Camera dei deputati per la lista Rivoluzione Civile, davanti l'Asp di Cosenza.

Ieri invece a San Basile , presso la sala del Museo delle Icone, si è tenuto un incontro elettorale della Lista Rivoluzione Civile – Ingroia, al quale hanno partecipato, insieme a Giovanni Spedicati, candidato al Senato, i rappresentati della Lista del piccolo centro arbëreshë Nicola Bellizzi e Mario Occhineri, Luigi Pandolfi ed il Sindaco di Frascineto Franco Pellicano.

Nei loro interventi sia Occhineri che Bellizzi hanno parlato dell’utilità del voto a Rivoluzione civile, per un’alternativa alle politiche liberiste e di austerità di questi anni, ma anche per affermare, a partire dai territori, un nuovo protagonismo dei cittadini nella vita democratica del paese.

Luigi Pandolfi e Pellicano hanno posto l’accento sul disastro di una politica ispirata dalla tecnocrazia europea che ha già causato danni ingentissimi al sistema di welfare del nostro paese e, con il fiscal compact, altri ne causerà, per via dei tagli obbligatori che dovranno essere effettuati alla spesa sociale.

Nelle conclusioni Spedicati ha ripreso i temi più salienti della campagna elettorale, rimarcando che tra Bersani e Monti c’è già un accordo di governo e Vendola non può rappresentare la domanda di cambiamento, né gli elettori di sinistra e quelli che hanno cuore la tutela dell’ambiente: “Rivoluzione civile è davvero l’ultima speranza, per affermare in Italia i valori della legalità, del lavoro, della difesa dell’ambiente. Proprio a partire dalla Calabria, dove prosperano l’illegalità e la mafia e sono evidenti i danni cagionati all’ambiente ed al paese saggio da politiche dissennate, c’è bisogno di uno scatto di dignità. Noi offriamo ai cittadini calabresi la possibilità di riscattare il proprio futuro. Nelle nostre liste c’è la migliore società civile e nessuno che abbia problemi con la giustizia”.

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Cosenza. «Chiediamo al governo di avviare un'indagine ministeriale per far luce sul caso delle ingenti risorse finanziarie dell'Asp di Cosenza transitate in Svizzera. Si tratta di alcune transazioni compiute nell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza nel 2010. Riguardano un vecchio debito milionario dell’Asp nei confronti di alcune cliniche del Tirreno cosentino. I tassi di interesse vennero fissati al 30% e oltre».

Il deputato del Pd, Franco Laratta, non demorde e vuole chiarezza. Dopo la Cgil interviene anche Laratta sulla transazione che ha svuotato i conti della sanità cosentina.

Secondo Laratta la verità deve venire a galla e questa vicenda « non può rimanere nell'oscurità più totale».

La storia è quella della Sifin una finanziaria che aveva rilevato le somme dalle cliniche private del Tirreno.

Ma poi ce n’è un’altra per fondi trasferiti in Svizzera, a Roveredo ed a favore di società anonima. Quest’ultima negoziazione risalirebbe al dicembre 2010 e sarebbe in sostanza una rinegoziazione del credito di Sifin, firmata dall'allora commissario straordinario dell'Asp, Franco Maria De Rose, che ha ridefinito la rateizzazione ma comportato un maggior esborso di tre milioni di euro per le casse pubbliche.

Ed è su questo aspetto che interviene Laratta.

Ma se suona a destra uno squillo di tromba a sinistra risponde uno squillo.

Ed il Pdl cosentino che, invita la magistratura a fare chiarezza «a tutti i livelli», “indirizza” l'eventuale inchiesta nell'ambito della passata gestione dell'Asp: «L’accordo, cioè la rateizzazione di un debito operata con la società lombarda, è stato fatto durante la gestione del dottor Franco Petramala», fanno sapere i berluscones bruzi.

Non sarebbe certamente un male sapere la verità ed i relativi responsabili.

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Riceviamo e pubblichiamo

Intervenendo stamane a Mendicino nel corso di una manifestazione elettorale insieme a Stefania Covello e al Sindaco Ugo Piscitelli, Enza Bruno Bossio ha affermato: “Diviene sempre più evidente che la posta in gioco della competizione elettorale è quella del governo. Anche i cittadini che sono intenzionati a dare sfogo ad una sia pur giustificata protesta, evitino che il loro voto venga depotenziato.

Se non si dà una indicazione per il governo del Paese è un voto disperso.

Dovranno essere interessati soprattutto i calabresi ad un voto utile, affinché sia alla Camera che al Senato si possa esprimere una solida maggioranza a sostegno di un governo che non sia condizionabile nell’attuazione di un programma che oltre al rigore persegua una politica di crescita improntata ai principi di equità e giustizia sociale.

Mai come ora – ha concluso Enza Bruno Bossio – abbiamo bisogno di un voto che non collochi i calabresi sul fronte della protesta o della opposizione, ma un voto utile ad una governabilità forte perché capace di garantire stabilità e qualità nell’azione di governo.

I calabresi attraverso il voto utile sapranno così esprimere la loro disponibilità a stipulare il patto proposto loro da Pier Luigi Bersani per un governo amico della Calabria”.

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