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La storia è quella di tanti comuni calabresi

I comuni non pagano l’acqua alla Sorical.

La Sorical minaccia di ridurre la erogazione

Il comune emana una ordinanza con la quale diffidala società a ridurre la portata dell'erogazione idrica quale rivalsa sui ritardi nel pagamenti della fornitura da parte del municipio.

La Sorical propone ricorso al TAR

Il TAR da ragione al comune di Cosenza sostenendo che i cosentini sono già penalizzati da continue sospensioni nell'erogazione idrica a causa dei frequenti guasti alle condotte e ad una rete colabrodo che disperde il 70% dell'acqua.

Entusiasta il sindaco Occhiuto il quale afferma che «Questa importantissima sentenza è a mio parere una sentenza storica perché sui beni pubblici non si può pensare di speculare. La mia ordinanza era a esclusiva tutela dei cittadini e riceve adesso legittimità giuridica, il che significa che era quella la strada giusta per impedire che i nostri residenti, già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%, venissero ulteriormente penalizzati. Dovrebbe essere superfluo ripeterlo, ma, date le circostanze, è necessario ribadire che l'acqua è un bene di tutti e di conseguenza va gestito in maniera oculata. Un compito, questo, che la Sorical ha dimostrato di svolgere male».

Se questa è la Calabria, io intanto penserei di scendere , appena possibile. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la politica calabrese.

Primo perché la Sorical è a maggioranza pubblica ( della regione Calabria). Secondo perché la rete interna del comune di Cosenza è dello stesso ente. Ci pensino gli abitanti di Cosenza andando a votare tra pochi giorni. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la società calabrese. Possibile che i cosentini si accontentino di ciò e considerino una vittoria continuare a non avere l’acqua perché la rete di adduzione e di distribuzione sono inefficienti?

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Cosenza non sfugge alla regola aurea delle città dell’Italia e del mondo con gente dai nasi imbiancati dalla coca sniffata.

La vicenda della neve risale alla attenzione pubblica per via dell’arresto di Davide Pasqua, di Fausto Gagliardi, di Antonio Scarpelli e di Simone Santoro.

La vicenda si riferisce allo spaccio di droga che iniziava dal bar di fronte al Tribunale (un tempo gestito da Davide Pasqua)

La vicenda parla della morte dell’avvocato Andrea Russo, il legale di 37 anni deceduto nel giugno del 2011 dopo aver ingerito alcuni grammi di “roba” per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.

Di questa vicenda necessario chiarire il principale dubbio :chi ha materialmente venduto la cocaina-killer all’avvocato Russo?

C’è intanto la testimonianza dell’imprenditore col vizio della sniffata, che ha trascorso attimi drammatici con il legale deceduto. Il testimone ha ricostruito tutto il percorso, dal bar di fronte al Tribunale fino all’alt imposto dai carabinieri. Nel mezzo c’è la fermata nei pressi di un centro sportivo, con Russo che scende dall’auto e ritorna con la “roba”.

Ora emerge la presenza di un personaggio sui generis, un imprenditore con interessi nel mondo dell’intrattenimento e nell’organizzazione di eventi. Ora gli inquirenti stanno risalendo alla sua identità, per interrogarlo.

E similmente tentano di risalire alla identità di tanti altri consumatori vip.

A breve molti potrebbero essere convocati per essere sentiti dagli inquirenti.

E la “Cosenza bene, trema”

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I dipendenti delle cooperative che si occupano dei lavori di manutenzione per conto del municipio di Cosenza protestano assediando l’esterno di Palazzo dei Bruzi ed impedendo le normali attività della casa comunale, oltre a creare disagi al centro urbano.

Da mesi non percepiscono lo stipendio.

Esistono difficoltà finanziarie e poi c'è un grosso problema.

Secondo quanto si è appreso, Palazzo dei bruzi , non potrebbe pagare gli stipendi nemmeno se avesse i soldi e se lo volesse. Si dice che le cooperative non sarebbero in regole con i contributi, né con l'erario.

Ma i lavoratori non sono contabili, né fiscalisti, né commercialisti.

Chiedono una soluzione che garantisca lavoro e reddito

Ed ecco che interviene il sindaco Occhiuto il quale rassicura i lavoratori delle Cooperative e dichiara:.

“E’ necessario essere per l’ennesima volta chiari, come sempre lo siamo stati e sempre lo saremo, a scanso di equivoci e strumentalizzazioni”.

“Occorre precisare alcuni aspetti fondamentali di una questione delicata che fin dall’inizio del mandato abbiamo trattato con il massimo della trasparenza di intenti.

Come ho ripetutamente affermato, ribadendolo anche in sede di Consiglio, è nostra ferma convinzione impegnare sforzi e risorse per mantenere i livelli occupazionali delle Cooperative sociali nonostante il grave periodo di crisi che stiamo attraversando. A tale scopo abbiamo previsto in Bilancio di stanziare fondi del Comune per ottenere la somma necessaria di copertura che faccia fronte alla scadenza del contratto. La città, nessuno può negarlo, usufruisce di importanti servizi offerti da questi lavoratori ma, d’altro canto, occorre che proprio i lavoratori delle Cooperative si adoperino nell’interesse dei cittadini accrescendo la qualità dei servizi. Informazioni sbagliate di chi non vuole il bene della comunità, indirizzano periodicamente le azioni dei dipendenti delle Cooperative con l’evidente fine di creare un muro con l’Amministrazione che, al contrario, sta cercando di tutelare i loro interessi e quelli dei cosentini.”

Poi precisa: “La procedura di gara che abbiamo avviato conterrà da un lato la clausola di salvaguardia per i dipendenti già impiegati nelle Cooperative che potranno così conservare l’attuale posto di lavoro, dall’altro consentirà di regolarizzarne i contratti. Inoltre, il Piano Salva Comuni al quale abbiamo richiesto di aderire, ci consentirà di scongiurare la procedura di dissesto riferito agli anni precedenti il 2010, dissesto già in atto presso la Corte dei Conti regionale che, se dichiarato, ci condurrebbe alla messa in mobilità di gran parte del personale e alla chiusura delle Cooperative sociali. Comprendendo dunque in maniera chiara i programmi di questa Amministrazione sull’emergenza in atto mi auguro che i lavoratori delle Cooperative sociali possano tornare a collaborare con noi attraverso un percorso di reciproca fiducia e di confronto civile”.

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