Operazione antidroga dei carabinieri. Per Cosenza hanno operato gli uomini del Comando Compagnia di Rende insieme a quelli delle Compagnie di Cosenza, Paola e S.Marco Argentano oltre il Nucleo cinofili Vibo Valentia,. Per Palermo gli uomini di Piazza Verdi San Lorenzo, per Roma di Piazza Dante, hanno proceduto all’esecuzione di misure cautelari e perquisizioni
Otto le misure cautelari eseguite e disposte dal GIP del Tribunale di Cosenza.
Ecco gli arrestati:
-Intrieri Antonio, nato Montalto Uffugo (CS) cl. 63, residente in Marano Marchesato (CS), pluripregiudicato, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno;
-Gagliardi Fausto, nato Cosenza cl. 62, residente a Dipignano (CS), pregiudicato, già avvisato orale;
-Pasqua Davide, nato a Hohenlimburg (Germania) cl. 73, residente a Cosenza;
-Marotta Francesco, nato a Cosenza cl. 83, ivi residente, censurato;
-Santoro Simone, nato a Cosenza cl. 81, residente in Carolei (CS), pregiudicato, Avvisato Orale (eseguita in Roma);
-Scarpelli Antonio, nato a Cosenza cl. 67, ivi residente, con precedenti;
Ai domiciliari:
-Mignolo Mario, nato a Cosenza cl. 90, ivi residente, censurato, (arresti domiciliari);
-Arena Francesco, nato a Cosenza cl. 90, residente a Marano Marchesato (CS), censurato, (arresti domiciliari – arrestato in flagranza in Roma);
Con obbligo di firma:
-Greco Alberto, nato a Cosenza cl. 73, residente a Rende (CS), (obbligo di firma).
Enza Bruno Bossio ha il piglio della leader e lo mostra tutto. Nell’intervento svolto nel corso della manifestazione tenutasi oggi a San Marco Argentano, Enza Bruno Bossio ha incalzato i centristi rispetto al loro posizionamento di centro nello scacchiere politico-istituzionale evidenziandone, a suo dire, la duplice debolezza.
“Intanto, dopo lunghi anni di ambiguità centrista non è proprio un successo quello di Casini che è stato costretto a mettersi sotto la tutela di Mario Monti.
Se Casini e l’UDC avessero avuto politicamente ragione la loro proiezione politica oggi doveva essere ben’altra.
In queste elezioni, di fatto, non perseguono l’obiettivo di far affermare un programma di governo capace di porre le condizioni per la fuoriuscita dalla crisi dell’Italia dalla crisi ma sono impegnati in un tentativo di utilizzare i loro voti per impedire la stabilità del governo soprattutto attraverso il voto al Senato e poter contrattare così una loro rendita di potere.
La evidente debolezza di Casini è ancor più amplificata dalla contraddizione di Monti che, se nei mesi passati si è affermato in Europa come elemento di stabilità, oggi a quella stessa Europa si presenta come il vero fattore di instabilità.
Tutto ciò in una regione come la Calabria diviene addirittura farsesco, se è vero come è vero che i moderati sono chiamati a pronunciarsi o a favore dell’UDC o a favore di Scopelliti.
Ormai è giunta l’ora che l’UDC decida: dentro o fuori il governo regionale.
Non si possono ingannare i calabresi e pensare magari che tutto possa procedere come se niente fosse successo dopo le elezioni.
A maggior ragione, alla luce del fallimento dell’esperienza dell’attuale governo regionale, sarebbe un atto di trasparenza democratica se l’UDC chiedesse il voto sulle basi di una inevitabile chiarezza politica”.
Un garbato ma deciso e forte. Senza infingimenti in particolare quando si tratteggia il rischio del grande inganno
La figlia di Riccardo Chiurco, dopo un lungo interrogatorio, ha fornito una ipotesi incredibile sulla morte del padre.
Secondo questa versione il 27 dicembre il padre sarebbe uscito e non avrebbe fatto ritorno la notte.
La mattina dopo Stefania Chiurco avrebbe trovato davanti alla porta di casa due sacchi contenenti i resti del padre e temendo di poter essere coinvolta nell’omicidio li ha portati in casa poi ha sezionato ulteriormente i resti e li ha posti in alcuni scatoloni dopo averli chiusi in sacchi e coperti di calce e borotalco.
Secondo Stefania Chiurco i rapporti tra padre e figlia erano buoni. Qualcuno invece ritiene che i rapporti fossero tesissimi perché il padre avrebbe fortemente contestato gli infiniti ritardi per completare gli studi. La figlia trentottenne infatti era ancora frequentante Università di Perugia e strano ma era iscritta alla facoltà di medicina.
Stefania Chiurco comunque al termine dell’interrogatorio la donna è stata poi trasferita nel carcere di Castrovillari.