C’erano tanti stamattina al capezzale della bella palma settantenne che svettava nel cortile della scuola elementare A Manzoni di Via Dogana.
Ed avevano i grandi mezzi delle grandi occasioni.
Dall’ascia affilata, alla motosega a benzina, all’autoscala, ed infine, alla ruspa.
Hanno cimato la palma e poi hanno ispezionato la punta della palma
“E’ tutta marcia, puzza come una cancrena
E dentro è piena di pupe.
Appena siamo saliti i punteruoli sono volati e sono rimaste solo le larve.
Tantissime larve.
Ora procediamo a tagliare a strati la testa per verificare se troviamo una parte solida nella quale eventualmente impiantare una piantina nuova.”
E così dopo aver cimato il cimabile, la parte alta della palma viene imbracata e con la motosega si dà il via al taglio della testa della pianta
Poi la ruspa ,con fare potente e lento, la solleva e la appoggia delicatamente sul camion per trasportarla insieme con le grandi foglie in luogo apposito dove bruciarla.
Addio vecchia palma che hai visto la grande guerra, questa Amantea crescere, cambiare, trasformarsi fino a diventare quella che è oggi , nel bene e nel male.
Porterai con te i tuoi e nostri ricordi, anche quelli che non abbiamo dimenticato
Forse non siamo stati abbastanza attenti con te , sufficientemente pronti a curarti, ma sai “ Amantea ha tante esigenze ed ogni giorno ne esce una” , così mi è stato detto , quasi a dire che purtroppo sei stata sacrificata ad altre esigenze, magari ad una o più lampadine, o d una rottura della rete idrica o fognante.
E poi chi eri tu? Una palma!