Il Presidente del Comitato Carnevale "G. Brusco”, Salvatore Colla infastidito dall'articolo apparso sul quotidiano locale “L’Ora della Calabria”, scrive e chiede al Direttore spiegazioni sull'articolo in pubblicato ieri.
["Tre giovani in Coma etilico" e due carri s'impantanano], questo il titolo dell'Articolo apparso Martedi 4 Marzo sul quotidiano L'Ora della Calabria.
Sul quotidiano da Lei diretto, edizione di Cosenza del 4 marzo 2014, a pag. 30, è stato pubblicato un articolo a firma di Stefania Sapienza con il titolo “Amantea: Tre giovani in coma etilico e due carri s’impantanano” riferentesi alla prima sfilata dei carri del Carnevale di Amantea. Tale articolo ha suscitato sdegnati commenti fra tanti cittadini del comprensorio amanteano e, soprattutto, fra i carristi per l’infondatezza delle notizie riportate e per il tono di evidente discredito che l’autrice dell’articolo ha voluto riservare ad una manifestazione che, invece, ha avuto il gradimento unanime di coloro che erano presenti e si sono divertiti con tutti i partecipanti alla festa.
Partendo dal titolo – che immagino non sia frutto dell’autrice, ma della redazione – le posso assicurare che i carri hanno svolto il loro percorso su strada asfaltata e non su terreno dove potevano “impantanarsi”. Fra “stato di ebbrezza” o ubriacatura e “coma etilico” ritengo ci sia qualche differenza. Ma sulla diagnosi dei tre giovani ricoverati la Sapienza ha avuto evidentemente un falso bollettino medico poiché nessuno dei tre giovani “in coma” – gli stessi che si erano ubriacati e per cui è stato richiesto l’intervento del 118 – pare che non abbia messo piede nell’Ospedale di Paola.
Sul filo “tranciato” (dal dizionario: tagliato nettamente) ci risulta, invece, che non è stato emesso alcun bollettino da parte del Comune di Amantea nonostante la dovizia di particolari utilizzati dalla giornalista per descrivere le importantissime operazioni di riparazione (la regolazione del traffico veicolare da parte della Polizia Municipale, l’utilizzo del “cestello” elevatore, ecc.). Chi era presente all’inconveniente accaduto avrà potuto accertare che nessun filo dell’energia elettrica è stato “tranciato” ma che ha ceduto soltanto il cavetto che sosteneva il filo “tranciato” (secondo la giornalista).
Nell’articolo, in definitiva, si mettono in rilievo solo aspetti negativi (alcuni dei quali presunti e altri ingigantiti a dismisura) del Carnevale di Amantea, senza il pur minimo accenno al successo della manifestazione che ha fatto registrare la presenza di 14 carri, tutti di medio-grandi dimensioni e di ottima fattura artistica, di circa 1.100 figuranti che accompagnavano i carri, e del pubblico (una stima per difetto è di oltre 20.000 spettatori) che ha gradito lo spettacolo offerto dai giovani carristi che hanno preparato con impegno, sacrificio e creatività la sfilata delle loro realizzazioni artistiche.
L’articolo denigratorio della Sapienza mortifica l’operato di questi ragazzi e offende tutti coloro che hanno assistito alla manifestazione. Chi scrive sul Suo giornale solo per sentito dire e non presenziando all’evento dovrebbe avere, forse, il buon senso di accertare almeno la serietà della fonte.
Non ci permettiamo di fare congetture sulle motivazioni di un simile comportamento della giornalista, una vera e propria scivolata nel fango dove è rimasta “impantanata”. Noi no, ma chi ha la responsabilità della direzione del giornale, è forse il caso che chieda spiegazioni.