Ci fu un tempo in cui la statua del santo patrono della città venne portata in giro per Amantea per ringraziarlo di aver salvato la città e gli abitanti dai più gravi danni del terremoto del 1905.
Ricordiamo l’evento ed il rapporto particolare della città con il suo patrono.
Lo ricordiamo perché questa volta, forse nemmeno invocato, il nostro Patrono non ha fatto, o potuto fare, niente, contro il ben più grave terremoto che è stato e sarà il dissesto finanziario, quello che è stato negato da tanti e contro il quale si intende fare ricorso al TAR.
E ne paga anche lui le conseguenze se il programma dei festeggianti civili, senza il contributo del comune, appare fortemente ridimensionato come si vede dalla locandina.
Per fortuna che padre Rocco continua a dare significato al programma religioso iniziando proprio da oggi la tredicina in suo onore.
Speriamo che la città voglia continuare a tributargli la attenzione dei fedeli non dimenticando che essa è fatta di preghiere, di intense tradizioni quali gli indimenticabili altarini, quali la esposizione dei “Tumaschj”, quali la distribuzione del pane in memoria di uno dei suoi grandi miracoli.
E speriamo che sant’Antonio vista la fede degli Amanteani( hai visto mai!?) non faccia questo grande e nuovo miracolo per la nostra città?
E salvi gli amanteani dalle gravi ambasce del dissesto finanziario.
VIVA SANT’ANTONIO